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Le foto che dimostrerebbero le connessioni dell'aggressore di Emmanuel con CasaPound

Emergono nuovi elementi che dimostrerebbero la vicinanza di Amedeo Mancini agli ambienti dell'estrema destra, e a CasaPound in particolare.
[Screengrab via Rai2]

Emergono nuovi elementi che dimostrerebbero la vicinanza di Amedeo Mancini agli ambienti dell'estrema destra, e a CasaPound in particolare.

Mancini è accusato di avere colpito a morte Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano di 36 anni deceduto lo scorso sei luglio in seguito a una colluttazione. L'imputazione formale è quella di omicidio preterintenzionale, con l'aggravante dell'odio razziale.

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Secondo quanto emerso dall'autopsia, il pugno sferrato al volto da Mancini avrebbe colpito Chidi Namdi "tra la mandibola e il labbro inferiore"; la successiva caduta a terra, poi, gli avrebbe procurato una frattura al cranio, causandone il coma e il decesso.

Stando a quanto riportato su Repubblica da Giuliano Foschini, Mancini avrebbe detto ai pm che "sì, li ho insultati perché erano di colore ma pensavano stessero rubando una macchina. Sono fascista? Non sono politicizzato, sono un po' di destra, un po' di sinistra, ma i fascisti hanno fatto delle cose buone come le bonifiche."

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L'avvocato De Minicis avrebbe chiesto al pubblico ministero gli arresti domiciliari per il suo assistito, il quale durante l'udienza per la convalida del suo arresto avrebbe riconosciuto "di avere una responsabilità morale ma non giuridica" nella vicenda.

Al momento dell'aggressione, come dimostrato da questa foto, il 39enne di Fermo accusato di avere ucciso Chidi Namdi indossava una maglietta degli ZetaZeroAlfa, la band ufficiale di CasaPound, recante lo slogan "fino all'ultimo".

Di spalle, quello che sembra Amedeo Mancini con una maglietta rossa della band ufficiale di CasaPound. [grab via Rai2]

Stando a una fotografia scovata da Global Project sul profilo Facebook di Blocco Studentesco Fermo, l'organizzazione giovanile di CasaPound, nell'aprile del 2015 Mancini si sarebbe recato a un banchetto di sostenitori e simpatizzanti del gruppo estremista.

— globalproject.info (@global_project)9 luglio 2016

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Altra ipotetica conferma sullo stesso evento arriva dalla pagina Facebook di CasaPound Fermo, dove è stata pubblicata una fotografia che ritrae un uomo, simile a Mancini, vicino a un gazebo a Porto San Giorgio; la didascalia descrive le persone presenti al banchetto come "attivisti" che, presenti "dalla mattina alla sera con un gazebo informativo presso viale Oberdan," hanno "avuto modo di discutere con gli abitanti."

L'immagine risale sempre all'aprile 2015 ed è stata pubblicata qui:

E ancora, Amedeo Mancini sembra essere la persona - addosso, un giubbotto di colore rosso - che sventola una bandiera durante una manifestazione pubblica di CasaPound il 1 dicembre 2013, come evidenziato tra gli altri su Twitter anche da Wu Ming.

Nov 2013, iniziativa di Casapound — Wu Ming Foundation (@Wu_Ming_Foundt)10 luglio 2016

Sempre Mancini sembra essere la persona che presenzia attivamente al blocco dei forconi del 13 dicembre 2013, nelle immagini tratte dalla pagina Facebook del Blocco Studentesco Fermo dall'utente Twitter @anubidal.

Qualche giorno dopo, stessa giacca, — Wu Ming Foundation (@Wu_Ming_Foundt)10 luglio 2016

Dagli ambienti di estrema destra, inoltre, sono arrivati diversi messaggi di sostegno 'indiretto' a Mancini, postati attraverso Facebook. Nelle ultime ore è stato lanciato anche un'hashtag di supporto al 39enne, #iostoconAmedeo.

In questo status di Forza Nuova Vicenza, l'obiettivo è invece Chidi Namdi, paragonato a "un verme" perché sarebbe scappato dalle devastazioni di Boko Haram in Nigeria e avrebbe aggredito "uno" che "ti insulta" a Fermo. Mancini, appunto.

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FN Vicenza aveva fatto questo status, poi l'ha rimosso: si prendano le loro responsabilità — Leonardo Bianchi (@captblicero)8 luglio 2016

Secondo quanto riportato da Roberto Maggioni sul sito di Radio Popolare, infine, Mancini sarebbe stato visto nel maggio del 2015 "al comizio di Matteo Salvini a Porto San Giorgio a fare una sorta di servizio d'ordine contro le contestazioni dei centri sociali delle Marche."

Maggioni cita fonti tra gli "antifascisti di Fermo e Porto San Giorgio", i quali hanno raccontato di "un contesto di paese dove i militanti e simpatizzanti di Casapound più attivi sono una ventina di persone, tra queste anche Mancini," che "frequentava le poche iniziative di Casapound Fermo."

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