FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Il Magazzino sul Po non si lascia affondare

Dopo l'ondata di piena della scorsa settimana, il locale ai Murazzi è stato completamente spazzato via, ma è pronto a ripartire già dal prossimo weekend.
Giacomo Stefanini
Milan, IT

Giovedì scorso Torino, insieme a molti altri luoghi sul corso del Po, è stata colpita da una devastante ondata di piena che ha spazzato i Murazzi, distruggendo completamente lo storico locale Magazzino sul Po, che da più di dieci anni è uno dei luoghi centrali della nightlife sabauda. Oggi però è stato diffuso un comunicato stampa che parla di riapertura già a partire da venerdì prossimo, il 2 dicembre. Abbiamo telefonato al direttore artistico Alessandro Gambo per capire la portata dei danni e quali sono i piani per la ripartenza.

Pubblicità

Noisey: Ciao Alessandro, allora come va?
Alessandro Gambo: Non abbiamo mai subito un'alluvione del genere. A quanto pare [il fiume] ha raggiunto il livello storico del '46. In pratica parliamo di tre metri d'acqua dentro il locale. Però in realtà è venuto fuori il nostro spirito di circolo, perché tra sabato e ieri saranno passate almeno 50 persone ad aiutarci. Quindi il grosso è stato fatto, nel senso che almeno abbiamo spalato il fango, ora rimangono i danni economici, nel senso che il locale è stato completamente spazzato via.  Però siete comunque pronti a riaprire già da venerdì, giusto?
Sì, certo. Considera che io vengo dalla scena rave, quindi mi basta avere uno spazio, un generatore e posso fare musica. [Ride] Con il mio background, già il fatto di avere un tetto ed essere legale è un lusso! Infatti ci siamo mossi subito perché la cosa importante era sgombrare il disastro, pulire, e avere una sala per accogliere le persone, così possiamo ricominciare a lavorare. Poi affitteremo tutto quello che ci serve, o ce lo faremo prestare. C'è tanta gente disposta ad aiutarci. Grazie all'aiuto di tutti i nostri soci, in due giorni di lavoro siamo riusciti a rendere vivibile la sala. I concerti sono la cosa per cui siamo famosi, le serate che facciamo sono storiche, non potevamo fermarci. E il resto della zona com'è messo?
Forse ai locali accanto a noi è andata anche peggio. Qui mettere le porte a tenuta stagna non serve, perché quando arriva l'ondata davvero grossa spacca tutto. Quindi in quest'altro locale ha ceduto solo una porta, le altre hanno tenuto, mentre a noi le ha rotte tutte e due. Quindi quando il fiume è sceso, si è portato via i detriti, mentre agli altri è rimasto tutto dentro al locale, un vero disastro. Anche l'aula studenti che c'è venti metri più in giù è andata completamente distrutta. Non è mai successa una cosa del genere da quando sono ai Murazzi.

Foto via Facebook.

Quindi la vostra strategia futura è di ricominciare semplicemente e prendervi il tempo che serve per ritornare a pieno regime.
Si va avanti. Non credo che faremo alcuna campagna speciale, o cose così. Rientra un po' nel prezzo da pagare per un locale che sta a tre metri dal fiume. In un certo senso lo metti in conto, una volta ogni due anni arriva—certo, mai così potente. Infatti l'avevamo prevista, e abbiamo una strategia per affrontare le piene, ma non ci aspettavamo una cosa del genere.  La cosa che mi dà più fastidio è stato l'atteggiamento di alcuni torinesi nei confronti di questa alluvione, nel senso che secondo me ci si è riso troppo sopra. Certo, non c'è stato alcun morto, per fortuna, ma questo non significa che non ci siano state conseguenze disastrose. Ho trovato assolutamente di cattivo gusto l'umorismo che si è fatto sui social network—voglio dire, qualunque cosa succeda nel mondo, anche a migliaia di chilometri di distanza, scatena un'ondata di post commossi su Facebook, e quando invece succede una cosa del genere nella vostra città vi mettete a fare battute? Non siamo abituati a piangerci addosso, andiamo avanti per la nostra strada, però almeno non prendeteci in giro. L'unica cosa che chiediamo ad amici e giornalisti è di far girare la voce: siamo aperti e pronti a ricominciare. Avete avuto dei contatti con il Comune e le altre istituzioni cittadine?
Ancora no, dovrebbero chiamarci domani per discutere una sospensione dell'affitto (perché il locale è di proprietà del Comune, come tutte le attività dei Murazzi), o magari un'assegnazione di fondi, speriamo. La città ha subito molti danni, per cui vedremo quali saranno le priorità. Cercare colpevoli nell'amministrazione o altrove per me è assolutamente inutile, perlomeno questa volta—la piena è stata assolutamente devastante.  Bene, mi fa piacere che abbiate mantenuto una mentalità positiva e siate già pronti a ripartire.
Assolutamente, anzi, in questi giorni di lavori c'è stata un'atmosfera bellissima. Chi portava cibo, birre… certo, eravamo nella merda fino al collo, ma abbiamo cercato di farci anche una risata. Ovviamente i danni sono gravissimi, il bar è tutto da buttare, i danni economici sono gravissimi… l'unica è prendersi bene e rimboccarsi le maniche. E a dicembre abbiamo una serie di concerti fighissimi.  Grazie e buon lavoro! La programmazione del Magazzino del Po riparte venerdì 2 dicembre con la serata Never Never e sabato 3 con il concerto di Lino Capra Vaccina e SabaSaba. Consulta il programma di dicembre sul sito del locale.

Segui Noisey su Facebook e Twitter.