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Ora anche in Italia le forze dell'ordine avranno il Taser

La sperimentazione della pistola elettrica parte in sei città, tra cui Milano, Padova e Catania.
Foto via Wikimedia Commons/jasonesbain.

Il primo passo verso l'utilizzo di un taser da parte delle forze dell’ordine in Italia risale al 2014, quando il deputato Gregorio Fontana di Forza Italia aveva presentato un emendamento sul tema in Parlamento. L’intento era quello di guidare le forze dell’ordine, recita il comunicato ufficiale, "verso un'operazione di ammodernamento tecnologico, di estrema utilità per gli operatori della sicurezza e per tutti i cittadini."

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Da allora, il tema è poi sparito dalle pagine principali—almeno fino a tre giorni fa. Stando infatti a una circolare firmata dal capo della direzione anticrimine Vittorio Rizzi, la pistola taser sarà ora sperimentata in sei città: Milano, Caserta, Brindisi, Catania, Padova e Reggio Emilia. Per poi, idealmente, essere estesa a tutta Italia, sia a carabinieri che a poliziotti.

Ovviamente l’operazione richiederà diverso tempo per capirne gli effetti, ma nel frattempo, per controllare l'operato del taser, l’idea è quella di fornire agli agenti anche delle "telecamere a colori ad alta definizione" da mettere sulle divise. Sì, avete letto bene. Il fine delle telecamere sarebbe quello di registrare tutto ciò che succede dal momento in cui viene tolta la sicurezza della pistola taser.

Il modello in uso in Italia, come riporta il Corriere, è "l’X2 con scarica elettrica ad intensità regolare con durata controllata di 5 secondi […] e colpo di riserva, quindi se si dovesse mancare il bersaglio sarà possibile sparare nuovamente senza dover per forza caricare il taser manualmente."

Nonostante l’intento sia quello di ridurre il contatto fisico, come aveva spiegato nel 2014 il portavoce Amnesty International per l'Italia "dal 2001, data di acquisizione dal taser nel Nordamerica, i morti 'taserizzati' sono stati 864, e il 90 percento di questi era disarmato." Nel 2017, secondo Reuters, le vittime di azioni di polizia che coinvolgevano l'uso di taser ammontavano a più di un migliaio. La pistola, infatti, è ritenuta altamente pericolosa per chi soffre di disturbi cardiaci o si trovi in uno stato alterato, e l'ONU lnel 2007 l'ha giudicata uno strumento di tortura.

L’intensità della scarica elettrica di un taser non è molto alta, ma gioca sulla frequenza degli impulsi: una scossa ogni circa cinque microsecondi per cinque secondi. La stessa Taser, la principale produttrice, dichiara che esiste un fattore rischio del 0,25 percento.

A questo punto attendiamo ulteriori sviluppi sulla faccenda. Per adesso, qui avevamo approfondito la questione nel dettaglio: