L'Indonesia brucia: 2 mesi di incendi e 500.000 infezioni per i fumi tossici

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L'Indonesia brucia: 2 mesi di incendi e 500.000 infezioni per i fumi tossici

Da oltre due mesi l'Indonesia sta letteralmente andando a fuoco per gli annuali incendi appiccati dall'uomo per favorire l'agricoltura: il problema è che la stagione secca ha reso l'aria pericolosamente irrespirabile.

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Center for International Forestry Research

Ogni anno in Indonesia viene deliberatamente dato fuoco a decine di migliaia di ettari di terra per renderli più fertili e favorire il recupero di materia prima per l'industria dell'olio di palma e di quella cartaria. Oggi, per la prima volta da mesi, il cielo sopra l'Indonesia, la Malesia e Singapore è tornato a essere sereno grazie alle persistenti piogge che negli ultimi giorni hanno permesso all'aria di tornare respirabile.

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Quest'anno i danni generati dalle emissioni prodotte dagli incendi, accesi ormai da più di due mesi, sono stati fortemente aggravati dal clima eccezionalmente secco, coadiuvato dal consumarsi del fenomeno meteorologico El Nino, "Gli incendi, nelle zone di Sumatra e di Kalimantan, hanno trasformato l'aria in una foschia tossica color seppia i cui livelli relativi al Pollutant Standards Index (PSI) hanno sfiorato valori fino a 2.000—qualunque cosa sopra i 300 è considerata tossica," si legge sul The Guardian.

In tutta l'Indonesia l'emergenza ha causato disagi, obbligando la chiusura di numerose scuole e aeroporti—sei province del paese hanno dichiarato lo stato di emergenza. Si è consumata anche una fuga di massa di oranghi, costretti a liberare le foreste a causa del fuoco.

Nelle zone di Sumatra e Kalimantan, le più colpite dagli incendi, si sono verificate 19 vittime per motivi legati alla foschia tossica, e dall'inizio di luglio sono oltre 500.000 i casi verificati di gravi infezioni alle vie respiratorie causate dai fumi tossici.

La situazione è così grave da essere stata definita un "crimine contro l'umanità" da un portavoce dell'Agenzia per la Meteorologia, Climatologia e Geofisica—un Concilio indonesiano di Ulema, i dotti religioso del'Islam, ha portato avanti per settimane sessioni di preghiera per l'arrivo di grandi piogge.

Gli scienziati e i ricercatori impegnati nella rilevazioni di tossicità dell'aria e nel calcolo dei danni prodotti dagli incendi sono d'accordo nel dire che quella di quest'anno sia una delle crisi più gravi mai incontrate nella zona, "L'intera area è completamente intrisa di fumo, attraversarla senza una maschera significa letteralmente respirare fumo," spiega Martin Wooster, Professore presso il King's College di Londra.

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"Gli incendi, nelle zone di Sumatra e di Kalimantan, hanno trasformato l'aria in una foschia tossica colo seppia i cui livelli relativi al Pollutant Standards Index (PSI) hanno sfiorato valori fino a 2.000—qualunque cosa sopra i 300 è considerata tossica."

Per capire perché questo fumo non faccia bene basta dare una rapida occhiata alle rilevazioni dei campioni: ozono, monossido di carbonio, cianuro, ammoniaca e formaldeide sono solo alcune delle sostanze trovate nei fumi che si stanno diffondendo in Indonesia. Per Wooster quello indonesiano è "il peggior caso di combustione di biomasse in ambienti naturali mai incontrato ."

L'ecosistema indonesiano, influenzato dalle industrie dell'olio di palma e della carta, viene messo in serio pericolo dagli annuali periodi di secca, inaspriti quest'anno dalla coincidenza con El Nino. Le foreste di Sumatra e di Kalimantan, normalmente rigogliose e umide, vengono rase al suolo per la colitvazione industriale, e la torba prodotta dall'ecosistema, in combinazione col clima secco, si comporta col fuoco come una tanica di benzina.

Oltre le ovvie e spaventose ripercussioni sugli abitanti della regione, l'impatto ambientale causato da questi incendi è altrettanto grave: l'85% dei gas serra prodotti dall'Indonesia provengono da attività legate all'agricoltura, il 27% dei quali corrisponde proprio agli annuali incendi volontari. In termini pratici, l'attività scientifica in questa zone è fondamentale: infatti, se si effettuasse una mappatura degli strati di torba della regione sarebbe possibile effettuare un lavoro di prevenzione e manutenzione, al fine di evitare situazioni disastrose come questa.

Nonostante la gravità della situazione attuale, la crisi verrà interrotta dall'arrivo della stagione delle piogge; il problema di fondo, invece, rimarrà irrisolto, perché basterà aspettare un altro anno per assistere all'apparizione di nuovi incendi in tutta l'Indonesia.