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Yemen

Esclusivo: l'Arabia Saudita ammette di avere bombardato l'ospedale di MSF in Yemen

L'ambasciatore saudita alle Nazioni Unite ha ammesso che la coalizione ha fatto un “errore”, ma ha anche dato la colpa a Medici Senza Frontiere.
L’hôpital de MSF qui aurait été frappé par des avions de la coalition menée par l’Arabie Saoudite dans la province de Saada, ce lundi soir. (Photo via MSF)

L'ambasciatore dell'Arabia Saudita alle Nazioni Unite ha ammesso che gli aerei della coalizione guidata da Riyad


 hanno compiuto un "errore" bombardando un ospedale di Medici Senza Frontiere (MSF) in Yemen.

L'alto rappresentante ha però dato parte della colpa all'organizzazione non governativa, la quale non avrebbe comunicato le giuste coordinate geografiche, portando così all'incidente.

Martedì, MSF ha comunicato che un suo ospedale nella provincia di Saada è stato colpito da numerosi attacchi aerei, cominciati verso le 22.30 locali di martedì.

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I primi missili sono caduti all'esterno dell'edificio, dando così la possibilità al personale e ai pazienti di fuggire prima della sua completa distruzione. Un dipendente di MSF è rimasto comunque lievemente ferito.

.— ????? ??? ????-????? (@msf_yemen)October 27, 2015

In un comunicato, MSF ha dichiarato che le coordinate GPS dell'ospedale erano state "regolarmente condivise con la coalizione saudita, e che sul tetto dell'edificio era ben visibile il logo dell'organizzazione."

Tuttavia, in un'intervista rilasciata a VICE News, l'ambasciatore saudita alle Nazioni Unite Abdallah al-Mouallimi ha messo in discussione la versione della ong, e riversando su di essa parte della responsabilità.

"Le forze di coalizione hanno cercato di evitare il luogo segnalato da MSF, colpendo invece un campo utilizzato dagli Houthi per esercitazioni e la raccolta di munizioni," ha spiegato Mouallimi a VICE News. "Questo [l'ospedale] è stato colpito per errore, poiché MSF ci ha fornito le coordinate sbagliate."

L'ammissione dell'ambasciatore contraddice le dichiarazioni precedenti rilasciate dal portavoce della coalizione, il Brigadiere Generale Ahmad Asseri, che, quando gli è stato chiesto se uno dei loro aerei avesse colpito l'ospedale, ha risposto "assolutamente no."

Mouallimi ha spiegato invece che il governo saudita ha avviato un'indagine interna "per esaminare le esatte cause e l'impatto dell'attacco," spiegando che faranno "tutto ciò che è necessario per evitare situazioni simili in futuro."

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MSF ha descrito l'ospedale - che fornisce assistenza medica a circa 200.000 persone - come l'unica "struttura salva-vite nella regione." Secondo Miriam Czech, che coordina MSF a Sadaa, il 99 per cento della clinica è andato distrutto.

L'attacco all'ospedale di MSF nella provincia di Sadaa arriva meno di un mese dopo l'attacco americano ad un altra struttura sanitaria di MSF a Kunduz, in Afghanistan, che ha ucciso 22 persone.

Riferendosi all'attacco di martedì, Hassan Boucenine, coordinatore della missione di Medici Senza Frontiere in Yemen, ha commentato: "Questo bombardamento è un altro esempio del completo disprezzo totale nei confronti dei civili in Yemen, dove attacchi simili sono diventati la routine quotidiana."

Segui Samuel Oakford su Twitter: @samueloakford

Guarda il documentario di VICE News Yemen's Hospital Massacre, in inglese: