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Il legal porn, o perché siamo così ossessionati da Law & Order e gli altri

Perché serie come Law & Order vanno avanti con successo da un sacco di tempo? Perché ci mostrano come dovrebbero andare le cose in un mondo in cui purtroppo è raro che vadano nel modo giusto.

Grab via YouTube. Questo articolo è tratto da

Broadly

Quest'estate sono stata in vacanza in un paesino isolato nello stato di New York. Mentre ero lì, per la prima volta dopo anni ho avuto accesso alla tv via cavo e in men che non si dica il mio periodo di isolamento si è trasformato in un'ininterrotta sessione di binge-watching di serie tv. Le uniche due cose che io e il mio ragazzo abbiamo guardato sono state Star Trek—che non avevo mai visto prima—e Law & Order: Special Victim Unit. Il mio ragazzo si è divertito a prendere in giro quest'ultima serie, ma io l'ho difesa strenuamente cercando di spiegargli come mai mi piacesse così tanto.

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Non sono l'unica a essere così ossessionata da quel programma. Nel 2012, Lindy West ha messo insieme una serie di teorie—alcune scherzose, altre più serie—su come mai molte donne vadano pazze per i legal drama stile Law & Order. Nel 2014, sull'Huffington Post, Erin Whitney ha parlato dei suoi problemi con la quindicesima stagione della serie, in cui il personaggio più amato, Olivia Benson, viene continuamente calato nel ruolo di una vittima. Questo mese, il prossimo 21 settembre, su NBC andrà in onda la diciottesima stagione e ci sono pubblicità ovunque—o almeno così mi sembra, ma forse sono tutte rivolte soltanto a me perché sanno che sono una fan.

Alcune femministe hanno criticato la serie per gli stessi motivi per cui è stata criticata l'ultima stagione di Orange is the New Black: secondo loro entrambe le serie sono sostanzialmente "rape porn" e "torture porn"—promuovono la rappresentazione televisiva di stupri, dolore e ingiustizia come mezzi per scioccare e intrattenere il pubblico, senza che siano mostrate delle conseguenze per chi commette queste violenze. Anche se per quanto riguarda l'ultima stagione di OITNB sono d'accordo, non lo so se lo stesso valga per Law & Order SVU, soprattutto perché l'elemento affascinante di questa serie è un altro. Non è rape porn né torture porn. È justice porn.

Quando ho cercato per la prima volta "justice porn" su Google per vedere se ero stata io a coniare il termine, mi sono imbattuta in r/Justice_Porn, un subreddit pieno di video tipo "Giustizia è fatta in un parcheggio," "Caduta ridicola di un clown" e "Un pervertito cinese che si filmava mentre stuprava dei cani è stato trascinato nudo fuori di casa e picchiato." (Per la cronaca, non vi consiglio di guardare nessuno di questi video). Ma nessuno di questi è un esempio efficace di ciò di cui sto parlando.

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Nel nostro mondo e nella nostra cultura, è raro assistere al completo realizzarsi della giustizia. Pensate al recente caso di Brock Turner, che dopo essere stato giudicato colpevole di aver molestato sessualmente una ragazza svenuta dietro un bidone della spazzatura è stato condannato a soli sei mesi di carcere e rilasciato con tre mesi d'anticipo per "buona condotta." Oppure al caso di George Zimmerman, il poliziotto che nel 2012 ha ucciso l'adolescente afroamericano Trayvon Martin. Mi ricordo che all'epoca ero appena tornata negli Stati Uniti dopo essere stata in Israele—un altro posto con dei grossi problemi in fatto di giustizia—e mentre ero in coda al controllo passaporti avevo sentito dalla televisione la notizia che Zimmerman era stato assolto per l'omicidio: avevo appena lasciato un paese folle solo per entrare in un altro che lo era altrettanto.

Foto via Flickr/danielpfleming

Dunque, in un mondo che spesso difetta in quanto a giustizia, Law & Order assume spesso una funzione catartica. È escapismo, certo, ma non il genere di escapismo completamente slegato dall'impegno sociale. E non è nemmeno la strana estasi sadomaso dei bianchi privilegiati come me che si danno le pacche sulle spalle da soli mentre guardano OITNB—che spinge lo spettatore a essere fiero del suo fruire di intrattenimento che raffigura un mondo fuori dal ceto economico a cui appartiene e dalla sua zona di comfort. Piuttosto, Law & Order SVU è un tipo di escapismo che porta lo spettatore in un universo parallelo in cui i poliziotti sono brave persone. Un mondo in cui stuprare qualcuno—a prescindere dal suo genere, dalla sua razza, dal suo status sociale, dalla sua età—è considerato sempre un crimine tremendo. E un mondo dove la grande maggioranza degli stupratori finisce dietro le sbarre—al contrario di quanto accade nella realtà, in cui a finire in carcere è meno dell'uno percento.

