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Cultura

Ho tradito il mio ragazzo e sono rimasta incinta—e il senso di colpa mi ha quasi distrutta

Non potevo sapere con certezza chi fosse il padre, ma non volevo nemmeno vivere con quel peso per sempre.
Sirin Kale
come raccontato a Sirin Kale
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Illustrazione di Camilla Ru.

Da piccola, ho sempre pensato che il tradimento fosse una cosa sbagliata che le persone fanno quando le loro relazioni vanno male. Quando avevo 13 anni, si è scoperto che la madre della mia migliore amica aveva un amante, e mi ricordo benissimo di essere rimasta scioccata e scandalizzata dalla notizia. I suoi si erano separati, e io avevo avuto modo di vedere quanto questo avvenimento avesse stravolto la vita della mia amica. Quando avevo 18 anni, poi, anche i miei genitori si sono separati—questa volta era mio padre ad avere un'altra. E ancora una volta, la vicenda ha avuto delle conseguenze pesanti su tutta la mia famiglia. In quel momento mi sono detta: io non farò mai questa cosa tremenda a nessuno.

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Poi le cose sono andate diversamente. La prima volta che è successo è stata una cosa così, occasionale. Col mio ragazzo, con cui sto ancora oggi, non era ancora una cosa ufficiale, e io continuavo ad andare a letto anche con un altro. Non gliel'avevo detto, non mi sembrava necessario, perché all'epoca non avevamo ancora stabilito l'esclusività della nostra relazione. Ma dopo tre mesi abbiamo affrontato il discorso e abbiamo deciso di essere ufficialmente una coppia, di non uscire con altre persone. Circa un mese dopo, l'ho tradito per davvero per la prima volta: ho baciato un ragazzo a una serata in cui ero molto ubriaca. Mi sono detta che quel desiderio doveva essere collegato al fatto di essere in una nuova relazione. Lo so che è orribile da dire, ma è quello che ho pensato: questa potrebbe essere l'ultima occasione per farlo, ora o mai più.

Ho confessato tutto. Lui l'ha gestita bene, ma era evidente che questo scivolone aveva intaccato le basi della nostra relazione.

Con il senno di poi, mi sono chiesta se non stessi sabotando inconsciamente il nostro rapporto proprio perché tutto stava andando così bene e io avevo paura. Sentivo di non meritarmi un uomo così amorevole e gentile, e così ho deciso di rovinare tutto. La fine della mia ultima relazione aveva coinciso con la separazione dei miei genitori, è stata una grossa perdita, tutto d'un colpo. Sono stata sconvolta e ferita per lungo tempo. E quando ho incontrato questo ragazzo che mi trattava così bene, ho pensato, voglio davvero impegnarmi con qualcuno che potrebbe ferirmi o lasciarmi? La mia autostima all'epoca era talmente bassa che dentro di me pensavo che se avessi mandato all'aria la relazione, avrei soltanto fatto un favore a quel ragazzo: lui si merita di meglio, non una come me, che va a letto con chi capita, e che è così distrutta e infelice. Non volevo che la mia tristezza potesse oscurare la sua vita.

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Nonostante le mie buone intenzioni, dopo nemmeno due mesi l'ho tradito di nuovo con un ragazzo che avevo conosciuto in università. Le lezioni erano quasi finite, e così siamo usciti a bere qualcosa tra amici. Dentro di me pensavo che probabilmente non avrei mai più rivisto quel tizio, e così, a fine serata, gli ho chiesto di venire a casa mia. Abbiamo fatto sesso, e non è stato nemmeno un granché. Non l'ho mai più sentito dopo.

Circa un mese dopo, le cose si sono complicate ulteriormente quando ho scoperto di essere incinta. Ci ho messo un po' a capire che forse, quel ragazzo con cui avevo tradito il mio compagno, avrebbe potuto essere il padre del bambino. Oltre al senso di colpa, dovevo anche fare i conti con una gravidanza indesiderata e tutte le emozioni che questo comporta. Il mio ragazzo è stato comprensivo e di supporto quando gli ho detto che ero incinta e che avrei abortito. E questo non ha fatto che peggiorare il mio senso di colpa. Non riuscivo a pensare ad altro.

Circa due anni dopo quell'incidente, ho raccontato al mio ragazzo del tradimento. Ho pensato di dirglielo tante volte prima di allora, ma tutti i miei amici mi aveva sconsigliato di farlo. Mi dicevano, "Non lo vedrai mai più. Quello che è successo non significa niente, è meglio che lui non lo sappia." Eppure, nonostante fossero passati due anni, il senso di colpa non mi aveva abbandonata. Anzi, era rimasto lì, come un macigno.

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Quando gliel'ho detto, eravamo in vacanza. Eravamo seduti al ristorante, e lì è successo tutto. Gli ho detto che mi dispiaceva, che il rimorso mi stava distruggendo, e mi sono messa a piangere. Lui era sconvolto, eravamo a pranzo e di certo non si aspettava questo tipo di notizie. Ma mi ha detto "Sono contento che tu abbia deciso di parlarmene." La cosa incredibile è che a lui sembrava andare bene così. Mi ha detto che sapeva bene quanto fossi confusa durante i primi mesi della nostra relazione, e che era certo che ora non l'avrei mai fatto.

Sono contenta di averglielo detto. Non sarei stata in grado di sopportare quel peso ancora a lungo. Ora non lo tradirei mai. Il senso di colpa che mi sono portata dentro è stato orribile, anche se è stata solo una sera. Non voglio nemmeno immaginare come ci si deve sentire ad avere un'intera relazione all'oscuro dal proprio partner. Non voglio mai più portarmi dentro un peso simile.

L'articolo è comparso su Broadly.

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