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Si può simulare l'amore con la droga?

Se l'amore non è altro che una reazione chimica nel cervello, dev'esserci un modo di simularlo con delle sostanze. Con l'aiuto di un esperto, abbiamo cercato di capire come fare.

La parola amore ha molti significati. Ma, privata della sua veste poetica e ampollosa, l'amore si riduce a una reazione chimica che ha luogo nel cervello e nel sistema limbico. Per cui dev'esserci un modo per simularne gli effetti assumendo delle sostanze, giusto? E se è possibile riprodurre gli effetti dell'amore assumendo determinate sostanze, c'è modo di capire quali?

Quando ho posto questa domanda a un portavoce della Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies (MAPS), un'organizzazione che studia gli effetti delle sostanze psicotrope sulle emozioni, questi ha tergiversato. "[Le droghe] potrebbero aiutarci a capire cosa funziona e cosa no," mi ha risposto in un'email, "ma non possono fare tutto da sole." Dopo questa precisazione, mi ha messo in contatto con la dott.ssa Ilsa Jerome, che mi ha spiegato alcuni dei fenomeni chimici alla base dei sentimenti che proviamo.

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Jerome mi ha avvertito: "Non credo che si possa simulare l'amore tramite le sostanze, perché le interazioni sociali sono complesse e producono molte conseguenze, tra cui anche i sentimenti."

Per il momento, però, ho deciso di concentrarmi solo sui sentimenti. Per cominciare, ho dovuto definire cosa si intende per "amore." Non sono un poeta, ma ho cercato di essere il più preciso possibile: ho fatto una lunga lista di emozioni—attrazione, infatuazione, lussuria e via dicendo—da cui ho escluso quelle che non appartengono alla sfera dell'amore romantico, e ho diviso le restanti in tre categorie fondamentali:

1. L'eccitazione
2. Il bisogno di coccole
3. L'attrazione per qualcuno

Il risultato non è stato molto poetico. La domanda adesso era: come riprodurre queste tre cose con delle pasticche?

L'eccitazione

Il sentimento a cui ci si riferisce quando si parla delle farfalle nello stomaco sembra essere causato dalla feniletilamina, un'ammina prodotta dal nostro corpo che stimola a sua volta la produzione di ormoni più celebri quali la dopamina e la noradrenalina. Si tratta di una vecchia scoperta, fatta dallo psicologo Michael Liebowitz nel 1983.

200 grammi di feniletilamina costano 15.88 dollari (circa 14 euro) più le spese di spedizione. Il problema è che la feniletilamina in pillole non funziona: il corpo la metabolizza e la trasforma in acido fenilacetico, che puzza di muffa. Per fortuna, esiste un'altra sostanza capace di stimolare la produzione di dopamina e noradrenalina su cui si può mettere le mani più facilmente, ammesso di avere un disturbo da deficit di attenzione (ADD): l'anfetamina. L'anfetamina, ovvero l'Adderall, oltre ad essere legale è molto più facile da ottenere rispetto agli altri neurostimolanti che agiscono in modo simile, come la cocaina. Molte delle persone che nella loro vita hanno assunto farmaci per curare l'ADD sanno che questi producono un senso di eccitazione verso la vita in generale—una cosa che a me ricorda molto l'effetto dell'amore.

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via Flickr

Il bisogno di coccole

Sempre all'opera di Liebowitz dobbiamo la scoperta del ruolo cruciale giocato dalle endorfine nella formazione di legami emotivi tra due persone. Le endorfine, come di certo già saprete, sono degli oppiacei naturali prodotti dal nostro corpo, responsabili con ogni probabilità anche della sensazione di benessere che proviamo dopo l'orgasmo. Ma non pensate che basti assumere un qualsiasi oppiaceo—ad esempio, il Vicodin—per sentirsi romantici.

Secondo Liebowitz, il nostro corpo cessa di produrre questi oppiacei naturali quando siamo soli—il che non significa che la presenza delle endorfine equivale all'amore ma solo che la loro assenza ci fa sentire di merda. "La maggior parte delle persone prova un senso di ansia quando perde qualcuno di importante, e un senso di sicurezza quando le sue relazioni più importanti sembrano stabili," afferma Liebowitz. Seguendo questo ragionamento, siamo tutti dipendenti dagli oppiacei, dunque il modo migliore per simulare il ricongiungimento con una persona amata sarebbe un periodo di astinenza seguito da una ricaduta. Non mi sento di consigliarvelo.

Gli scienziati sono invece abbastanza sicuri che per simulare la sensazione di tranquillità che proviamo in presenza della persona amata dovremmo assumere un altro ormone piuttosto noto, l'ossitocina. Come la fenilatilamina, anche l'ossitocina si può trovare facilmente in commercio, e alcuni studi recenti dimostrano che la sua assunzione per via nasale sembra avere davvero effetti calmanti.

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Secondo la dott.ssa Jerome, il rischio maggiore connesso all'assumere ossitocina come fosse una droga è che si tratta pur sempre di un ormone, che come tutti gli ormoni ha effetti molto complessi. Se infatti da un lato ci fa sentire a nostro agio, dall'altro "fa sì che le persone si chiudano su se stesse e sul loro gruppo," mi ha detto. In alcuni casi, può provocare comportamenti ostili nei confronti degli sconosciuti—in un caso di studio, un soggetto che assumeva abitualmente ossitocina ha detto di uscire spesso con l'intenzione di fare a botte, per poi pentirsene dopo. Non c'entra molto con l'amore, insomma.

L'attrazione

Per simulare l'attrazione, come forse avrete immaginato, non c'è niente di meglio della cara vecchia MDMA. Infatti, la MAPS ha affermato che l'MDMA "simula lo stato di benessere successivo a un orgasmo."

Inoltre, sembra che l'MDMA simuli i legami affettivi stimolando la produzione di prolattina, un'ormone che servirebbe a instaurare forti legami tra genitori e figli. La secrezione di prolattina è sicuramente alla base dell'amore che una madre prova per il proprio figlio, ma sembra essere alla base anche delle emozioni che proviamo quando un'amicizia inizia a diventare qualcosa di più.

"Nel corso di alcune prove in laboratorio," mi ha detto la dott.ssa Jerome, "alcuni soggetti sotto MDMA hanno detto di sentirsi soli." Il che può sembrare strano, ma in realtà è strettamente collegato all'affetto per le persone care. Come potrà confermarvi chiunque abbia mai preso dell'MDMA per poi rimanere a casa da solo, si prova l'impulso irrefrenabile di chiamare e scrivere a tutte le persone a cui si vuole bene.

Tuttavia, anche l'MDMA ha i suoi difetti. È un surrogato temporaneo e conveniente dell'amore, ma dopo ti fa sentire di merda. Di fatto, molte persone odiano l'MDMA proprio per questo motivo. In ogni caso, mi ha detto la dott.ssa Jerome, "una tazza di caffè, una pastiglia di Prozac e l'MDMA agiscono su aree differenti del cervello."

In fatto di droghe ognuno ha i suoi gusti—così come avviene per il cinema e per la musica. Ma l'amore, siamo tutti d'accordo che sia una cosa fantastica.

Segui Mike Pearl su Twitter: @MikeLeePearl.