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Perché il programma spaziale della Corea del Nord è come una Playstation 4

Il mese scorso, la Corea del Nord ha lanciato un satellite. Il regime sostiene che sia stato un lancio pacifico, ma l'ONU l'ha comunque colpita con le sanzioni. Ma allora chi è che bluffa?
Kim Jong-un incontra il personale militare durante il test id lascio di un nuovo sistema missilistico. (Foto via KCNA/EPA)

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Le Nazioni Unite hanno appena approvato una risoluzione che impone nuove sanzioni alla Corea del Nord, cosa che ha fatto arrabbiare non poco il regime di Pyongyang. La Corea del Nord ha replicato come suo solito: lanciando una manciata di missili nell'oceano, non ottenendo altro che l'uccisione di un discreto numero di pesci.

La diatriba tra la Corea del Nord e il resto del mondo non è di certo una novità: la Corea del Nord compie un'azione qualsiasi, e poi racconta l'avvenimento definendolo 'molto pericoloso' o 'assolutamente pacifico'; in tutta risposta, gli Stati Uniti condannano qualsiasi cosa la Corea del Nord abbia appena detto o fatto — trainando con sé il resto del mondo.

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Immaginiamo che, ipoteticamente, la Corea del Nord sia stata onesta nel dire che il lancio di un satellite nello spazio fosse un'operazione pacifica. Se fosse davvero così? In fin dei conti, il programma spaziale statunitense per portare l'uomo sulla luna sarà stato anche politico, ma era pacifico; Neil Armstrong e Buzz Aldrin non hanno saltellato qua e là sulla superficie lunare per costruire fortificazioni o piantare mine spaziali.

Giornalisti camminano davanti al razzo Unha-3 al West Sea Satellite, nord-ovest di Pyongyang, nel 2012. (Foto di Bobby Yip/Reuters) 

Quindi la domanda da porsi è questa: c'è anche solo una piccola possibilità che il lancio spaziale della Corea del Nord avesse fini pacifici?

La tesi principale a sostegno dell'ipotesi che il lancio non fosse una copertura per il test del missile balistico intercontinentale (ICBM), è che il razzo Unha-3 non funziona con i missili nucleari. Certo, tecnicamente potrebbe far arrivare una carica esplosiva dall'altra parte del pianeta. Ma come arma da usare in un vero conflitto fa un po' schifo.

In generale, i motori dei razzi possono essere veloci ed emettere molta potenza rapidamente. La spinta dipende fondamentalmente dalla potenza, ed è anche un ottimo modo per aumentarne l'altitudine. Dato che l'ICBM è un missile balistico, è importante che arrivi più in alto possibile, cosa che riduce la possibilità di fargli fare un gran botto. In termini missilistici, un gran botto significa ottenere molta spinta e bassa efficienza.

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Inizialmente per un lancio spaziale è importante l'altitudine, ma nel lungo termine conta di più la velocità. Non è l'altitudine a far rimanere gli oggetti in orbita, ma piuttosto la velocità con cui l'oggetto si muove. L'altitudine è importante solo per non evitare collisioni durante il tragitto: se il missile riesce ad avanzare abbastanza a lungo e abbastanza velocemente da non precipitare, allora si può dire che è in orbita.

E udite udite, le fasi iniziali dell'Unha-3 sono simili al tipo di motore a bassa spinta che ci aspetteremmo da un veicolo di lancio spaziale, non da un ICBM. E non è un dettaglio da poco, perché non si può installare un nuovo motore e usarlo immediatamente come un ICBM. Cambiare il motore di un razzo è un fatto così importante che è quasi come costruire da zero un nuovo razzo.

Più il razzo si alza, più diventa importante il peso che riesce a trasportare. Alcune stime indicano che l'Unha-3 possa portare un peso di circa 200 chili fino in orbita, ma potrebbe lanciare fino a quasi 10 tonnellate di esplosivi nucleari fino ad Austin, in Texas. Ed è qui che entra in gioco l'ipotesi del test nucleare.

