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Tecnologia

Danger Drone è il laptop volante per hacker

Due ricercatori hanno creato un prototipo di drone per hacker, economico e multifunzionale.

Una delle barriere più difficili da oltrepassare per gli hacker che vogliono introdursi all'interno di una rete super protetta è sempre di tipo fisico. Se una rete è molto sicura, per violarla potrebbe essere necessario avvicinarsi fisicamente vicino ad essa—e farsi vedere in giro con portatile nei pressi di un certo ufficio o di una centrale elettrica, di certo, desta qualche sospetto.

Ma cosa accadrebbe se un hacker potesse semplicemente far volare un drone speciale perché atterrari tranquillamente vicino al suo obiettivo?

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Questo è esattamente l'idea alla base di Danger Drone, un dispositivo customizato del costo di 500 dollari (circa 450 euro) equipaggiato con un Raspberry Pi dotato di tutti i più popolari software di hacking.

"Pensatelo come un laptop volante per hacker," ha raccontato a Motherboard Fran Brown, uno dei due creatori del Danger Drone. Il drone, ha aggiunto, è in grado di fare "tutto ciò che fa un laptop per hacker—con la differenza che riesce anche a volare."

Il drone è in grado di fare "tutto ciò che fa un laptop per hacker—con la differenza che riesce anche a volare."

Il nome, ha spiegato Brown, proviene dalla famosa canzone che si ascolta al termine di Top Gun. Quando ha riguardato il film un paio di mesi fa, Brown si era ritrovato a pensare che "Highway to the Danger Drone" sarebbe stato un ottimo titolo per un talk. Da lì, l'idea di costruire il dispositivo vero e proprio.

Il Danger Drone, secondo Brown e il suo collega David Latimer, fornisce agli hacker un nuovo strumento potente e relativamente discreto.

"Prima del Danger Drone, la gente non neanche pensato di sferrare certi tipi di attacchi perché non voleva esporsi in prima persona con il rischio di essere scoperta—ecco, questa invenzione serve ad ovviare a questi problemi," ha detto Brown. "Ora, potete essere molto più sfacciati nei vostri attacchi, perché non dovrete preoccuparvi che qualcuno vi scopra rischiando di finire in prigione."

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Ovviamente, Brown e Latimer non hanno creato il drone a beneficio dei criminali informatici. L'idea alla base è quella di fornire ai cyberdefender e a chi svolge i penetration test uno strumento per assicurarsi che le aziende e le strutture per cui lavorano abbiano le protezioni giuste per contrastare le minacce che potrebbero venire—anche in senso letterale—dal cielo.

I droni sono praticamente ovunque, ormai. Al punto che sono nate molteplici aziende specializzate nella vendita di prodotti anti-drone. Alcune cercano di usare soluzioni fisiche vecchia scuola tipo le reti—a seconda dei casi portate in volo da altri droni o sparate da cannoni appositi—oppure fucili elettro-magnetici, o alternative più terra terra, come—e non sto scherzando—le aquile. Per capire quanto è efficiente ognuna di queste soluzioni, Brown e Latimer hanno progettato il Danger Drone, lo strumento perfetto per mettere alla prova ogni teoria.

Gli obiettivi più importanti per questo tipo di drone non sono tanto le reti WiFi tradizionali o i computer, ma altri dispositivi "intelligenti" meno sicuri e più facili da manipolare.

"L'esplosione dell'Internet of Things, ha davvero ampliato il numero di obiettivi potenziali per un drone come questo."

L'esplosione dell'Internet of Things, ha davvero ampliato il numero di obiettivi potenziali per un drone come questo," mi ha detto Brown.

Il Danger Drone, se usato in remoto, ha circa 2 km di raggio d'azione. Ma con un modulo cellulare apposito il drone può essere controllato via LTE, tecnologia che espande radicalmente il suo raggio d'azione. E può anche essere programmato con tappe fisse e destinazioni di atterraggio, stando a quanto detto dai ricercatori, che lavorano per la società di consulenza Bishop Fox.

Brown e Latimer sostengono che il loro sia il primo drone da hacking economico e pratico, per quanto ci siano le prove di tentativi e progetti precedenti.

Se funzionante, il Danger Drone potrebbe davvero aprire nuove incredibili possibilità per chi sferra un certo tipo di attacchi. Alcune potenzialmente devastanti: per esempio, usare il drone per accedere al WiFi di un impianto energetico e lanciare un cyber-attacco ai danni della struttura. Altre magari più innocue, come gironzolare per il quartiere e dirottare automaticamente i segnali televisivi.

I due daranno una dimostrazione del drone alla prossima conferenza sulla sicurezza a Las Vegas, prevista per inizio Agosto.