FYI.

This story is over 5 years old.

medio oriente

Così Al Qaeda sta sfruttando l'incertezza e il caos che regnano in Yemen

Lunedì, la branca di al Qaeda è riuscita a conquistare la città di Azzan, uno snodo commerciale importante dello Yemen, in cui vivono 70.000 persone.
Foto via EPA

Segui VICE News Italia su Facebook per restare aggiornato

Il caos generato dalla brutale guerra civile che infuria in Yemen da circa un anno sta diventando terreno fertile per la 'rinascita' di Al Qaeda, che nei giorni scorsi ha riconquistato la città yemenita di Azzan.

Azzan, cittadina di 70.000 abitanti, è uno degli snodi commerciali più significativi della provincia di Shabwa.

Era già stata sotto il controllo di al Qaeda - dal 2011 al 2012 - fino all'intervento militare delle forze governative, che avevano ripreso possesso della città. Secondo quanto riportato ieri da ufficiali di sicurezza e residenti, l'esercito si sarebbe ritirato di fronte all'avanzata di un gruppo di miliziani di al Qaeda.

Pubblicità

Nell'arco di poche ore, i combattenti di al Qaeda nella Penisola Araba (AQAP) avevano già installato checkpoint di sicurezza intorno alla città, e le bandiere nere del gruppo sventolavano sugli edifici governativi.

"Decine di uomini armati di al Qaeda sono arrivati alle prime luci dell'alba e hanno aperto dei checkpoint agli ingressi della città e lungo le strade," ha riferito telefonicamente a Reuters un residente, che ha preferito rimanere anonimo. "Poi hanno issato la loro bandiera sui palazzi del governo."

"Non c'è stato nessuno scontro, nessuno che abbia opposto resistenza," ha detto il residente, aggiungendo che le forze militari locali hanno abbandonato l'area.

Leggi anche: Cosa ho imparato su Al Qaeda analizzando le registrazioni segrete di Bin Laden

Nella primavera del 2015 gli Huthi - il gruppo armato sciita del nord del paese che richiede da tempo una maggiore indipendenza - si erano alleati con l'ex presidente dello Yemen Abdullah Saleh per rimuovere il presidente in carica, Abd Mansour Hadi. Hadi è fuggito in Arabia Saudita, dove ha trovato asilo.

Negli ultimi 11 mesi una fitta campagna di bombardamenti è stata lanciata dai sauditi e dai loro alleati nel Golfo, con il supporto logistico degli Stati Uniti, nell'intento di riportare Hadi al potere. Le coalizione saudita sostiene che, in realtà, gli Huthi operino per conto dell'Iran.

Sfruttando il caos e l'incertezza, al Qaeda è riuscita a espandere la sua presenza in Yemen. A un mese dall'inizio dei bombardamenti, il gruppo ha preso il controllo della città portuale di al-Mukalla — per poi espandere costantemente la sua zona di controllo lungo la costa meridionale.

Pubblicità

Thomas Joscelyn, profondo conoscitore dell'AQAP e caporedattore del Long War Journal, i militanti sono i primi beneficiari della mancanza di sicurezza causata dalla guerra civile.

"Prima della guerra gli sforzi venivano concentrati per affrontare AQAP sul campo in Yemen," spiega Joscelyn. "Adesso questa opzione non è più sul tavolo: ci sono così tanti interessi in campo in questa guerra civile che nessuno si preoccupa dell'avanzata di AQAP."

Le atrocità commesse da entrambi gli schieramenti hanno diviso la società yemenita, permettendo ad AQAP e ai suoi alleati di prendere piede. Secondo l'ONU i bombardamenti dell'Arabia Saudita in Yemen hanno colpito in modo sproporzionato obiettivi non militari, causando la morte di 1.600 civili nell'ultimo anno.

Anche agli Huthi sono state imputate alcune violazioni dei diritti umani, tra cui spicca l'avere usato i civili come scudi umani.

Le conseguenze del conflitto per la popolazione civile sono enormi. Lo scorso dicembre Kyung-Wha Kang, vice segretario generale dell'ONU per gli affari umanitari, ha riferito al Consiglio di Sicurezza che 7,6 milioni di persone - pari a quasi un terzo della popolazione - avrebbero bisogno di scorte alimentari di emergenza per sopravvivere. "Almeno due milioni di persone sono denutrite, compresi 320.000 bambini che soffrono di forme gravi di malnutrizione," ha detto Kang. "Inoltre 14 milioni di persone non hanno accesso a cure mediche adeguate. Il sistema sanitario dello Yemen sta cadendo a pezzi."

Pubblicità

Al contempo AQAP sta cercando di convincere i leader delle tribù locali e delle organizzazioni religiose a unirsi alla loro causa. "AQAP racconta alla gente che loro sono gli unici interessati a rappresentare gli interessi locali," spiega Joscelyn.

Ad al-Mukalla, la base di AQAP in Yemen, il gruppo è riuscito a formare alleanze con le istituzioni religiose allo scopo di governare la città. Alcuni dei loro alleati sono riusciti anche a far partire dei negoziati con il governo saudita per quanto riguarda il futuro della città.

Nel frattempo, gli Stati Uniti continuano a bersagliare le zone controllate da AQAP con i droni. Queste incursioni hanno portato all'uccisione di alcuni comandanti di alto livello — a giugno, il leader del gruppo Nasir Al Wuhayshi è stato ammazzato in un attacco. AQAP, tuttavia, ha dimostrato di poter contare su numerose risorse militari. "Questi attacchi drone non sono nemmeno vicine allo sferrare un colpo decisivo," spiega Josselyn. "I miliziani sono in grado di nominare velocemente nuovi leader."

I droni, in fin dei conti, potrebbero avere l'effetto contrario — spingere la gente del posto nelle mani di AQAP. Secondo quanto rivelato da un report pubblicato dall'ONU lo scorso settembre, i droni americani hanno fatto più vittime civili di al Qaeda.

L'Arabia Saudita, dal canto suo, gira alla larga dalle zone controllate da al Qaeda. E anche se gli Huthi e AQAP a volte si scontrano, i primi sono concentrati soprattutto nel respingere l'Arabia Saudita e i suoi alleati.

Pubblicità

Indubbiamente AQAP è ancora una priorità per le agenzie di intelligence americane ed europee. Il gruppo ha rivendicato l'attentato contro il magazine francese Charlie Hebdo del gennaio 2015.

Inoltre i territori controllati da AQAP in Yemen sono considerati dei potenziali campi di addestramento per attacchi internazionali. Ma la guerra civile rende difficile affrontare AQAP. "Siamo di fronte a una guerra combattuta su diversi fronti," dice Joscelyn.

Leggi anche: Dentro la scuola dei futuri jihadisti


Segui VICE News Italia su Twitter e su Facebook