Qualche mese fa sono uscita a cena con un ragazzo. Era il nostro secondo appuntamento. Al momento di pagare il conto ci siamo alzati in piedi, ci siamo avvicinati alla cassa, io ho tirato fuori il bancomat e ho pagato. Una serie di gesti dalla logica apparentemente consequenziale - ma che, già mentre li compivo, sapevo non essere affatto scontati.Mentre leggevo il menu, mi sono accorta che non c’erano i prezzi delle portate. Il collega che mi stava seduto accanto ha detto: “Guarda, sul mio ci sono. A te hanno dato un altro menu perché sei una donna”.
Qualche giorno fa ero in un ristorante a Milano con i colleghi di Edizioni Tlon e, mentre leggevo il menu, mi sono accorta che non c’erano i prezzi delle portate. Il collega che mi stava seduto accanto ha detto: “Guarda, sul mio ci sono. A te hanno dato un altro menu perché sei una donna”. Ho sgranato gli occhi. “Alcuni ristoranti lo fanno, danno per scontato che la donna non paghi e le danno il menu senza prezzi in modo che possa scegliere cosa ordinare senza leggere quanto costa”. Lo fanno per eleganza, per cavalleria. Abbiamo voluto fotografare i menu perché non sembrasse una leggenda metropolitana. Italia, anno 2019. Maura
Il post ha scatenato centinaia di commenti. Ci sono le donne che la definiscono una pratica degradante e sostengono che, se capitasse a loro, si alzerebbero da tavola e se ne andrebbero; gli uomini che lo difendono come 'gesto carino'; e molti commentatori ambosessi che fanno notare come il menu si chiami di cortesia, e non per le donne, perché dovrebbe essere dato all'ospite, non necessariamente alla donna, della tavolata.Credo che il punto sia proprio quello: non il ristoratore che possiede il menu, ma il cameriere che lo dà di default alla donna
Di tutt'altra opinione Matteo Zappile, maître de Il Pagliaccio, due stelle Michelin a Roma: “La questione dei menu di cortesia ci fa interrogare ogni 3 mesi. Poi decidiamo sempre di tenerlo: la politica, lo stile, del nostro ristorante, è quello di fungere da casa, e quindi mai mettere a disagio il cliente. Al momento della prenotazione chiediamo sempre chi prenota: a volte, tipo un 5% dei casi, è una donna. In quel caso il menu senza prezzi lo diamo a lei. In un ristorante come il nostro si fa lo studio tavolo per tavolo, ognuno è una storia a sé. La profilazione del cliente comincia al momento della prenotazione e prosegue quando si siedono: sono due amici? È una coppia business? Una coppia e basta? Bisogna abbandonare gli schemi classici di prenotazione, capire - ed eventualmente ricordare, annotandoli - nazionalità, gusti, tavolo preferito… Poi certo, ogni tanto ci capita di sbagliare e servire il menu senza prezzi alla donna che vuole pagare. Ma capita pochissimo." Non resisto a chiedergli se, quando esce a cena con una donna, paga lui o no. "La parità è sacrosanta, ma io sono un uomo del Sud e per me un po’ di galanteria deve rimanere. Non mi è mai accaduto di uscire a cena con una donna e non pagare.”Al momento della prenotazione chiediamo sempre chi prenota: a volte, tipo un 5% dei casi, è una donna. In quel caso il menu senza prezzi lo diamo a lei.
"Il mondo del vino è maschile e maschilista. La vogliamo smettere di dire che esiste un palato femminile? Io bevo whisky e non ho in carta nessun Gewürztraminer"