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La satira europea risponde all'attacco a Charlie Hebdo

Ieri, nell'attacco alla redazione di Charlie Hebdo, 12 persone hanno perso la vita e altre sono rimaste ferite. Abbiamo chiesto alle redazioni europee di raccogliere i pareri delle principali pubblicazioni satiriche e dei vignettisti di ogni paese.

Ieri, nell'attacco alla redazione della rivista satirica Charlie Hebdo, 12 persone hanno perso la vita e altre sono rimaste ferite. Abbiamo chiesto alle redazioni europee di VICE di raccogliere le reazioni delle principali pubblicazioni satiriche e dei vignettisti di ogni paese.

ITALIA – linus

alterlinus, supplemento di linus. Tra la lista delle persone che hanno contribuito al numero c'è anche Georges Wolinski, ucciso nell'attacco di ieri.

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linus è stato fondato nel 1965, e anche se oggi tratta principalmente di fumetti non mancano i contributi di satira. La rivista Charlie, di cui Charlie Hebdo è figlia, era la versione francese di linus.

Stefania Rumor, direttrice:
"Noi avevamo un rapporto quasi fraterno con la redazione di Hara-Kiri negli anni Settanta, e quando una parte dei redattori di Hara-Kiri ha fondato Charlie Hebdo, abbiamo preso la citazione a Charlie Brown come un omaggio. Abbiamo pubblicato per tanti anni i fumetti di Wolinski, lo conoscevo personalmente. La loro era una satira vivace, vera, senza preoccupazioni verso niente e nessuno, ma con un forte lavoro giornalistico alla base. Forse sapevano che poteva succedere qualcosa, ma nessuno poteva immaginare questo. Si pensa che sia un possibile problema di chi fa satira, ma non è così. Un attentato come questo rende tutto più complicato, fortifica il Fronte Nazionale e l'islamofobia. Sono stravolta, e sono molto preoccupata per le conseguenze che potrebbe avere un'azione simile. Loro erano rimasti i duri e puri di sempre, non so che conseguenze possa avere sulle giovani realtà. L'idea che si possa perdere la vita per una vignetta potrebbe far cambiare idea anche al vignettista più coraggioso. Quello che è successo è totalmente incomprensibile per noi."

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REGNO UNITO – Will Self

Foto via Wikicommons

Will Self, autore:
"Quando c'era stato il caso delle vignette danesi, avevo esposto quello che è il mio metodo per sapere se qualcosa è davvero satira. Deriva dalla definizione di "buon giornalismo" data da HL Mencken: la satira dovrebbe tranquillizzare chi soffre e far soffrire chi è tranquillo. Il problema di molta di quella che oggi viene chiamata 'satira' è che,nei casi in cui è rivolta contro l'estremismo religioso, non è chiaro contro chi si scaglia né chi cerca di difendere. Ovviamente dicendo questo non voglio giustificare l'assassinio dei giornalisti di Charlie Hebdo, che è qualcosa di semplicemente terribile. Voglio solo dire che la nostra società è così ossessionata dal diritto alla libertà di parola che non si pone nemmeno il problema di quali responsabilità derivino da tale diritto.

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SPAGNA – El Mundo Today

L'homepage di ieri di El Mundo Today. Il titolo e il sottotitolo recitano: "Allah è la minchia – Non sparate" o "Allah è una figata – Non sparate" a seconda di come si decide di interpretarlo

Xavi Puig, cofondatore:
"Per parafrasare Walter Benjamin: 'Non capisco l'espressione: "È impossibile, siamo nel ventesimo secolo." La storia non è una linea dritta che conduce necessariamente a un futuro migliore. Di tanto in tanto le cose peggiori del passato tornano a incasinare le nostre vite.' Oggi, la Francia è sprofondata in un nuovo medioevo. Odio il fatto che questi idioti rendano vera quella frase di Benjamin, perché come autore è tremendamente noioso… Ma questo è il mondo in cui viviamo."

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SPAGNA – Orgullo y Satisfacción

Manuel Bartual:
"Non so che dire. È tremendo. Sono sconvolto e ora come ora non voglio pensarci. È una tragedia enorme."

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IRLANDA DEL NORD – The Vacuum

The Vacuum è la principale rivista satirica dell'Irlanda del Nord. Qui sopra, la copertina del loro "God Issue". Illustrazione di Duncan Ross.

Richard West, co-fondatore di Vacuum:
"È orribile. Completamente senza senzo. Essere fisicamente in pericolo a causa di un commento su temi religiosi è una cosa difficile da immaginare, in Irlanda del Nord. Penso che le persone siano portate a credere che non dovrebbe esserci un effetto così agghiacciante, ma è probabile che invece sia così. Le persone sono abituate a pensare bene a quello che pubblicano. La gente pensa che dovremmo pubblicare contenuti di solidarietà, ma ogni pubblicazione ha i suoi motivi e le sue ragioni.
Anche questo aspetto dovrebbe essere preservato. Credo che si debba poter manifestare rispetto per queste persone che sono state uccise senza motivo senza necessariamente voler appoggiare tutto quello che hanno pubblicato. Ma non c'è niente che possa giustificare l'omicidio a sangue freddo di qualcuno."

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SERBIA – Njuz.net

Njuz è il principale sito satirico serbo.

Marko Drazic, redattore:
"Questo è il giorno più triste per tutti quelli che come noi fanno questo mestiere, ma anche un monito per continuare a fare il nostro lavoro così come abbiamo fatto fino ad ora. La tragedia di Parigi conferma la portata del male e dell'ingiustizia nel mondo in cui viviamo, ed è nostro dovere continuare a combattere con l'arma migliore che abbiamo a disposizione: con la satira."

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OLANDA – De Speld

La homepage di De Speld di oggi. Il titolo è "Gli attacchi di satira non causano morti."

Questa mattina The Speld ha scritto su Facebook: "Nessuno è mai morto o rimasto ferito durante uno degli attacchi satirici del magazine Charlie Hebdo. Questo episodio porta la conta delle vittime degli attacchi satirici fin dall'inizio del tempo a zero."

Abbiamo chiesto al caporedattore, Jochem Van Den Berg, di spiegarcelo e questo è ciò che ci ha detto: "Il nostro post su Facebook è una dichiarazione più potente di qualsiasi cosa potremmo seriamente dire sull'accaduto, quindi vogliamo far parlare solo quello."

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GRECIA

Una vignetta contro Alba Dorata di Andreas Petroulakis.

Andreas Petroulakis, vignettista, al momento per Kathimerini:
"L'attentato e tutto il caos che ne è seguito mi hanno davvero sconvolto. Sono senza parole. È una vera tragedia. Mentre noi in Europa combattiamo per la libertà di parola e per la democrazia, mentre ci sforziamo di superare le diversità culturali, i leader del mondo islamico predicano odio e dogmatismo. Alla fine però vincerà la satira, e sai perché? Perché non può essere sconfitta. Senza la satira la società non riuscirebbe a guardarsi allo specchio, perderebbe il senno."

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AUSTRIA – Die Tagespresse

Fritz Jergitsch, fondatore:
"Se in uno dei miei articoli prendessi in giro l'Islam, sono certo che il 99 percento dei musulmani austriaci ne riderebbe. Ma non c'è dubbio che sia un problema, il fatto che ci sia una piccola minoranza fondamentalista che arriva a fare cose del genere. Penso che se fossi vissuto tre secoli fa sarei finito in carcere per i miei articoli sulla chiesa cattolica. Ma i tempi sono cambiati e per fortuna è cambiata anche la società, per cui quel tema non è più un tabù. Certo, in alcuni paesi musulmani è ancora un problema, ma penso sia più un problema di alcune persone che un problema dell'Islam in sé.

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BELGIO – Humo

Humo, ottobre 2014. Il numero contiene un'intervista a Dyad Abou Jahjah, un attivista belga di origini libanesi. Il titolo recita: " Dyab Abou JahJah a Humo: Se migranti e popolazione locale non riescono a trovarsi, ci aspettano grossi guai."

Danny Ilegems, caporedattore:
"Siamo senza parole. Se adesso vai sul nostro sito, troverai solo un grande quadrato nero. Per cui quando dico senza parole intendo in senso letterale."

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GERMANIA – Eulenspiegel

Dr. Mathias Wedel, caporedattore:
"Siamo scioccati, quello che è successo ci ha profondamente scosso. Ne stiamo parlando in redazione, cerchiamo di affrontare la situazione con l'umorismo. Ovviamente si pone la questione di come reagiremo, come rivista. Per quanto possa sembrare poco appropriato, per prima cosa dobbiamo fare una vignetta satirica. Perché purtroppo o per fortuna è il nostro lavoro. Così come dobbiamo affrontare il terrorismo in generale o la guerra.

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"Non penso che la nostra redazione sia in pericolo, anche se trattiamo in modo ironico l'islamismo—ma solo il suo lato politico, non ci interessano le questioni di fede. La questione del continuare o meno a pubblicare caricature di Maometto non è un problema, perché non è una cosa che facciamo di solito. I miei colleghi e io difenderemo sempre la libertà di dire, disegnare e scrivere qualunque cosa vogliamo. Ma non sentiamo il bisogno di esautorare qualsiasi libertà, perché non significherebbe provocare i lettori, ma solo gli islamisti. E ci sono modi ben più efficaci, per combattere l'islamismo, di una caricatura in un giornale satirico."

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SVEZIA – Galago

Johannes Klenell, redattore:
"Quando ho sentito cosa era successo mi sono venuti i brividi. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie. Molti disegnatori satirici subiscono minacce. La satira, la messa in discussione del potere e dell'oppressione, genera emozioni forti, è uno strumento molto efficace. In Svezia l'odio viene per lo più dall'estrema destra, in forma anonima. Ma non ti viene mai in mente che possa effettivamente succedere qualcosa. Non consideri mai che gli hater anonimi esistano, sono fantasmi. E ora, all'improvviso, esistono.

"Non penso che quanto accaduto possa avere qualche conseguenza sulla satira—spero. Di solito i satiristi sono ben temprati alla pressione; resistiamo fino alla fine. La mia preoccupazione è un'altra: quali forze sfrutteranno i fatti per i loro scopi? Come indirizzerà il dibattito l'estrema destra? Ho paura che si approprieranno della nostra arte, della nostra forma di espressione, per i loro scopi."

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POLONIA – Polityka

Vignetta di Janek Koza

Janek Koza, vignettista:
"Non riesco a pensare molte cose sensate in questa terribile situazione, tranne che sono felice che le nostre armi siano le vignette satiriche e i fumetti, e spero che grazie a loro vinceremo."