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Guarda Justin Trudeau vivere i 90 secondi più imbarazzanti della sua vita

Ci siamo passati tutti, Justin.

Al G20 di Amburgo c'era anche il primo ministro canadese Justin Trudeau, seppure praticamente chiunque si sia concentrato, tra i leader, sulle espressioni di Angela Merkel di fronte a Putin o su Trump sostituito dalla figlia Ivanka al tavolo delle discussioni. Il momento che stiamo per descrivervi, in effetti, potrebbe essere conseguenza di questo. Soffermiamoci allora per un attimo su Trudeau che si aggira per la sala in cerca di qualcuno con cui parlare, analizzando il suo stato d'animo interiore.

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Ok, ok. È tutto a posto, calmo. Sono venti minuti che ascolti "Big Time" di Peter Gabriel in loop. Entra come se fossi padrone della situazione. Andrà tutto bene.

Justin Trudeau fa un grosso respiro ed entra nella sala con tutti gli altri leader del G20.

Fai il disinvolto. Evita di mantenere troppo a lungo il contatto visivo, solo occhiatine qua e là. Verranno loro. Sei Justin Trudeau, per dio. Eri su Vogue.

Ok, niente, Angela è impegnata. Quello mi stava guardando? No? Faccio comunque un cenno, non si sa mai. Ci sta. Sono tutti dietro alle loro cose, ma è normale, non mi stanno evitando. Non c'è niente di personale. È lavoro.

Solo lavoro.

Sì però che situazione del cavolo. Non so, facciamo che intanto torno al mio posto.

E certo, Don è lì che dà aria alla bocca. Madonna se non lo sopporto. Vai in bagno e te lo trovi tra i lavandini e gli asciugamani ad aria che cerca di attaccare bottone con chiunque esca dal gabinetto. "Prendine un bel po' di sapone! È quello buono! Non buono come quello nei miei hotel però, eh. Eheheh. Hai mai usato un sapone così?" Sì Donald, sappiamo tutti cos'è il sapone, cosa c'è, hai appena scoperto che dopo essere stati in bagno ci si lava le mani? E tu, è la prima volta che vedi del sapone? Chi sei? E come sei diventato presidente? Qui tutti quando ti vedono se la battono, ma no, questo canadese è troppo gentile e ti ascolta sofferente per tutti i dieci minuti in cui parli di sapone. Io sono una persona per bene.

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Quindi? Sì dai faccio quello che si prepara per la sessione successiva e che è troppo occupato con le sue scartoffie per notarlo. Ok, vediamo cosa c'è qui… ah, delle penne. Sono tutte mie? Boh ok, non mi sembrava. Don non mi guarda, perché non mi guarda? Bah. Ecco i miei appunti intanto. Non devo perderli, roba importante.

Ma il cellulare? Non sei mai solo quando hai il tuo cellulare. Dove l'ho messo? Sarà mica rimasto in bagno?

Justin Trudeau cerca preoccupato il cellulare nelle tasche della giacca.

Speriamo non mi stia guardando nessuno.

Ah no, eccolo qui. Il mio cellulare. Ora vediamo… azz, mi ha visto.

"Eccolo! Ecco il nostro uomo."

A posto, ora questo signore tedesco penserà che sono uno stronzo. Glielo leggo in faccia. Certo che non ci mettono un attimo qui a giudicarti.

"Ahahah, grande Presidente Trump!"

Oddio adesso mi abbraccia.

Ma se ne va? Non può andarsene, è l'unico che conosco. Devo fermarlo con una scusa. Una cosa a caso. Di' qualcosa!

"Ehi Don, bello che tu abbia portato qui Ivanka."

Sì ecco, questa è ok.

"Sì, insomma, mi è sembrata una buona idea. Far vedere che sei un buon padre di famiglia, con una figlia in gamba—mi è piaciuto."

"Ah, grazie. Ora…"

"Lo vedi, sono sempre complicati questi eventi. Sei lì in mezzo a un sacco di gente, sei quello nuovo, e devi parlare un po' con tutti—ma non sai se gli altri avranno voglia di parlare con te o di averti nel loro gruppo, no? Non credi?"

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"Certo certo. Ora…"

"Sì scusa hai ragione, ti lascio andare! Ma dopo ribecchiamoci, parliamo. Siamo fratelli, Canada, Stati Uniti, eh?"

"Sì sì, poi parliamo. Dopo."

"Certo, non vedo l'ora. Così ci aggiorniamo un po'."

Ok, se ne va.

"A dopo, Don!"

"Sì ciao."

Che momento del cavolo, speriamo di non essere sembrato troppo disperato.

E ora? Non c'è nessun altro?

Angela? E se mi ha visto con Don? Ma che cavolo. Ora penseranno tutti che siamo amici. Ma siamo amici? Forse sì in effetti.

Va tutto bene comunque. Non star lì a farti mille castelli su come avresti potuto affrontare la conversazione. Non pensarci troppo. E se ora non mi parla più nessuno? Ma poi Trump voleva davvero parlare con me? O sono riuscito ad annoiare Trump?

Dai basta. E chissene se non piaci a Donald Trump. Tanto ai miei elettori non piace. Sei andato bene. E qui ognuno ha i suoi problemi da risolvere, non c'è niente di personale. Sono tutti molto occupati. Niente di personale, te l'avevano detto come sarebbero stati questi eventi. Va tutto bene.

Ora mi siedo. Dio santo è peggio del liceo. Segui Drew Brown su Twitter.