Lo scorso 8 giugno, mentre tutti erano distratti nel commentare i risultati delle amministrative, è passata alla camera la legge contro il negazionismo. Nella pratica, si tratta dell'introduzione di un'aggravante alla legge Mancino rispetto ai reati di discriminazione razziale e di stampo xenofobo, che rende penalmente perseguibile chi nega l'accadimento di alcuni eventi storici: nei casi di istigazione e incitamento che si fondano sulla "negazione della Shoah, dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini contro la guerra," si rischiano, con l'introduzione del ddl, dai due ai sei anni di carcere.La Camera approva il testo sul contrasto ai crimini contro l'umanità e genocidio — Camera dei deputati (@Montecitorio)8 giugno 2016
Pubblicità
Pubblicità
"Gli storici hanno espresso ancora una volta la loro contrarietà," mi spiega la storica Anna Foa. "Ciò che è cambiato, semmai, è che le loro critiche non sono state recepite dalla politica. In più, a differenza di quanto successo negli scorsi anni, quest'anno ha contato il fatto che diversi esponenti della comunità ebraica si siano espressi a favore dell'aggravante."negare la Shoah in Italia è reato. Grazie ai senatori Silvana Amati (PD) e Lucio Malan ((FI) promotori al senato e ad Avv Di Porto e De Vita
— Riccardo Pacifici (@riccardpacifici)8 giugno 2016
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità