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The Conservative Teen: la più triste rivista al mondo?

La parabola di Conservative Teen, la più patetica iniziativa editoriale dedicata ai giovani repubblicani americani.

Una delle ultime novità della Rete in cima ai vertici della tristezza—non solo americani, ma mondiali—è The Conservative Teen, un giornaletto statunitense scritto da una manica di conservatori di estrema destra, tra i quali anche qualche membro della Heritage Foundation (il think tank all'origine di alcune delle trovate del Partito Repubblicano). Fino a qualche tempo fa, prima della misteriosa scomparsa del sito, il primo numero era interamente disponibile online. L'abbiamo letto, e la cosa divertente è che nonostante il nome, The Conservative Teen è tutto fuorché "giovane". Ecco di seguito le età di tre editorialisti d'agenzia che le menti della rivista hanno ritenuto adatti ai giovani conservatori in fieri:

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John Stossel - 62

Walter E. Williams - 78

Michael Reagan (il figlio adottivo di Ronald Reagan, autore di una rubrica che titola “Ronald Reagan, il nostro primo presidente di colore”) - 67

Conservative Teen non è l'intraprendente Ministro per le Politiche Giovanili che arriva in skateboard nell’aula magna della scuola sulle note del christian-rock. Somiglia più all'anziano che dal podio pronuncia discorsi vagamente razzisti e parla di Reagan mentre gli studenti giocano col cellulare.
Ma quanto è brutto questo giornale? Iniziamo dalla copertina, in cui campeggiano quelle che sono probabilmente foto d’archivio di esponenti della gioventù ariana. A dire il vero, tutto il giornaletto è pieno di foto d’archivio—se hanno speso gran soldi per avere degli articolisti di fama, perché non pagare per foto originali che possano piacere ai ragazzi? Scorrendo le pagine, emerge inoltre la tendenza paternalistica a dare una definizione delle parole più difficili, come “cameo” e “sovrano”. A ciò si accompagnano vignette piuttosto rozze (titolate “Laugh out loud”, da LOL, un’espressione molto usata in rete dai giovani), alcune delle quali sfottono i ragazzi ossessionati dalla tecnologia. In altre parole, prendono in giro la stessa fascia d’età a cui dovrebbero rivolgersi, per di più con un umorismo da inserto domenicale senza troppe pretese.

Vari pezzi sono poi dedicati alle distorsioni operate dai media liberali, un argomento a cui solo gli opinionisti conservatori e gli irriducibili di Fox News (cioè, non i ragazzini) si interessano. C’è un articolo sui film che comincia parlando di Ben-Hur, che ha ormai più di mezzo secolo, e finisce con una solfa sul Signore degli anelli—uscito nel 2003, ovvero quando i diciottenni di oggi avevano nove o dieci anni—come allegoria del movimento conservatore.

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Fatto ancora più strano, la rivista non segue l’ovvia strada del cazzone adolescente libertario che ama Ron Paul e pensa di fare quello che vuole perché è il motore del mondo. L’unica strizzata d’occhio al genere è la rubrica di una pagina di Stossel sulle politiche governative riguardo ai Nativi americani nella Carolina del Nord (?). È abbastanza per far venire voglia di prendere in mano il telefono e dar loro qualche idea. Voglio dire, non potreste per lo meno fare un articolo con qualche bel disegno di pistole lucenti e dire qualche cazzata sul diritto di portare armi sancito dal Secondo Emendamento?
Il punto è che Conservative Teen è già un fallimento. Non ha avuto abbastanza adesioni per poter stampare il primo numero, e il suo account Twitter, prima della chiusura, aveva 96 follower. In Rete non ho trovato nessuna informazione sull’editore, William R. Smith, e l’intera impresa sembra una specie di progetto mai decollato. In effetti, ne ho sentito parlare—e voi ne state leggendo proprio adesso—solo da quelli che sghignazzavano compiaciuti.

Detto ciò, sarebbe ben più interessante chiedersi se quei folli ma indubbiamente operosi uomini alla guida del Partito Repubblicano e di Fox News sarebbero in grado di realizzare e fare funzionare una rivista analoga. Chi vota conservatore è davvero un cazzo di vecchio, e, mentre è possibile che giovani liberali svoltino a destra dopo aver ricevuto i primi stipendi ed essersi incazzati con le tasse, è meno probabile che giovani già repubblicani si interessino di questioni sociali come il matrimonio gay, la contraccezione e il porno. Ron Paul è il preferito dei giovanotti per le sue dichiarazioni roboanti, ma ai suoi discorsi i fischi non si fanno mai aspettare. A questo punto, vale la pena chiedersi se tutto ciò significa che quando i giovani conservatori di oggi avranno in mano il partito, le cose cambieranno. Tocchiamo ferro.

Per ora, i repubblicani—quelli veri, non i sempliciotti che si sono prestati a Conservative Teen—se ne sbattono altamente dei giovani. È risaputo che i giovani non votano e non dispongono nemmeno di denaro. Non fanno parte dell’equazione dello scenario politico attuale. Potete allora biasimarli perché si piazzano nei parchi e urlano per la frustrazione? Il fatto che Conservative Teen si curi abbastanza dell’opinione dei giovani da cercre il contatto con loro mi comunica un'ingenuità che fa quasi tenerezza, non importa quanto patetico e propagandistico sia il suo sforzo.

Segui Harry su Twitter: @HCheadle