Una testata nucleare di 10 tonnellate è pesante per gli standard americani di oggi, ma sarebbe stata considerata leggera negli anni Sessanta. I nordcoreani non sono certamente bravi quanto gli americani a costruire testate nucleari, ma hanno migliorato le loro capacità di costruire testate più piccole, più leggere e più efficienti — quindi forse l'Unha-3 potrebbe effettivamente trasportare un carico nucleare.

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Ma se, secondo l'opinione più diffusa, il più recente test nucleare della Corea del Nord è stato un fallimento; e se davvero la Corea del Nord non è riuscita a costruire una bomba H degna di nota, allora la situazione è diversa. Queste bombe sono complesse e difficili da rimpicciolire senza un sacco di lavoro ingegneristico. Quindi, se si pensa che sia stata costruita una bomba così grande e pesante che non funziona, allora è impossibile che l'Unha-3 possa sganciare il suo carico su Austin, anche se il razzo dovesse funzionare.

D'altro canto, se il lancio fosse servito a testare una bomba a fissione più piccola e più efficiente, allora sì, l'Unha-3 potrebbe riuscire a trasportare una testata nucleare.

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Guardate la struttura della torre di lancio di fianco al razzo che si vede nell'immagine sopra. Travi e gru che si innalzano verso il cielo. Se gli Stati Uniti e la Corea del Nord volessero seriamente annientarsi a vicenda, l'esercito americano non ci metterebbe molto a distruggere completamente la torre. Quindi il fatto che l'Unha-3 utilizzi una gru (invece di un silos fortificato) indica con buona certezza che si trattava di un lancio pacifico — o perlomeno che l'Unha-3 è un missile scadente, dato che come arma avrebbe vita molto breve. Certo, potrebbero far partire un attacco nucleare a sorpresa su Washington DC, ma qui stiamo parlando di usare un missile come arma, non come un mezzo di suicidio nucleare.

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La gru di lancio fa nascere un'altra questione. Per preparare il lancio c'è voluta almeno una settimana, se non un mese. Non è necessario essere uno stratega di guerra nucleare per capire che un mese di preparazione non è esattamente la tempistica ideale quando la minaccia nucleare si fa pressante. Segniamo un altro punto a favore dell'ipotesi che sia stato un lancio pacifico.

Ma anche facendo finta che, in questo caso, i nordcoreani siano puliti e puri come la neve fresca, siamo comunque di fronte a un problema.

Perfino il lancio spaziale più dolce, facile e pacifico necessita di un bel po' di conoscenze e capacità tecniche. Lo stesso vale per la fabbricazione di un missile balistico funzionante. Se i nordcoreani sono abbastanza intelligenti da aver costruito un veicolo di lancio spaziale da soli, allora sono abbastanza intelligenti da mettere insieme un missile. E se sono abbastanza brillanti da essere in grado sia di lanciare un satellite in orbita che di costruire un ICBM, non sono così stupidi da non capire che fare una cosa ti insegna molte cose per realizzare anche l'altra.

Non esiste infatti un modo per costruire una piattaforma di lancio convenzionale che non ti insegni a realizzare un ICBM. Non sono tecnologie identiche al 100 per cento, ma sono comunque abbastanza simili.

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Questo ci riporta al peccato originale dei tentativi di arginare la diffusione delle armi di distruzione di massa e simili: la tecnologia a doppio uso.

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Consideriamo i tentativi di limitare le esportazioni delle console di gioco come la PlayStation 4 perché sono ritenuti computer così potenti da poter gestire tutti i calcoli matematici necessari per fare modelli 3D e simulazioni fisiche per i dispostivi nucleari. Quando tu scarti il regalo che ti porta Babbo Natale, trovi una console di gioco. Quando Kim Jong-un apre lo stesso regalo, è una minaccia per la stabilità internazionale. Che si tratti di una console o del perno centrale di un programma nucleare non dipende da Babbo Natale. Dipende solo da chi scarta il regalo.

