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Attualità

Le dirette Facebook dei discorsi di Mussolini sono il nuovo passatempo dei fascisti italiani

Durano tutte diverse ore, ore e ore di Mussolini che parla, e sono piene di commenti col saluto fascista.

Il fascio-Facebook italiano, fatto di pagine e gruppi frequentati da migliaia di persone per scambiarsi fotomontaggi su Mussolini e bufale razziste, non è niente di nuovo. Sono comunità che rimangono in un angolo, che interagiscono poco con il resto di Facebook e che di rado escono dalla loro bolla—fatte salvo le occasionali denunce per apologia di fascismo.

Ogni tanto infatti questo ambiente attira l'attenzione e qualcuno finisce in tribunale o in carcere. Nel dicembre 2014, ad esempio, un'inchiesta della procura dell'Aquila aveva portato all'arresto di più di dieci persone accusate di aver messo in piedi "un'associazione eversiva di stampo neofascista," che in pratica consisteva in un gruppo di individui che si fomentavano a vicenda su Facebook e postavano fotomontaggi razzisti sulla Kyenge.

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Nel marzo 2016, invece, un'inchiesta coordinata dalla procura di Varese si era conclusa con l'arresto di 13 persone attive nel gruppo "VESSILLI NERI" e qualche mese dopo, a maggio, un 35enne di Bergamo che gestiva un gruppo Facebook chiamato "DVX NOBIS" era stato denunciato.

Nonostante le occasionali vicende legali, però, il fascio-Facebook è ancora lì. E anche se nei suoi contenuti può sembrare immutabile, negli ultimi anni è cambiato di pari passo con l'evoluzione del modo di comunicare su internet. Lo scorso febbraio c'era stato il caso dei sondaggi sponsorizzati su Instagram fatti dal profilo Instagram "Benito Mussolini" in cui si chiedevano agli utenti cose tipo "Vorresti il ritorno del Duce?". Adesso i fascisti italiani hanno scoperto le dirette Facebook. "Dirette" per modo di dire, visto che le usano per trasmettere discorsi di Mussolini.

Non c'è dubbio che sia un utilizzo abbastanza originale. Come idea è piuttosto recente—le prime dirette di questo tipo risalgono a qualche mese fa—e le prime a metterla in pratica sono state pagine come Essere fascista NON è reato (50mila fan) e I giovani fascisti italiani (80mila).

Nella maggior parte dei casi si tratta di discorsi del Duce presi da documentari sul fascismo o direttamente documentari sul fascismo in forma integrale che potrebbero benissimo essere trasmessi su History Channel.

Rispetto alle dirette a cui siamo abituati, queste sono solitamente lunghissime: durano tutte diverse ore, ore e ore di Mussolini che parla, con poco o nessun contesto a introdurre il tutto. Ho provato a guardarne una per intero ed è stata un'esperienza decisamente alienante.

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Ma ci sono anche altri utilizzi "creativi" delle dirette. Il vero pioniere da questo punto di vista è la pagina Rivoluzione fascista (30mila fan), tra i cui video si trovano una diretta senza senso di un'ora in cui scorrono immagini a caso con in sottofondo la canzone "Trieste 1953" della band Ultima Frontiera e una diretta di quattro ore della commemorazione di Mussolini a Predappio nel 2013 fatta dal prete fascista don Giulio Tam.

Ogni volta che una pagina trasmette in diretta i fan ricevono una notifica, quindi non è difficile immaginare il perché di questa scelta. Ma osservando i commenti ho avuto l'impressione che dietro questi video—che in media hanno qualche decina di migliaia di visualizzazioni—non ci siano solo questioni tecniche, come la semplicità di fruizione, la possibilità di coinvolgere persone e l'efficacia comunicativa.

La loro durata, l'assenza totale di contesto e soprattutto il muro di emoji che fanno il saluto romano nei commenti mi fanno pensare che vadano forte perché sono una sorta di rituale o di rievocazione storica.

Un po' di commenti da uno a caso di questi video. Grab via Facebook

Il Duce non ci sarà più, ma ai fan di queste pagine basta uno smartphone per convincersi di quanto si stesse bene nel Ventennio. Che è tutto dire.

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