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Un ragazzo sarebbe stato aggredito da alcuni neofascisti per un meme su Facebook

Forse abbiamo capito che l'ironia fa andare in tilt l'estrema destra, con conseguenze piuttosto spiacevoli.
Grab via Facebook

Forse abbiamo capito che l'ironia fa andare in tilt l'estrema destra, con conseguenze piuttosto spiacevoli.

In principio è stato Bello Figo, che nello studio televisivo di Dalla Vostra Parte aveva dabbato in faccia alla Mussolini, diventando al contempo una specie di simbolo dell'antifascismo e il nemico numero uno dei razzisti—non a caso da allora si è visto annullare diversi concerti per questioni di sicurezza e minacce.

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Poi è stato il turno di alcuni ragazzini, che sull'esempio del rapper ghanese avevano scatenato l'ira alcuni membri di Forza Nuova replicando con delle dab a una loro manifestazione.

Adesso abbiamo probabilmente un nuovo elemento a testimonianza del fatto che l'ironia è il mezzo più efficace per far incazzare l'estrema destra—questa volta, però, con risvolti ben più gravi.

A farne le spese, infatti, sarebbe stato un ragazzo di 24 anni di Vallerano, comune in provincia di Viterbo, che secondo diverse ricostruzioni sarebbe stato pestato da un gruppo di esponenti di estrema destra per aver condiviso un meme ironico su Facebook.

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Sabato sera il ragazzo si sarebbe trovato fuori da un locale nel comune di Vignanello, prima di diventare vittima di una specie di spedizione punitiva.

Poco prima della mezzanotte, infatti, sarebbe stato accerchiato da una ventina di persone, esponenti dell'estrema destra locale, e poi preso a pungi e calci—fino a ritrovarsi in ospedale col setto nasale rotto e una prognosi di trenta giorni.

A compiere il pestaggio—in particolare—sarebbero state tre persone, su cui i carabinieri di Vallerano e Civita Castellana starebbero indagando e che sembrerebbero vicine all'essere identificate.

Secondo quanto riporta il Messaggero, all'origine del pestaggio ci sarebbe la condivisione di un meme—nello specifico, quello della pagina satirica "Kotiomkin", che recitava col tipico font di CasaPound (CPI) la frase "Chi mette il parmigiano sulla pasta al tonno non merita rispetto."

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Meme di questo tipo circolano ormai da qualche settimana: nella foto originale, sul muro, compare la scritta "Chi scappa dalla guerra, abbandonando genitori, mogli e figli, non merita rispetto"—che è la frase con la quale CPI sta tappezzando i muri di alcune città italiane.

Nella sua versione ironica, invece, viene utilizzata la base dell'immagine per riscrivere messaggi totalmente privi di senso—e dimostrare, contestualmente, quanto gli slogan neofascisti siano sostanzialmente vuoti.

Intanto, i vicini comuni di Canepina, Vallerano e Vignanello hanno denunciato l'accaduto attraverso un comunicato in cui dichiarano di rifiutare "con energia ogni forma di violenza volta a compromettere ogni manifestazione di libertà," annunciando manifestazioni in piazza contro "una piccola minoranza di violenti per ribadire la vicinanza a tutti coloro che avranno il coraggio di denunciare gli autori di questi atti di violenza."

L'aggressione di sabato, comunque, non sarebbe la sola manifestazione di violenza filofascista ospitata di recente in zona. Ci sono, per esempio, anche gli insulti ai partigiani sui muri di diverse strade di Viterbo, e sempre nella stessa città, di fronte a un centro commerciale, da mesi è appeso un manifesto che—tra manganelli, olio di ricino e camicie nera—inneggia allo "Spirito del '19."


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