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Questa nuova chiesa americana consente di assumere legalmente l’ayahuasca

A Elbe, nello stato di Washington, il movimento spirituale peruviano Ayahuasca Healings ha costituito la prima chiesa legale e “pubblica” a somministrare l’ayahuasca negli Stati Uniti.
Foto via Flickr

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Stanchi del solito tran-tran quotidiano? Avete bisogno di una pausa?

Potete andare a caccia di chicchi di caffè in Etiopia, ubriacarvi nei templi giapponesi o, se volete qualcosa di meno stravagante, potete visitare una distilleria di bourbon del Kentucky gestita da grandi fan di David Bowie.

Se invece volete aprire la mente, potreste voler andare a Elbe, nello stato di Washington, per visitare l'ultima frontiera di esplorazione dell'inconscio umano.

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Qui un movimento spirituale peruviano, Ayahuasca Healings, ha costituito la prima chiesa legale e "pubblica" a somministrare l'ayahuasca negli Stati Uniti. La chiesa ha scelto un appezzamento di terra di circa 65 ettari, a Elbe, per ospitare l'epicentro delle sue guarigioni spirituali.

Per coloro che non conoscono l'ayahuasca, si tratta di una bevanda calda di piante amazzoniche contenente uno dei più potenti allucinogeni al mondo.

Questo 'tè spirituale' può indurre visioni intense, che cambiano la vita, ma anche attacchi violenti di nausea e vomito.

Le culture indigene usano l'ayahuasca da diversi secoli per purificare la mente dai problemi spirituali. Nell'occidente ossessionato dai disturbi fisici o psichici, l'ayahuasca viene usato sempre di più per affrontare problemi psicologici come la depressione, la dipendenza e il disturbo post-traumatico da stress (DPTS).

Abbiamo parlato delle proprietà mistiche di questo tè con Trinity de Guzman, tra i fondatori di Ayahuasca Healings — cercando di capire come la nuova chiesa si pone all'interno del complicato quadro normativo che regola le droghe e le religioni negli Stati Uniti.

MUNCHIES: Ciao, Trinity. Cos'è l'ayahuasca?
Trinity de Guzman: L'ayahuasca è una pianta medicinale sacra che le popolazioni indigene usano da migliaia di anni. La usano come strumento per la guarigione spirituale, fisica, mentale ed emotiva. Ma soprattutto, è uno strumento per mettersi in contatto con il regno degli spiriti.

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L'ayahuasca è legale?
Non è una sostanza sottoposta al controllo della legge. Ma il DMT, che può essere estratto dalle piante, è una droga dichiarata illegale dalla Drug Enforcement Administration (DEA). L'ayahuasca di per sé non è una droga illegale, ed è legale all'interno di un contesto religioso e spirituale. Quindi, per dirla in breve, l'ayahuasca è legale se le vostre intenzioni sono religiose, e se lo sono in maniera sincera. Ed è legale solo con il patrocinio di una chiesa. Per assumerla, bisogna essere membri di una chiesa che garantisca questa protezione.

Perché il metodo preferito per la preparazione dell'ayahuasca è l'infusione?
L'infusione è necessaria per estrarre le componenti da due piante fondamentali — la chacruna (un arbusto noto anche come Psychotria viridis) e l'ayahuasca (il rampicante Banisteriopsis caapi).

Perché l'infuso di questa radice provoca il vomito?
Molte persone hanno un rapporto molto negativo con l'idea del vomito. Di solito si vomita dopo un'intossicazione alimentare, o per aver bevuto troppo, o perché ci si ammala. Generalmente è una reazione a qualcosa di negativo, e non fa stare bene. Ma con l'ayahuasca, il vomito non è solo un liquido che esce dal corpo. È più un bagaglio energetico che ci portiamo dietro e con cui non vogliamo avere nulla a che fare. L'esperienza della purificazione è davvero liberatoria, e molte persone dicono sentirsi più leggere di 100 chili. È un modo per liberare le catene energetiche che ci hanno tenuti legati a certi schemi di pensiero e di comportamento.

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Che cosa, nell'infuso, provoca le allucinazioni?
La vite stessa contiene inibitori delle monoamino ossidasi (MAO). Poi c'è la chacruna, una foglia che contiene la molecola del DMT. Senza l'inibitore delle MAO, il DMT verrebbe semplicemente digerito, e non assorbito dal corpo. Ma oltre alla composizione chimica della bevanda, c'è lo spirito. Ecco perché il DMT è unico: una volta che viene estratto dalla pianta, viene fuori anche lo spirito.

Quindi è una manifestazione fisica di ciò che succede nel regno spirituale?
Sì, esattamente.

Puoi spiegarmi il processo?
Certo. Lo fai fermentare in una grande pentola, sul fuoco, per sette giorni. È un processo molto lungo, nel quale la fiamma bassa permette ai componenti delle piante di essere rilasciati gradualmente nel liquido. Devi controllare il fuoco e pregare, mentre aggiungi altra acqua.

Il sapore è buono?
No, direi di no. È molto amaro. Provenendo da una vite, ha un sapore simile a quello della corteccia di un albero — non particolarmente gustoso. È un po' come mangiare della polvere. Ma si tratta solo di due once [circa 75 grammi, ndt] e si può deglutire molto rapidamente. Non è una droga fatta per divertirsi. Senza contare che entrare nelle ombre del nostro inconscio e trovarsi faccia a faccia con i nostri dolori, le nostre ferite, i nostri taumi irrisolti, non è un'esperienza facile. Ma l'ayahuasca ti dà sempre ciò che cerchi. Ti sfida.

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Dopo averla bevuta, che cosa vedi?
Le visioni dipendono molto dal modo in cui la medicina è stata preparata, e dalle aspettative che sono state riposte in essa. Tutto ciò incide sull'esperienza. Ma è un viaggio molto colorato, pensa a una t-shirt psichedelica realizzata con la tecnica della tintura a riserva. La parte delle visioni non dura molto, ed è tutto molto astratto — è lo spirito che fa il suo ingresso. Poi il viaggio comincia, ed è in quel momento che puoi entrare in connessione con Madre Ayahuasca.

Perché avete scelto Elbe, Washington, per ospitare la sede dell'American Ayahuasca Healings?
Abbiamo scelto la parte nord della costa pacifica a causa della sua energia intrinseca. L'area è ricca e viva, è in contatto con Madre Natura. Altre chiese parlano di Dio, e il prete che parla alla folla è in contatto con Dio. Nelle chiese dei nativi americani, invece, ogni membro si connette con Dio, e ha un'esperienza diretta con lui.

Come ha fatto Ayahuasca Healings a diventare una chiesa?
Fondamentalmente, stavamo lavorando con la New Haven Native American Church, che è un ramo della Oklevueha Native American Church e possiede l'autorità di imporre dei sacramenti grazie all'American Indian Religious Freedom Act — un atto ideato per preservare le tradizioni e le pratiche culturali degli indiani d'America. Per questa ragione, il governo non può interferire con le nostre cerimonie, i nostri sacramenti, o i nostri maestri che curano la crescita di peyote o dell'ayahuasca.

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A livello legale, come vi considerate?
Siamo la prima chiesa pubblica e legale a fare uso dell'ayahuasca in America. Non siamo la prima chiesa in assoluto che la utilizza legalmente, ma siamo la prima 'pubblica', la prima ad esempio a utilizzare internet per diffondere il messaggio. Altre chiese, qui negli Stati Uniti, sono più chiuse verso il pubblico.

C'è una grande richiesta di ayahuasca negli Stati Uniti?
Ci sono migliaia di persone che la cercano ogni giorno, noi li aiutiamo semplicemente a prendere una decisione. Ciò non significa che chiunque possa venire nella nostra chiesa, in qualsiasi momento. Le persone possono scoprire qualcosa in più su di noi su internet. C'è un processo di registrazione online, elemento assente nelle altre chiese che propongono l'ayahuasca.

Come ti ha aiutato, a livello personale, l'ayahuasca?
Questa bevanda mi ha portato a una trasformazione profonda. Ma la cosa principale resta lo scopo, il fine ultimo. L'ayahuasca ha indirizzato verso un percorso in cui non posso fare a meno di raggiungere il mio scopo. Ti dà quello che meriti, che avresti già dovuto ottenere. Io ho avuto un'infanzia traumatica, che mi ha segnato in molti modi diversi, specialmente a livello relazionale; l'ayahuasca mi ha dato la possiblità di chiarirmi le idee e bloccare i pensieri distruttivi che avevo.

Immagino che la decisione di aprire l'ayahuasca ad un pubblico più grande ti sia arrivata durante una cerimonia.
La primissima volta che bevettil'ayahuasca fu una delle notti più difficili della mia vita. Ero arricciato in posizione fetale, piangevo, tremavo, vomitavo. Ma sapevo che avrei dovuto condividere quell'esperienza con il resto del mondo. Non sapevo ancora come, ma dentro di me dicevo: "L'America ne ha bisogno."

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Grazie per la chiacchierata.
Grazie a te, fratello.

*Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Munchies.


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Foto in apertura di Jairo Galvis Henao su Flickr, sotto licenza Creative Commons