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GUERRA

Video: l'attacco aereo che ha ucciso 250 combattenti dello Stato Islamico

Secondo fonti americane, si tratterebbe dell'offensiva più letale mai portata contro l'organizzazione jihadista negli ultimi mesi, e avrebbe portato alla morte di 250 persone.
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I cacciabombardieri della coalizione avrebbero orchestrato una serie di attacchi contro le truppe dell'autoproclamato Stato Islamico concentrate intorno alla città di Falluja. Lo hanno comunicato le autorità di IS all'agenzia Reuters. Uno dei funzionari dell'amministrazione Obama ha stimato che l'offensiva ha provocato la morte di 250 combattenti jihadisti e la distruzione di 40 veicoli.

Se queste cifre fossero confermate, si tratterebbe dei bombardamenti più letali mai eseguiti contro le truppe dell'organizzazione terrorista. I funzionari delle autorità statunitensi hanno rivelato l'informazione a patto di rimanere anonimi, e hanno già detto che le cifre potrebbero cambiare.

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Stando a quanto affermano gli ufficiali, i bombardamenti sono avvenuti a sud di Falluja, dove sono già stati evacuate centinaia di civili. Si tratterebbe dell'ennesima sconfitta subita dall'autoproclamato Stato Islamico nel suo dominio, ossia quella parte di terreno incolto situata tra il nord della Siria e l'Iraq.

In ogni caso, le perdite territoriali dei jihadisti non rappresentano una garanzia del fatto che gli attentati di IS all'estero diminuiranno. Recentemente la Turchia ha indicato l'organizzazione jihadista come responsabile del massacro avvenuto martedì 28 giugno all'aeroporto internazionale di Istanbul, dove hanno perso la vita 42 persone.

All'attentato avrebbero partecipato tre terroristi kamikaze, che avrebbero azionato le cinture esplosive dopo avere aperto il fuoco contro civili e poliziotti.

Il momento dell'attacco.

Il numero uno della CIA, John Brennan, ha dichiarato in un incontro avvenuto a Washington che l'attentato presenta tutte le "depravate" caratteristiche tipiche degli attacchi dello Stato Islamico. Brennan ha riconosciuto che bisognerà combattere ancora a lungo contro i terroristi, soprattutto per prevenirne gli attacchi.

"Oserei dire che noi membri dell'organizzazione abbiamo fatto grandi passi avanti sia in Siria sia in Iraq, dove al momento risiede la maggior parte dei combattenti jihadisti," ha detto Brennan.

"Senza dubbio lo Stato Islamico è ancora capace di orchestrare attentati del genere e di fare propaganda — ritengo che ci manca ancora molto da fare prima di poter dire che le nostre avanzate stanno per fermare definitivamente i terroristi."

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Nelle ultime settimane gli attacchi della coalizione guidata dagli Stati Uniti si sono intensificati, tanto da portare il governo americano a dichiarare di aver sconfitto lo Stato Islamico a Falluja.

Nello stesso tempo, un'alleanza di milizie ha orchestrato un'altra colossale offensiva contro i jihadisti nella città di Manbij, nel nord della Siria.

Nella battaglia continuano ad alternarsi avanzamenti e sconfitte, come quella subita dai ribelli siriani sostenuti dagli Stati Uniti. I ribelli mercoledì 29 giugno sarebbero stati cacciati da una città sotto il controllo dello Stato Islamico situata al confine con l'Iraq, non molto lontano da una base aerea statunitense. Secondo quanto riferito da fonti ribelli, i combattenti jihadisti avrebbero contrattaccato in modo violento.

Leggi anche: I disertori di IS spiegano perché hanno abbandonato lo Stato Islamico


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