Le tecnologie a doppio uso vengono solitamente impiegate sia per scopi pacifici che militari. Pensiamo alle armi date in dotazione ai poliziotti con l'accordo tacito che queste vengano usate solo per sparare ai criminali che stanno mettendo a repentaglio la vita di qualcuno. Quella stessa pistola, però, potrebbe essere utilizzata per sparare a un bambino disarmato. O se un criminale attacca il poliziotto, prende la sua pistola, e gli spara?

Non c'è motivo per cui una pistola o un razzo debbano per forza essere usati con fini malvagi. Allo stesso modo, però, non c'è nessuna garanzia che non vengano impiegati a quello scopo.

È una questione di fiducia. E fondamentalmente, se non hai fiducia nel prossimo, non ti libererai mai del sospetto che lui sia un bugiardo che cerca di infonderti un falso senso di sicurezza.

Quella stessa questione di fiducia era alla base del disastro dell'intelligence riguardo alla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq. Gli sforzi per limitare la proliferazione e lo sviluppo di queste armi si basano su test quantificabili e prove documentali. I sigilli erano intatti quando gli ispettori le hanno controllate? L'inventario delle scorte di gas nervino combaciava con la quantità di gas nervino presente nel magazzino? Che cosa è successo a quelle colonie di batteri che stavano sviluppando per le armi biologiche? Dici che sono morte? Come ti sei sbarazzato di queste piccole creature? Le hai buttate nel wc? Veramente?

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Sfortunatamente, nel mondo della burocrazia succedono cose idiote: i files vengono persi o conteggiati in modo sbagliato, la gente non è concentrata sul lavoro. Ma se non ti fidi di chi ti trovi di fronte, allora ogni cazzata burocratica diventa un'altra prova per dimostrare che hai sempre avuto ragione e che questa gente è veramente pericolosa.

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Da un lato, se si parla di una persona all'apparenza innocente che acquisisce una tecnologia specifica, allora automaticamente pensi che non ci sia motivo di preoccuparsi. Quando saltano fuori errori e discrepanze, si lascia alla persona innocente il beneficio del dubbio.

Dall'altro lato, se si parla di qualcuno visto come un criminale, si vuole provare che sia assolutamente impossibile fare qualcosa di brutale con una particolare tecnologia. E quando tutti questi casini vengono fuori, diventano prove che sostengono il tuo presentimento che non ci si possa fidare a lasciare quel potere in mano a quella persona.

Questo tipo di problema è molto comune nel mondo del controllo delle armi. Ritorniamo al test nucleare della Corea del Nord. I nordcoreani dicevano, "Abbiate paura di noi, siamo minacciosi!" e gli Stati Uniti hanno minimizzato. Un paio di settimane dopo i nordcoreani hanno lanciato un missile, ma quella volta gli Stati Uniti hanno detto, "Dobbiamo temerli, sono una minaccia!" mentre i nordcoreani hanno ridimensionato la faccenda.

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Chiarimenti gli Stati Uniti e la Corea del nord hanno dei problemi di fiducia reciproca. Diversa questione è se quei problemi di fiducia sono legittimi.

Quindi, quando la gente si chiede se il lancio spaziale della Corea del Nord fosse una copertura per un'operazione militare, non hanno capito nulla: non conta assolutamente niente. Non esiste alcuna piattaforma di lancio spaziale che non sia anche militare; e anche se ci fosse, gli Stati Uniti e compagnia bella non si fiderebbero comunque della Corea del Nord.

Gli Stati Uniti non se ne usciranno mai dicendo, "Scusate, volevate lanciare un satellite per migliorare la gestione del vostro settore agricolo, ma meritate di morire di fame dato che non la smettete di minacciare di lanciare un missile su Austin." E la Corea del Nord non pensa di dire, "Certo questo lancio ha delle caratteristiche militari. Fa tutto parte del nostro intricato progetto per mettere in ginocchio l'Occidente attaccando Austin."

Invece di sentire dichiarazioni franche, dobbiamo sorbirci urla, indignazione e attacchi missilistici della Corea del Nord contro pesci innocenti. Per questo motivo anche il patto nucleare più sincero e rigoroso sarebbe completamente inutile.


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