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MARIJUANA

Cosa succede al tuo cervello quando fumi erba prima di dormire

Dipende tutto se sei ansioso, depresso o insonne.
Foto via Unsplah

Prendi una persona adulta che soffra d'insonnia: ci sono buone possibilità che abbia cercato di usare la marijuana per dormire, o ci abbia pensato.

Esistono anche molti tipi di farmaci ai cannabinoidi o basati sulla cannabis che possono aiutare a dormire [in Italia non sono in commercio, ma possono essere importati per ridurre i disturbi relativi alla chemioterapia], come il Nabilone, il Dronabinol e il Marinol. E proprio l'insonnia è uno dei motivi per cui, nei paesi dove è possibile, si fanno più richieste di prescrizione per marijuana medica.

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Sono una psicologa esperta in disturbi del sonno, e ho curato centinaia di pazienti insonni. Dalla mia esperienza, che la cannabis funzioni o meno per dormire è un fatto totalmente individuale. Ma cosa rende la cannabis efficace per curare l'insonnia di una persona, e totalmente inefficace per un'altra?

Ci sono ancora tante domande a cui trovare risposta, ma le ricerche suggeriscono che gli effetti della cannabis sul sonno dipendano da molti fattori, tra cui le peculiarità del singolo, la concentrazione di cannabinoidi e la frequenza di consumo.

CANNABIS E SONNO

In tutto il mondo, sempre più persone chiedono accesso alla cannabis a fini terapeutici. A novembre, erano 28 gli stati americani (più Washington DC) ad aver legalizzato la cannabis per uso medicinale.

Negli anni Settanta sono stati condotti vari studi sugli effetti di questa sostanza sul sonno, ma tutti abbastanza inconsistenti e poco affidabili. I ricercatori prendevano in esame gli effetti della cannabis sui cervelli dei volontari, studiati in laboratori in cui venivano registrate le fasi del sonno e la sua continuità. Alcuni studi avrebbero dimostrato che i consumatori migliorano la loro capacità di addormentarsi e rimanere addormentati. Un piccolo numero di "cavie" avrebbe anche manifestato un leggero incremento del sonno a onde lente, la fase di sonno più profonda.

Comunque, una volta che un soggetto smette di consumare cannabis ogni sera, per tutto il periodo di adeguamento e astinenza ila qualità del sonno peggiora sensibilmente.

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Nel corso dell'ultimo decennio, la ricerche si sono concentrate soprattutto sull'uso medico della cannabis. Gli individui che soffrono di insonnia tendono a usare molta cannabis terapeutica per dormire. Fino al 65 percento degli ex consumatori hanno individuato nell'improvvisa carenza di sonno un motivo di ricaduta nella dipendenza. Affidarsi alla cannabis per dormire è particolarmente comune tra individui affetti da disturbo post traumatico e dolore cronico.

Gli ultimi risultati lascerebbero intuire che, se ci sono in effetti dei motivi per fare uso di cannabis prima di dormire, e se il consumo di cannabis può inzialmente avere effetti benefici sul sonno, questi effetti possono svanire e dare luogo solo a una dipendenza.

LA FREQUENZA È IMPORTANTE?

Volevamo capire come differisce la qualità del sonno tra consumatori abituali, consumatori occasionali che abbiano fumato almeno una volta nel corso dell'ultimo mese, e persone che non fumano.

Abbiamo chiesto a 98 volontari maschi, giovani e in salute di rispondere alle nostre domande, di tenere un diario e di indossare un accelerometro per una settimana. Un accelerometro misura i pattern di attività su più giorni. Per tutta la durata dello studio, i soggetti dovevano continuare a consumare cannabis come di consueto.

I risultati che abbiamo ottenuto hanno dimostrato che la frequenza di utilizzo sembra un fattore importante per quanto riguarda gli effetti sul sonno. Il 39 percento di quelli che fumano erba tutti i giorni si lamentavano di un'insonnia significativa a livello clinico. D'altra parte, solo il 10 percento dei consumatori occasionali soffriva d'insonnia. Consumatori occasionali e non consumatori riportavano la stessa situazione.

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Quando però si prendono in considerazione individui ansiosi o depressi, le differenze scompaiono. Questo sembrerebbe suggerire che gli effetti della cannabis sul sonno possano in qualche modo dipendere anche da ansia e depressione. In altre parole: se sei depresso, la cannabis può aiutarti a dormire—se non lo sei, può farti più male che bene.

SVILUPPI FUTURI

È ancora molto difficile fare esperimenti sulla cannabis, a causa dei numerosi permessi legali necessari. Ma i futuri sviluppi nel campo della ricerca potrebbero avere come obiettivo l'esame del modo in cui la varietà di cannabis influenzano il sonno, e di come i risultati cambiano di individuo in individuo.

Un gruppo di ricerca sta esplorando i tipi di cannabis e la concentrazione dei cannabinoidi più indicata per trattare i diversi disturbi del sonno. Per esempio, una specie può dare sollievo all'insonnia, l'altra può causare incubi.

Altri studi suggeriscono che la cannabis per uso terapeutico che prendono i pazienti affetti da insonnia debba avere preferibilmente alte concentrazioni di cannabidiolo, elemento on psicoattivo.

Questo ci coduce a una domanda importante. La comunità scientifica dovrebbe esporre più chiaramente i risultati ai pazienti insonni e comunicare di più all'interno della comunità stessa? Alcuni professionisti non sono a loro agio nel farlo—per esempio negli Stati Uniti questo dipende dello stato legale fluttuante della sostanza, della scarsa fiducia nelle istituzioni e nelle proprie opinioni personali.

Oggi come oggi, gli effetti della cannabis sul sonno possono essere così descritti: molto variabili a seconda della persona, delle modalità di utilizzo, del tipo di cannabis, della concentrazione, dei modi di consumo e di altri fattori. Forse il futuro ci riserverà scoperte più fruttuose.

Deirdre Conroy è professoressa associata di psichiatria alla University of Michigan. Questo articolo è comparso originariamente su The Conversation.

Questo articolo è tratto da Tonic.