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In questa "accademia" nei boschi in Romania i paramilitari addestravano gli orfani a rubare

La 'scuola', fondata da un gruppo paramilitare, educava i ragazzini degli orfanotrofi a diventare dei rapinatori perfetti: avevano colpito anche in Italia.
Foto di Joseph/Flickr

La polizia di Firenze ha arrestato quattro cittadini romeni responsabili di una rapina commessa in una gioielleria a Firenze nel dicembre del 2013.

Il loro fermo ha però portato alla scoperta del loro legame con una specie di accademia per giovani criminali.

I quattro arrestati, infatti, erano tutti in contatto con un gruppo di paramilitari, con base in Romania, che avevano messo in piedi una scuola per diventare dei rapinatori perfetti.

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Il duro addestramento avveniva nei boschi, dove trecento allievi avevano quattro mesi di tempo a disposizione per imparare come maneggiare armi, asce e mazze, come fuggire senza lasciare tracce, a cambiarsi nella fuga riponendo i vestiti in uno zaino, come camuffarsi e come sopravvivere in climi rigidi.

I ragazzi che avrebbero preso parte all'addestramento venivano tutti reclutati dagli orfanotrofi o da famiglie disagiate: l'ingresso nella scuola costituiva l'affiliazione all'organizzazione, che in gergo era chiamata 'La nuova famiglia' e aveva un codice d'onore da firmare e rispettare. I trasgressori venivano giudicati da una commissione, e talvolta potevano subire delle punizioni corporali.

Come in ogni accademia che si rispetti, lo spirito agonistico era incoraggiato da competizioni sportive che venivano organizzate in clandestinità.

"Se vuoi diventare un criminale completo, rispetta le nostre regole" recitava lo 'slogan' della scuola. E le regole erano state messe a punto in vent'anni di attività dai veterani, che amavano ricordarlo ai nuovi adepti.

I guadagni, per ogni colpo, potevano andare dai 5mila ai 10mila euro; in caso di arresto, sarebbe stata "l'accademia" a farsi carico del mantenimento della famiglia dell'arrestato.

Anche per questa evenienza l'addestramento prescriveva un comportamento preciso: dimostrarsi sempre pentiti, cercare di suscitare compassione con la propria storia personale di orfano e in ogni caso rifiutarsi di collaborare alle indagini.

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Quando partivano per una missione, gli allievi erano addestrati a non utilizzare il cellulare per le comunicazioni, ad accamparsi nei boschi e a espletare i propri bisogni in una buca, che poi andava ricoperta per non lasciare tracce di dna.

Alla fine, tuttavia, è stato proprio il dna a incastrare i responsabili, ritrovato su dei vestiti che avevano abbandonato nella fuga non lontano dalla gioielleria: due dei rapinatori sono stati catturati in Belgio, altri due in Italia, ma ne mancherebbero ancora quattro all'appello, attualmente ricercati dalla polizia inglese, francese, slovena e romena.

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Di tutti gli allievi dell'accademia, infatti, un centinaio è già stato arrestato in giro per l'Europa. I paesi interessati sono Regno Unito, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Austria.

I quattro arrestati - che il pomeriggio del 23 dicembre 2013, nel pieno della ressa per lo shopping natalizio, avevano rapinato la gioielleria Fani nella centralissima via Tornabuoni in soli 41 secondi, portandosi via 300 mila euro di Rolex - sono ora accusati di altre tre rapine. Due in via della Spiga a Milano e un'altra sventata, sempre a Firenze, in via del Parione.

Le forze di polizia congiunte di tutta Europa continuano a lavorare per ritrovare gli altri allievi dell'accademia.


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Foto di Joseph via Flickr, rilasciata su licenza Creative Commons.