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Antrace, scorie nucleari, renne infette: cosa sta emergendo dai ghiacci dell'Artico

Il batterio letale che ha causato la diffusione della malattia è finito nell'atmosfera dopo che la carcassa di una renna infettata è riemersa dai ghiacchi a distanza di 75 anni.
Photo via le ministère des Situations d'urgence de la région autonome de Yamal-Nenets.

La recente epidemia di antrace in Siberia ha provocato la morte di un bambino, l'abbattimento di 2.300 renne e il ricovero di decine di persone.

Il batterio letale che ha causato la diffusione della malattia è finito nell'atmosfera dopo che la carcassa di una renna infettata è riemersa dall'ibernazione a distanza di 75 anni.

Non si tratta quindi di un evento casuale, quanto piuttosto di una delle conseguenze causate dall'innalzamento delle temperature nella regione, e dal conseguente scioglimento dei ghiacci.

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Quest'estate il permafrost si sarebbe infatti sciolto tre volte più velocemente del solito, stando a quanto riportato dal Siberian Times.

Le immagini riprese dalla zona colpita ricordano i film di fantascienza. Il video mostra branchi di renne circondati da gruppi di uomini che esplorano il terreno con tute gialle e maschere, bruciando carcasse e asportando la cenere 'infetta'.

A essere maggiormente colpita dall'infezione è stata la popolazione di renne nomadi. Mentre il numero di persone ricoverate sembra diminuire - dopo aver toccato quota 115 - gli scienziati temono che dal permafrost possano fuoriuscire altre sostanze pericolose per la salute umana e animale.

A preoccupare gli esperti è soprattutto una possibile diffusione del vaiolo. Boris Kershengolts, vice direttore per la ricerca dell'Istituto per i Problemi Biologici del Cryolithozone, ha dichiarato al Siberian Times che intorno al 1890 un'epidemia di vaiolo devastò diverse zone della Siberia, tra cui Kolmya.

"In una sola città morì il 40 per cento della popolazione," ha detto Kershengolts. "I corpi furono seppelliti vicino al fiume Kolmya sotto lo strato superiore del permafrost. Oggi, 100 anni più tardi, le acque del Kolmya hanno iniziato a sbriciolare la riva."

Nel marzo del 2014 un gruppo di scienziati francesi ha scoperto un virus " tornato in vita" dopo essere rimasto congelato nel permafrost siberiano per più di 30.000 anni.

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Le alte temperature potrebbero 'liberare' anche altre sostanze nocive per la salute, non solo virus e batteri.

Quello che resta della base missilistica nucleare di Project Iceworm - un labirinto di cunicoli e tunnel sotto il ghiaccio della Groenlandia - potrebbe presto tornare in superficie.

Costruita dagli Stati Uniti durante la Guerra Fredda, la base sarebbe dovuto essere l'avamposto da cui sganciare le testate nucleari verso l'Unione Sovietica.

Project Iceworm è stato però abbandonato nel 1967 a causa dell'instabilità del ghiaccio. Gli Stati Uniti diedero per scontato che lo strato di neve e ghiaccio avrebbe custodito per sempre quella struttura. I loro calcoli, però, erano sbagliati.

Foto del Ministry of Emergency SItuations della regione di Yaman-Nenets

Un report pubblicato questo mese dall'Unione dei Geofisici Americani sostiene infatti che l'aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci garantirebbero il rilascio di "rifiuti fisici, chimici e biologici abbandonati nella zona."


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