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Musica

Com'era fare il DJ nella Romania comunista

Tra disco ball incollate a mano, nastri pirata e folk di partito.

Gli occidentali hanno la tendenza ad immaginare le città comuniste come tetre distese di cemento a vista grigio in cui l'unica forma di divertimento consiste nel guardarsi crescere le unghie dei piedi finchè non escono dai calzini bucati. In alcuni casi, questo immaginario non è tropo distante dalla realtà, ma nella Romania comunista c'erano innumerevoli occupazioni per ricordare ai giovani che erano giovani: ricamo, lavorazione del legno, oppure, se abitavi nel posto giusto, veri dance party completi di DJ e palle da discoteca.

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Sorin Lupaşcu fu uno di questi DJ. Attualmente, l'ex animatore di feste rumene ha 57 anni ed è un allenatore di aikido, ma dal 1974 al 1996 è stato l'organizzatore di un infinito numero di serate, il che significa che ha giocato con i giradischi prima, durante e dopo la rivoluzione del 1989.

"Prima degli anni Ottanta le uniche feste che duravano fino al mattino erano private," mi ha raccontato. "Marian, un poliziotto della squadra locale—un ragazzino che ci provava disperatamente con qualunque ragazza gli capitasse a tiro—mi diceva sempre 'compagno Lupaşcu, cosa possiamo fare per essere certi che non avremo nessun problema stanotte?' e io gli rispondevo 'Beh Marian, che ne dici di venire anche tu e ballare un po'? Ti passo sotto banco qualche vestito civile e poi puoi dire alle ragazze che sei mio amico.'"

Una piccola parte della collezione di musica di Sorin.

La prima festa organizzata da Sorin, nel 1974, fu in un una scuola della sua città natale, Iaşi. Spingendo tavoli e sedie in un lato della stanza e prendendo in prestito un mangianastri e qualche cassetta di Deep Purple, Beatles, Jimi Hendrix e Pink Floyd—eccezione fatta per i Pink Floyd che nessuno pare aver apprezzato—fece divertire tutti per tutta la nottata.

Sulla scia del successo di quello che praticamente era stato poco di più di un glorioso ballo studentesco, Sorin decise di continuare ad organizzare party. Lavorando sulla linea di tram locale per tre mesi, il giovane promoter riuscì ad acquistare un registratore a bobine da alcuni rumeni di ritorno dalla Libia. "Era grandissimo e pesantissimo, con due speaker—la maggior parte delle persone avevano lettori con un solo speaker—. A prenderlo a calci ti saresti ferito un piede, possederlo è stato il coronamento di un sogno."

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La seconda cosa di cui aveva bisogno Sorin era produrre i suoi mixtape, cosa che a metà degli anni '70 in Romania era un po' difficile: l'unica musica che passava in radio era folk locale, di facile ascolto, e canti comunisti regionali—non proprio il genere di cosa che si può mettere ad una festa. L'unica musica decente che si riusciva a trovare passava per Radio Luxembourg e Radio Veronica, due radio pirata dell'Est Europa. Più tardi, come la maggior parte dei giovani rumeni, anche Sorin prese parte al progetto Radio Free Europe, una radio anticomunista che, ai suoi albori, ricevette addirittura fondi dalla CIA.

Alla fine degli anni Settanta la prima dance, musica specificamente concepita per ballare come le produzioni di Giorgio Moroder per Donna Summer, iniziava a passare in radio, permettendo la nascita del primo locale notturno. Sorin aveva finalmente un posto in cui andare a suonare.

Prima delle feste—che fino a quel momento erano state ospitate principalmente da licei locali—lui ed un amico portavano in giro casse, mangianastri e album in autobus. Andando da solo a suonare in un locale invece doveva portarsi in giro tutto in solitaria: due casse, due lettori di cassette e uno zaino pieno di bobine, dischi, cavi, un microfono e un mixer. "Se mi aveste visto andare in giro per strada, con tutta quella roba avreste pensato che ero fuori di testa."

A volte Sorin si lasciava dietro qualcosa per dimenticanza—un cavo, un microfono, la sua cassetta con "Il ballo del quaqua". "Venivano da me e mi dicevano 'Ce l'hai la cassetta con "Il ballo del quaqua"? No? Allora non hai proprio un cazzo!' Ecco com'era: era dura. Se avevi bisogno di luci sul palco dovevi conoscere qualcuno alla compagnia dei treni che ti potesse prestare una luce segnaletica o avere un amico che lavora in qualche teatro dove i tecnici riuscivano a prendere in prestito le gelatine colorate. Le luci colorate erano davvero rare."

