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VICE News

Il diavolo ha cercato di separarci

La Repubblica Centrafricana non si è mai ripresa del tutto dalla colonizzazione francese, e da quando ha ottenuto l'indipendenza ha conosciuto soltanto dieci anni di governo stabile, dal 1993 al 2003. Abbiamo documentato l'ultima ondata di violenza.

Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, ha visto la sua popolazione musulmana passare da 130.000 a meno di 1000 persone nel giro di pochi mesi. L'anno scorso, migliaia di musulmani sono stati uccisi e quasi un milione sono stati deportati. Di recente, le Nazioni Unite hanno dichiarato che tutta la metà occidentale del paese è stata ripulita dai musulmani.

Il Paese non si è mai ripreso del tutto dalla colonizzazione francese e, da quando ha ottenuto l'indipendenza nel 1960, ha conosciuto soltanto dieci anni di governo stabile, dal 1993 al 2003. Il susseguirsi di colpi di stato, spesso con il coinvolgimento diretto dell'esercito francese, è valso alla Repubblica Centrafricana l'appellativo di "stato fantasma." Il conflitto in corso ha definitivamente sradicato la legge e l'ordine, mentre le Nazioni Unite e la comunità internazionale osservano confuse e impotenti.

Nel marzo del 2013 la Séléka, una forza a prevalenza musulmana, si è ribellata e ha rovesciato il governo di François Bozizé seminando terrore e caos in tutto il paese—con saccheggi, uccisioni e stupri, il tutto nella totale impunità. In risposta a questo si sono formati dei gruppi di auto-difesa a prevalenza cristiana, chiamati anti-balaka.

Nel 2013 gli scontri si sono fatti sempre più frequenti. A dicembre, truppe francesi e africane sono entrate nel paese per disarmare la Séléka e fermare la carneficina. A quel punto i gruppi anti-balaka hanno approfittato per passare all'offensiva e accanirsi contro i civili musulmani.

La Repubblica Centrafricana non ha una vera storia di violenza religiosa, e il conflitto attuale non è scoppiato per motivi a essa originariamente riconducibili. Tuttavia, nell'autunno del 2013, i combattimenti si sono fatti sempre più settari, e gli omicidi per vendetta sono diventati la norma.

"Le forze di pace dispiegate sono state troppo poche e sono arrivate troppo tardi; le difficoltà insite nel disarmare le Séléka, contenere le milizie anti-balaka e proteggere la minoranza musulmana sono state sottovalutate," ha dichiarato recentemente Humans Rights Watch.