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"Dal 2009 a oggi le metropolitane di Milano e Napoli sono state ostaggio di una delle crew più attive degli ultimi 10 anni, la WCA meglio conosciuta come We Can All," si legge nella presentazione del DVD, uscito nel 2012. "La voce di un DVD dei WCA era in giro ormai da tanto tempo, ora che la scena in subway è bella calda, è uscito. 101% adrenalina, tonnellate di pannelli, whole cars, end to end e azioni ignoranti. 100% subway milanese."Secondo la stessa presentazione, il documentario—ormai esaurito—conterrebbe "più di 150 pannelli e più di 40 whole car" e sarebbe una specie di greatest hits delle azioni del gruppo. È anche molto esplicativo di come l'attitudine dei WCA sia sempre stata improntata al vandalismo puro e semplice e alla sfida costante alle autorità. Molte delle "nuove tecniche di vandalismo" citate dall'Associazione Nazionale Antigraffiti—secondo cui negli ultimi anni a Milano il fenomeno dei graffiti avrebbe preso "una netta deriva vandalica"—sono state importate in Italia proprio dai WCA, ad esempio usare l'acido cloridrico o lo spray al catrame per fare le scritte.Una delle caratteristiche principali del vandalismo dei WCA è che è sempre stato intenzionale: i membri della crew, infatti, hanno le capacità e le competenze tecniche per fare street art vera e propria. Caps si è fatto le ossa facendo graffiti molto complessi in luoghi irraggiungibili come i cartelli stradali delle autostrade del nord Italia; mentre Siko, il fondatore della crew, per un certo periodo avrebbe collaborato con Luca Sforzini Arte, una galleria d'arte "in prima fila nella ricerca di talenti, giovani artisti emergenti e moderne forme espressive." Ho provato a contattare la galleria per saperne di più, ma al momento in cui scrivo non ho ricevuto risposta.
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Pur essendo uno dei nomi meno noti della crew, Pluto era uno dei WCA più attivi sui social. La sua
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