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Nel 1979 la disco fece il botto. ABBA, Boney.M, e Bad Boys Blue erano conosciutissimi e i Modern Talking—almeno secondo Sorin—stavano cambiando le regole del gioco. In quel momento Sorin possedeva centinaia di nastri e più di 300 mixtape composti da registrazioni radiofoniche su cassette vergini comprate per pochi soldi a Bucharest. Si chiamavano tutti "Disco set list," numerati progressivamente.

Sorin inizia ad investire sempre di più nella sua passione, facendosi registrare musica su nastro da chi avesse occasione di viaggiare fuori dalla Romania. Possiede ancora tutti gli scontrini dei pacchi ricevuti. "Ho fatto un paio di calcoli e mi sono reso conto che con quello che stavo spendendo in musica avrei potuto comprare tre automobili all'anno. Due dei primi acquisti che ancora ricordo erano stati Autobahn e Das Model dei Kraftwerk…"

Sorin a Disco CH nel 1979.

Sorin studiava ingegneria elettromeccanica e possedeva abbastanza musica da poter suonare tutte le sere per una settimana consecutiva senza ripetere nemmeno una traccia. L'unica cosa che gli serviva ora era una stanza in cui farlo. Il dipartimento di chimica dell'università di Iaşi gli concesse di disporre la sua attrezzatura in un paio di dormitori in disuso: lo spazio viene battezzato Disco CH.

C'era solo una chiave per la disco e Sorin ne era entrato in possesso dipingendo le pareti, ristrutturando i dormitori, comprando un armadio per tenere tutti i suoi dischi al sicuro ed investendo nell'acquisto di due speaker appositamente costruiti per lui da un esperto di ingegneria elettronica. L'impianto era fatto un po' male, ma Sorin ed i suoi amici lo utilizzarono comunque fino a sfondarlo. Mancava solo una discoball: ne costruirono una larga un metro incollando a mano ogni specchietto.

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Quando tutto fu pronto, Sorin chiese alla polizia locale il permesso di poter utilizzare l'elettricità tutta la notte anche se poi tutta la città restava senza dalle dieci di sera alle sei di mattina. "Abbiamo tante ragazze qui, e se qualcuna di loro si sentisse male? ci serve proprio la corrente…" Il suo piano andò a buon fine: la discoteca era aperta dal giovedì alla domenica con il permesso speciale di utilizzare la corrente elettrica dalle nove a mezzanotte. Il costo dell'ingresso era circa un dollaro di oggi, e i proventi andavano a coprire le spese di riparazione, la costruzione di nuovi dormitori ed in parte erano devoluti all'associazione studentesca locale.

Il ballo delle metricole del 1981 al Disco CH.

Disco CH non aveva un guardaroba, figuriamoci un bar: fumare all'interno era proibito, quindi tutta l'atmosfera girava esclusivamente intorno alla musica e all'illuminazione. "Ho sempre pensato che fare il DJ fosse una questione di musica e di comunicazione: non ho mai sfumato un pezzo in un altro senza prima dire a tutti il nome della band ed il titolo della canzone. Quando vai in discoteca partecipi ad uno show, il DJ fa bene il suo lavoro se ti dà tutta la musica che vuoi e un po' di intrattenimento ulteriore." Sorin adattava i suoi set al clima generato spontaneamente dal pubblico nell'ambiente: se stava piovendo, suonava qualcosa di malinconico, se era troppo caldo suonava qualcosa di rilassante, se le persone erano cariche le faceva scatenare, se invece nessuno sembrava nel giusto mood per riuscire a ballare cercava di sciogliere l'audience con qualcosa di simile ai balli di gruppo.

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Il locale di Sorin ospitava mediamente 400 studenti a sera. "Ho fatto amare a tutti la musica rumena. Li facevo ballare e saltare al ritmo di "Life is life," per poi sparare fuori un po' di Andri Popa e farli cantare tutti a squarciagola, e infine provocare svenimenti nel dormitorio delle ragazze con qualche romanticata tipo "Fata din Vis." Essere un DJ in Romania in quel momento era un po' come fare al giorno d'oggi l'atleta professionista: le persone indicavano Sorin per la strada e impazzivano per ogni suo nuovo mixtape. Anche come studente aveva qualche vantaggio: servizio di lavanderia gratuito e tecnici di laboratorio pronti ad aiutarlo ogni volta che ne avesse bisogno: in cambio, chiunque gli offrisse aiuto si guadagnava un invito per una serata. Sorin usava la stessa tecnica di baratto per conquistarsi qualche "nuovo" mangianastri a bobina russo o polacco. "La qualità non era eccellente, ma facevano bene il loro lavoro."

