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L'inquinamento ha trasformato questo fiume messicano in una distesa di schiuma tossica

Secondo i residenti dell'area, l'inquinamento del fiume Santiago avrebbe ucciso 628 persone nel corso degli ultimi otto anni, 72 delle quali nel solo 2015.
Photo de IMCINE-Tecolote Films-PIANO via Eugenio Polgovsky

Tanti anni fa, le cascate di El Salto erano il luogo più amato dai residenti di Juanacatlán: vi si recavano per pescare, fare il bagno, giocare.

Oggi l'acqua puzza tremendamente di zolfo, e infrangendosi sulle rocce assume un colore giallastro. Nuvole di schiuma bianca fluttuano alla base delle cascata, prima di essere spezzate dal flusso della corrente.

Dopo avere osservato per anni le istituzioni ignorare il problema, gli abitanti dell'area stanno ora cercando di agire da soli. Secondo quanto denunciato dai comitati, nel corso degli ultimi otto anni 628 persone sarebbero morte a causa dell'inquinamento del fiume.

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Di questi decessi, 72 sarebbero avvenuti solamente nel 2015.

"Mia madre e due sorelle sono morte di cancro," ci spiega Samuel Álvarez, un pensionato con un accenno di barba bianca e ormai pochi denti. "Vivevamo vicino al fiume, e penso si siano ammalate dopo avere respirato quell'aria inquinata ogni notte."

La distruzione di El Salto cominciò negli anni Settanta, quando numeroso industrie si concentrarono nella città oggi inglobata dalle decrepite periferie di Guadalajara, la seconda città più grande del Messico, nonché capitale dello stato di Jalisco.

Oggi El Salto ospita oltre 300 compagnie, tra cui aziende locali e multinazionali, fabbriche di automobili, industrie petrolchimiche e alimentari, laboratori farmaceutici.

Molte di queste attività, a quanto si sospetta, starebbero sversando i propri rifiuti tossici all'interno del fiume, nel quale confluisce anche la rete fognaria di Guadalajara.

Un report pubblicato nel 2015 dalla National Water Commission ha scoperto che il Rìo Santiago, che scorre per 400 chilometri attraverso il Messico occidentale e attraverso El Salto, è oggi il fiume più inquinato dell'intero stato.

Nel 2011 l'Instituto messicano delle tecnologie acquatiche, in collaborazione con la Commissione Acque dello stato di Jalisco, aveva invece contato ben 1.090 diversi inquinanti all'interno del torrente — tra cui arsenico, mercurio, cromo, e altri agenti in grado di causare tumori, difetti di nascita, e altre patologie del corpo umano.

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Secondo gli attivisti, i sanitari starebbero cercando la correlazione fra l'inquinamento e i problemi di salute nella regione. "In ogni casa c'è un morto o un malato," spiega il 58enne Enrique Enciso Rivera, fondatore del gruppo Un Salto de Vida. "Lo Stato nasconde il problema, invece di cercare soluzioni."

Il declino della città è documentato anche in Resurrection, un docufilm pubblicato l'anno scorso. "Sembra uno science fiction," spiega il regista Eugenio Polgovsky. "Vedi la schiuma tossica avanzare lentamente per chilometri, adagiandosi sui tetti delle persone che poi ne inaleranno le particelle tossiche."

"Eppure la gente si sta abituando a questo scenario quasi dantesco: i bambini giocano nella schiuma, ignari dei pericoli che corrono."

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Il fiume ha attirato l'attenzione del governo dopo che un bambino di 8 anni è morto nel 2008 dopo esser finito in acqua.

Nel 2012 fu quindi costruito El Ahogado, il più grande impianto di depurazione nella regione. Ma per il dottor Rodolfo Montaño, dell'Environmental Secretariat di Jalisco, la struttura sarebbe in grado di ripulire solo il 75 per cento delle acque.

Gli attivisti locali, intanto, criticano da tempo l'operato del governo sulla faccenda. Raul Muñoz, presidente del comitato cittadino di El Salto contro l'inquinamento, ritiene che i casi documentati di morti da inquinamento siano 628 in 8 anni, con quasi 3mila esempi documentati di persone con problemi di salute connessi a questo disastro ambientale — insufficienze renali, tumori, leucemie, malattie della pelle e respiratorie.

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"Basta impunità. Basta incompetenza," spiega. "Vogliamo soluzioni."

Raúl Pacheco-Vega, medico del think tank CIDE, pensa che non cambierà nulla finché lo Stato non assume e addestra personale competente e specializzato. "Abbiamo leggi e standard eccellenti, sull'ambiente. Solo che non le rispetta nessuno."

Molte scuole locali hanno preso la parola, tramite loro rappresentanti, durante un World Environment Day per attirare l'attenzione sul problema. "Sono cresciuto nell'inquinamento, in questa puzza insostenibile," spiega Stacie Ruiz, 18 anni. "Cosa succederà tra una ventina di anni? Cosa lasceremo ai nostri figli?"

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