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medio oriente

Cosa sappiamo finora dell'aereo russo precipitato in Egitto

L'Egitto insiste che l'ipotesi di una bomba a bordo sia inverosimile, ma il capo dell'aeroporto di Sharm El-Sheikh è stato rimosso; intanto, aumentano le critiche contro le procedure di sicurezza insufficienti.
Foto del Ministero delle Emergenze russo

Cinque giorni dopo lo schianto di un aereo russo nella penisola del Sinai, in Egitto, il governo egiziano sta cercando di difendere le proprie procedure di sicurezza aeroportuale, nonostante gli Stati Uniti e il Regno Unito abbiano ipotizzato che sia stata una bomba a distruggere l'aereo.

Giovedì, l'Egitto ha silenziosamente rimosso il capo dell'aeroporto di Sharm El-Sheikh - la località turistica dalla quale sabato era decollato il volo russo - ma gli egiziani stanno ancora negando l'ipotesi che lo schianto possa essere stato causato da una falla nelle procedure di sicurezza.

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"Tutti gli aeroporti egiziani rispettano gli standard internazionali per quel che riguarda le misure di sicurezza aeroportuale," si legge in un comunicato del Ministero per l'Aviazione Civile. "L'ipotesi di un'esplosione dell'aereo russo non sono basate sui fatti, e il team investigativo non ha ancora prove o dati che confermino l'ipotesi."

Quando VICE News ha chiesto all'autorità egiziana per l'aviazione civile delucidazioni sulla rimozione del capo dell'aeroporto di Sharm El-Sheikh, la risposta è stata che Abdel-Wahab Ali è stato "promosso" a vice capo per le operazioni della Egyptian Airports Company—e che la promozione era "in programma da tempo."

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Mercoledì il gruppo Ansar Bait al-Maqdis, affiliato dello Stato Islamico nel Sinai, ha rivendicato la distruzione dell'aereo e l'uccisione di 224 passeggeri, ma ha fornito pochi dettagli sull'operazione.

L'aereo è scomparso dai radar sabato mattina, solo 20 minuti dopo il decollo. I detriti dell'aereo sono stati ritrovati disseminati lungo il deserto del Sinai centrale.

Dato che lo Stato Islamico non possiede i missili terra-aria necessari per colpire un aereo all'altitudine di crociera, gli inquirenti si stanno concentrando sulla possibile presenza di una bomba a bordo.

La stampa egiziana, sotto stretto controllo governativo, ha parlato a malapena della rivendicazione del cosiddetto Stato Islamico. Infatti giovedì nessun grande giornale egiziano ha pubblicato la notizia in prima pagina.

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VICE News ha parlato con diversi turisti che sono passati per l'aeroporto di Sharm El-Sheikh nelle ultime settimane, e tutti hanno parlato di misure di sicurezza carenti.

"Quando ho passato [i controlli], due persone parlavano accanto al [metal detector] e nessuno guardava lo schermo," ha raccontato un viaggiatore che ha chiesto di rimanere anonimo. "Le persone hanno passato i controlli con i liquidi [addosso], non fermavano nessuno."

La situazione è stata confermata da una fonte anonima all'interno dell'aeroporto, che giovedì ha detto al Guardian che le autorità britanniche avevano già sollevato lo scorso anno delle preoccupazioni riguardo alle misure di sicurezza dell'aeroporto.

"Il problema era il sistema. I britannici si sono lamentati del fatto che non controllavano abbastanza le persone," ha spiegato al Guardian il funzionario. "Avremmo dovuto fare di più. La sicurezza avrebbe dovuto essere migliorata con l'aggiunta di un altro scanner e l'ammodernamento degli altri."

Il Regno Unito ha inviato una squadra di inquirenti a Sharm El-Sheikh per valutare le misure di sicurezza, e nel frattempo ha sospeso tutti i voli tra la località egiziana e la Gran Bretagna. Così hanno fatto, in Italia, anche EasyJet e Lufthansa.

"L'intelligence e le informazioni che abbiamo raccolto ci dicono che molto probabilmente è stata una bomba dei terroristi," ha detto giovedì il Primo Ministro britannico David Cameron, aggiungendo che "le indagini in Egitto sono ancora in corso. Dobbiamo aspettare i risultati."

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Mercoledì anche gli ufficiali americani hanno detto che le prove suggeriscono che l'aereo sia stato distrutto da una bomba.

Se fosse vero, lo scenario sarebbe imbarazzante per l'Egitto e il suo presidente, Abdel Fattah al-Sisi, ex generale che ha basato la sua reputazione politica sul tema della sicurezza. Al momento al-Sisi è in visita ufficiale in Gran Bretagna, dove ha bollato le ipotesi secondo cui l'aereo russo sarebbe precipitato a causa di una bomba come "propaganda."

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Anche il governo russo, che sta conducendo una campagna militare contro lo Stato Islamico in Siria, ha invitato alla calma. "Qualsiasi versione dei fatti, o le motivazioni per quello che è successo possono essere stabilite solo dalle indagini, e finora non ci sono stati annunci ufficiali da parte degli inquirenti," ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Qualsiasi altra spiegazione equivale a un'informazione non verificata, o a una congettura."

I russi e gli egiziani stanno conducendo le indagini sul campo, ma funzionari statunitensi ed europei hanno rivelato che la scatola nera dell'aereo mostra un'improvvisa interruzione della registrazione—segno di una possibile interferenza in volo. Funzionari dell'esercito americano hanno detto che le immagini satellitari mostrano un lampo di luce proprio mentre l'aereo si spezza in due a mezz'aria.

Ma la tendenza degli egiziani a sminuire l'ipotesi terroristica è comprensibile: il turismo costituisce circa il 10 per cento dell'economia egiziana, e Sharm El-Sheikh è una delle più popolari destinazioni turistiche del paese.


Segui VICE News Italia su Twitter e su Facebook Mohamad Ezz ha contribuito alla stesura di questo articolo dal Cairo.