Il ballo delle matricole del 1986 al Disco CH

Nel 1982 l'ufficio giovanile del turismo, che rappresentava la commissione turismo della gioventù comunista, iniziò ad organizzare corsi per DJ. Sorin iniziò a partecipare, senza però imparare nulla di più di quello che già sapeva fare benissimo. L'esame di fine corso era parzialmente teorico, da svolgersi alla presenza di una commissione. Invece di scrivere, Sorin si mise a parlare direttamente con la giuria, passando immediatamente il test. La parte pratica dell'esame consisteva in un set di un'ora dentro un club di Costineşti, una località di mare per studenti, leggenda narra che uno dei giudici, assegnando a Sorin una A dopo lo show, gli abbia detto "Sei tu il nostro uomo." Questa sorta di qualificazione fece sì che Sorin potesse percepire uno stipendio decente nonostante stesse vivendo in un'epoca in cui i DJ non erano esattamente il genere di persone in grado di guadagnare abbastanza denaro da viverci. Nonostante fosse un autodidatta, riusciva a prendere circa trecento dollari a serata; gli eventi erano generalmente matrimoni, feste di compleanno o feste studentesche, in occasione dei quali i poliziotti chiudevano un occhio, dal momento che quasi sempre uno dei loro familiari era coinvolto nei festeggiamenti.

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Lo stesso anno che Sorin ottenne il patentino da DJ, il partito comunista prese ufficialmente la decisione di promuovere la musica rumena, obbligando i DJ ad un controllo delle scalette preventivo al fine di includere forzatamente artisti locali. "Ho sempre tentato di spiegare che non avevo idea di quale sarebbe stata la mia scaletta perché prima avevo bisogno di sentire il clima della sala durante il set, ma a loro non importava." Alla fine, nonostante tutto, le nuove regole non influenzarono troppo i set di Sorin, dal momento che nessuno mai si scomodò a venirlo a sentire.

Sorin a Holiday Radio in un club di Costineşti.

Nell''83 Sorin finì per lavorare al Ring, a Costineşti, la più grande discoteca all'aperto dell'Europa dell'est. L'ingresso era economico e a pieno regime il locale riusciva a fare 3000 presenze. L'impianto era Yamaha e d'importazione tedesca: a Sorin non sembrava vero di poter lavorare con una cosa così "super professionale." Nessuno arrivò fino alla cabina di Sorin, nonostante qualcuno ci provasse ogni sera. Marius, il bagnino-buttafuori, veniva chiamato immediatamente per accompagnare i suddetti alla porta.

Forse fu per questo genere di cose che a Sorin venne impedito di fare il DJ di tutta la Romania: nel 1986—in quel periodo ogni suo set iniziava con "You're my heart you're my soul" dei Modern Talking—un funzionario di nome Nicu Ceauşescu riuscì ad arrivare alla sua postazione per dargli ordini circa la scaletta. Come chiunque tentasse di invadere la sua area di lavoro, Nicu fu sbattuto fuori. Sfortunatamente questo giovane funzionario era anche il figlio del dittatore Ceauşescu e il giorno seguente il ventinovenne Sorin si ritrovò ovviametne senza lavoro. "Ne soffrii moltissimo, fare il DJ era la mia vita."

Dopo la caduta del comunismo, nel 1989, Sorin tornò a fare il Dj per altri sei anni, suonando a qualsiasi tipo di evento per cui lo pagassero, cercando comunque di dare il meglio di sé, anche in situazioni come convegni sulla chirurgia laparoscopica. Si dedicò anche alla promozione della musica rumena in TV e in radio aiutando i musicisti a passare in canali più mainstream. Ciò nonostante ancora oggi disdegna il clubbing moderno. "I DJ sono come delle macchine, non dicono una parola, e mettono sempre lo stesso genere di musica a rieptizione. Oltretutto, tutti fumano al chiuso."

Al momento Sorin è felice di allenare la sua squadra di aikido e quando porta fuori i ragazzi per gli esercizi del sabato mattina, tutti gli abitanti della zona si allineano davanti alle finestre per guardarlo lavorare, quasi come quando stava dietro alla consolle del Disco CH.