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Justice porn è vedere Olivia Benson e il suo partner, chiunque esso sia, perseguire criminali—stupratori, assassini, usurai, ricattatori, papponi—e sbatterli in prigione. Justice porn è vedere giudici pronunciare sentenze che durano anni, non mesi o giorni. Justice porn è una serie tv in cui in quattro casi su cinque il buono riesce non solo a sconfiggere il cattivo (che di solito è un maschio, ma non sempre) ma anche a farlo sparire dalla circolazione abbastanza a lungo. Justice porn è veder girare questo meme, proprio nel momento in cui ce n'è più bisogno.

Law & Order SVU non è l'unico caso di justice porn che ci offre la nostra industria dell'intrattenimento. Nella prima stagione del podcast Serial, Sarah Koenig ha cercato di arrivare alla verità sul caso dell'omicidio di Hae Min Lee, per il quale l'ex fidanzato di Lee, Adnan Syed, è stato condannato a più di 30 anni di carcere. Syed ha cercato di dimostrare la sua innocenza per anni; di recente gli è stato accordato un nuovo processo (anche se staremo a vedere se si svolgerà davvero) e il suo avvocato cercherà di farlo uscire su cauzione. E di recente HBO ha fatto uscire The Night Of, un crime drama in cui un giovane studente universitario americano di origini musulmane viene accusato dell'omicidio di una tossicodipendente con cui ha avuto una storia di una notte. Dato che è una serie appena uscita non vi anticiperò nulla, ma nonostante una discutibile svolta nella trama è evidente che gli sceneggiatori e i produttori conoscono bene il loro pubblico e intendono stimolare il suo bisogno di giustizia.

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Tornando ancora più indietro, Sotto accusa, film del 1988 con Jodie Foster, è stato una delle prime pellicole a mostrare esplicitamente lo stupro al cinema. Il film considera anche il ruolo e le responsabilità di chi assiste a uno stupro, un tema che ancora oggi è poco discusso dai media. Le persone "sotto accusa" del titolo—gli stupratori e i testimoni—si meritano tutto quello che gli succede e anche se è un film molto difficile da guardare è decisamente soddisfacente vedere Sarah Tobias, che all'inizio del film è vittima di uno stupro di gruppo in una stanza piena di gente, ottenere la giustizia che si merita. Certo, questo non cancella ciò che le è accaduto né le fa dimenticare l'esperienza che ha vissuto, ma almeno vediamo delle persone che vengono punite per quello che hanno fatto.

Un altro caso di justice porn che tratta fatti realmente accaduti è il documentario del 2012 The Central Park Five. Il film racconta la storia di cinque uomini accusati di uno famoso stupro avvenuto a Central Park nel 1989. Molto tempo dopo il vero stupratore si era fatto avanti e aveva confessato, e i cinque uomini accusati e condannati—quattro neri e un ispanico—erano stati scarcerati. All'inizio, tutti e cinque avevano confessato il crimine e tutti e cinque avevano ritrattato la loro confessione almeno una volta; il DNA del vero stupratore era stato ottenuto dallo sperma ritrovato sul corpo della vittima e le accuse contro i cinque erano cadute nel 2002, anni dopo il loro arresto e quando avevano già scontato diversi anni di carcere. I cinque uomini innocenti—che all'epoca dello stupro erano dei ragazzini—hanno poi fatto causa allo stato di New York per i danni fisici e morali che hanno subito, oltre che per gli anni di carcere che hanno scontato ingiustamente. (Alla fine gli è stato riconosciuto un risarcimento di 40 milioni di dollari.) Il loro processo è stato uno dei più discussi dell'epoca e ancora oggi è un esempio del genere di cose terribili che possono venire fuori per colpa del razzismo sistematico e di un sistema giudiziario inefficiente.

A differenza di molte delle storie in Law & Order SVU, questo tipo di justice porn è soddisfacente solo a metà: a causa della prescrizione, il vero stupratore di Central Park non è mai finito in galera. Ma gli spettatori sono comunque sollevati di assistere e di partecipare alla messa alla berlina di un sistema terribile che ha provocato l'arresto di cinque uomini innocenti.

Tuttavia, proprio come il porno su cui ci masturbiamo, anche il justice porn è alla fine dei conti solo una fantasia. È una fantasia in cui ci perdiamo per diverse ragioni, ma resta comunque una raffigurazione di qualcosa che non esiste. Se ci facciamo troppo affidamento finiamo per avere aspettative irrealistiche sul sistema giudiziario, sul modo in cui vengono trattati i casi di stupro e sul modo in cui i poliziotti ascoltano le vittime. Ecco perché mi sembra che il mio apprezzamento—e quello di molte persone che conosco—per le serie come Law & Order SVU tenda ad aumentare man mano che cresco e che ho a che fare con le cose terribili che possono succedere alle persone a cui voglio bene. Guardare il justice porn per sapere come funziona il mondo, sarebbe come guardare i porno per imparare a scopare: si finirebbe per essere molto disinformati su cos'è il sesso. Guardiamo il justice porn per vedere come sarebbe il mondo se fosse un posto in cui viene fatta giustizia e per accorgerci della differenza con il mondo in cui viviamo.

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