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Il mondo sottosopra delle reazioni al video delle rom e i dipendenti Lidl

A proposito del video dei dipendenti Lidl e le donne rom chiuse nel gabbiotto dei rifiuti a Follonica.

Ormai non serve più nemmeno seguire tutto quel mondo di pagine Facebook "degrado" bomberiste con centinaia di migliaia di fan, perché le cose che postano ti appaiono irrimediabilmente nel feed grazie ai like e ai commenti con file di emoji-che-ride-fino-alle-lacrime di quel compagno di liceo che non vedi da anni. Quindi sono sicuro che ormai chiunque abbia visto il video oggetto di questo pezzo.

È comparso ieri pomeriggio. Tre dipendenti di un LIDL a Follonica, in provincia di Grosseto, hanno sorpreso due donne di etnia rom che rovistavano in un cassonetto all'interno del supermercato e hanno deciso di chiuderle nel locale della pattumiera e di fare un video, che poi è stato pubblicato da "Non sono bello ma spaccio," "Welcome to favelas" e molte altre pagine.

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Non l'ho guardato subito, e quando l'ho fatto l'ho guardato anche diverse volte per riuscire a rendermi conto di che roba fosse. Perché il video in sé è agghiacciante. Non credo che ci sia molto da dire al riguardo e non credo che ci sia modo di dirlo senza sembrare Saverio Tommasi. Basta guardarlo. Ma la cosa più agghiacciante sono i commenti—migliaia e migliaia di commenti, e praticamente tutti di elogio. Nei video condivisi su pagine e profili privati, la divisione non è tra chi dice che hanno fatto bene e chi dice che hanno fatto male, ma tra chi avrebbe voluto bruciare le due rom e chi invece si sarebbe accontentato solo di pisciargli addosso.

Poco dopo la diffusione del video LIDL Italia ha pubblicato uno status in cui dice di distanziarsi dal fatto condannando l'accaduto e annuncia l'intenzione di prendere provvedimenti. Anche sotto questo post c'è stata una valanga di commenti e anche in questo caso erano praticamente tutti contrari—su questo tono: "se licenziate i due ragazzi non metterò mai più piede nella vostra catena," "fateli subito dirigenti," "vergognatevi, proteggete i ladri invece che i vostri dipendenti."

"Com'è possibile una cosa del genere?" è stata la prima domanda che mi sono fatto e che mi sto facendo ancora adesso. Non parlo nello specifico della violenza dei commentatori, quella la conoscevo già e in un certo senso me l'aspettavo—per quanto brutto possa suonare—essendo un video in cui compaiono rom ed essendo i rom una delle categorie che attirano più odio. La cosa che mi ha sconvolto sono state le dimensioni del fenomeno.

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Per una persona che su Facebook ci sta per guardare le foto dei suoi amici e si chiede come mai tutti siano così presi ad analizzare il testo della canzone che ha vinto Sanremo, vedere questo video e passare un po' di tempo a scorrere i commenti è un'esperienza allucinante—sembra che il mondo sia totalmente sottosopra. Almeno, la mia reazione è stata questa.

Un'altra cosa che mi ha colpito è stata la leggerezza con cui il tutto è stato fatto passare—sotto il video ci sono commenti tipo "massì, fatevela una risata ogni tanto," e già da ieri circolano decine e decine di meme con i frame del video.

Ora, non voglio sembrare Selvaggia Lucarelli ma se da una parte chiunque sa che Facebook non è il posto dove l'utente medio si distingue per la consapevolezza delle conseguenze di ciò che fa, dall'altra non mi aspettavo queste reazioni per quello che—per gli inquirenti—potrebbe configurarsi come un sequestro di persona (secondo i carabinieri di Follonica, "entrambi i giovani [ripresi nel video] non sembrano essersi resi conto della gravità del loro comportamento" e a quanto pare non avrebbero nemmeno chiamato la polizia—anche se poi hanno riferito di aver sorpreso le due rom a rubare e di averle per questo "bloccate in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine, prontamente avvertite").

Alle considerazioni fatte finora se ne aggiunge un'altra: il fatto che il clima di odio nei commenti sia così forte porta le persone 'normali'—più che negli altri casi—a non commentare. Nella quasi totalità dei video condivisi che ho visto, questo tipo di interventi era in netta minoranza e spesso subissato dagli insulti e le accuse di buonismo di chi invitava a "dare fuoco a quelle due."

Il che rafforza ulteriormente l'impressione di un blocco monolitico. E il fatto che una cosa di questo tipo abbia potuto subito trovare una copertura politica, con Salvini che stamattina ha condiviso il video esprimendo "sostegno, anche legale" ai suoi autori, mi fa venire la tentazione di nascondermi in soffitta.

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