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Tecnologia

Bitcoin impenna dopo la vittoria di Trump

A quanto pare, gli scossoni macroeconomici apportano dei benefici alle criptovalute.
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Donald Trump vince a sorpresa le elezioni presidenziali degli Stati Uniti e il valore dei Bticoin impenna. Gli Stati Uniti eleggono il loro 45esimo Presidente l'8 novembre. Il 9 novembre, le borse di tutto il mondo, Wall Street inclusa, registrano forti perdite, rientrate in parte nella giornata di oggi.

Oltre alle Borse, anche il mondo dell'hi-tech e dell'innovazione accoglie con preoccupazione la notizia. Bitcoin, invece—assieme all'oro—registra una tendenza inversa: le quotazioni della moneta digitale, infatti, salite già durante lo spoglio, registrano una ulteriore crescita con l'ufficialità dell'elezione del candidato repubblicano, tornando a toccare i loro massimi da mesi. Rispetto alle quotazioni delle ultime settimane, di circa 700-710 dollari, il Bitcoin raggiunge la quota di 740 dollari, un incremento di circa il 6 percento, nell'arco di poche ore.

Degno di nota è il fatto che, durante la campagna elettorale statunitense, la comunità dei bitcoin si sia schierata apertamente a favore di Donald Trump; a ottobre, per esempio, Peter Thiel, uno degli investitori di BitPay—uno dei payment service provider di Bitcoin—ha effettuato una donazione di 1,25 milioni di dollari per la campagna elettorale di Trump. I bitcoin sono forse uno dei pochi settori tecnologici in cui l'ideologia del cyber liberalismo si incontra con quella repubblicana, a differenza, invece, di realtà come quella della Silicon Valley tradizionalmente più vicine agli ambienti democratici.

I bitcoin cercano di porsi da tempo come alternativa al sistema tradizionale di pagamenti e questo li ha resi un nuovo "bene rifugio" nei contesti di instabilità socioeconomica, ma se durante l'ultimo grande scossone internazionale—ovvero l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea della Brexit—il divario tra i danni subiti dalle Borse internazionali e l'aumento di valore dei Bitcoin era di grande entità, le conseguenze della vittoria di Trump non sono state così sfavorevoli anche per i mercati tradizionali.

Quali osservazioni possiamo trarne? È ancora presto per rispondere in maniera esaustiva a questa domanda, non ci resta che attendere il prossimo esito di consultazioni popolari nazionali di difficile prevedibilità. Sarà forse il caso del referendum costituzionale italiano del 4 dicembre 2016?