Perché modificare il genoma degli umani con CRISPR non è del tutto sbagliato

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Perché modificare il genoma degli umani con CRISPR non è del tutto sbagliato

Secondo questi esperti, modificare il genoma di embrioni, uova o sperma non è da proibire, ma anzi è eticamente accettabile in alcune specifiche situazioni.

Martedì scorso, dopo un anno di lavoro, un team congiunto di esperti della National Academy Of Sciences e la National Academy Of Medicine ha pubblicato un rapporto sulle questioni più delicate poste da CRISPR/Cas9, la rivoluzionaria tecnologia di editing genomico. Tra le molte conclusioni, quella più interessante è che il rapporto conclude che non solo andare a modificare il genoma di embrioni, uova o sperma non è da proibire, ma che è anzi eticamente accettabile in alcune specifiche situazioni. All'atto pratico, negli USA è illegale condurre ricerche che includano modifiche embrionali nell'uomo. Una legge del 2016 proibisce all'FDA, l'agenzia governativa che dovrebbe approvare queste linee di ricerca, di approvare ricerche in cui vengono creati appositamente o modificati tramite editing genomico embrioni umani. Ma non tutto il mondo la pensa così: in Cina già nel 2015 si sono verificati i primi test di CRISPR su 86 embrioni umani, a 28 dei quali è stato riparata la mutazione per la beta-talassemia, una malattia genetica del sangue potenzialmente fatale. Gli embrioni non sono mai stati impiantati per "ragioni etiche", e le tecniche sono ancora troppo imprecise per passare a sperimentazioni cliniche, ma non c'è dubbio che in linea di principio questo tipo di modifiche siano possibili.

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Le tecniche sono ancora troppo imprecise per passare a sperimentazioni cliniche, ma non c'è dubbio che in linea di principio questo tipo di modifiche siano possibili.

Per quando riguarda la ricerca di base, o gli studi su pazienti adulti, il report conferma l'opinione di un precedente parere del 2015, secondo cui le linee guida e le norme regolatorie a livello locale e federale sono già sufficienti per la maggior parte delle applicazioni. All'atto pratico CRISPR/Cas9 non sarebbe significativamente diverso da altri tipi di terapia genica o alcuni tipi di terapia staminale, quando addirittura non è più sicuro, e quasi tutto il mondo sviluppato ha già implementato regolamenti e leggi in merito. E ci sono già pazienti a cui altri tipi di terapia genica ha salvato la vita, anche in Italia.

Ma editare il genoma di un embrione è differente, perché qualsiasi modifica non interesserebbe solo il singolo individuo, ma potenzialmente tutta la sua discendenza. Il rischio che questo possa causare la comparsa di "bambini su misura", dividendo interamente l'umanità in eletti progettati per essere perfetti e chi non ha accesso a queste tecnologie e mercificare le prossime generazioni è una delle obiezioni più comuni all'uso di CRISPR.

Verrà il giorno in cui i genitori potranno scegliere l'optional del proprio figlio, come farebbero per una macchina? Gli esperti dell'accademia delle scienze non sono convinti. Il rapporto elenca una serie di semplici norme che impedirebbero simili scenari apocalittici: editare embrioni dovrà essere permesso solo in caso di malattie gravi per cui non esistono "ragionevoli alternative", e solo se il gene risultante dalla modifica è una variante già esistente: ad esempio si potrebbe correggere la mutazione nell'emoglobina che causa la beta-talassemia, ma solo tramite modifiche che porterebbero il gene a essere uguale a quello della popolazione sana, e non tramite modifiche che creino varianti riparate ma nuove in natura.

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Certe norme a prima vista possono sembrare rassicuranti, ma termini come "malattie gravi" e "ragionevoli alternative" sono molto generici, e la questione potrebbe farsi molto più spinosa nel momento di dover effettivamente scrivere delle leggi che trasformino in pratica queste intenzioni. Gli autori stessi ammettono questa debolezza, ma ciò nonostante concludono che "ricerche cliniche che modifichino il genoma di embrioni umani vanno affrontate con cautela, ma affrontare con cautela non significa proibire". Niente super uomini, però: il rapporto si oppone chiaramente ad ogni tipo di modifica che usi l'editing genomico che modifichi caratteristiche umane "a livelli superiori di quelli tipici di esseri umani in salute". Esempi di modifiche categoricamente proibite includono aumentare il tasso di crescita dei muscoli di persone per renderle più forti, o modificare proteine che agiscono nel cervello per migliorare la memoria. Queste linee di ricerca hanno un'applicazione legittima: trovare un modo per rigenerare i muscoli potrebbe nascondere la soluzione alla distrofia muscolare, e modificare il genoma per migliorare la memoria potrebbe essere la tanto desiderata cura per l'Alzheimer.

Più nebulosa la situazione per eventuali modifiche preventive, come modificare il genoma dell'embrione per ridurre il rischio di cancro. Tecnicamente questo non sarebbe un "potenzialmento" in senso assoluto, come da definizione precedente, ma sarebbe sicuramente un vantaggio relativo, con il rischio conseguente di creare nuove disuguaglianze, specialmente in un sistema sanitario come quello americano, dove condizioni pre-esistenti sono spesso utilizzate per negare l'assicurazione medica a chi ne ha più bisogno. Che succede se le assicurazioni sanitarie decidono che non essere geneticamente protetti dal cancro significa dover pagare un premio più alto?

Che succede se le assicurazioni sanitarie decidono che non essere geneticamente protetti dal cancro significa dover pagare un premio più alto?

Nel rapporto, gli esperti scrivono che sebbene sia "molto improbabile che modifiche genetiche saranno una profonda fonte di disuguaglianza nella società del futuro", ricerche riguardo l'applicazione in esseri umani sani non sono ammissibili al momento, ma la porta sulle modifiche "preventive" viene lasciata aperta, e la decisione messa in mano ai politici e i regolatori. Vale anche la pena ricordare che, sebbene CRISPR/Cas9 sia una tecnologia rivoluzionaria e dirompente, ha non più di 5 anni, è non è ancora del tutto pronta per essere usata in sicurezza su embrioni umani. Uno dei problemi principali è che sebbene la precisione di CRISPR/Cas9 sia maggiore di qualsiasi altra tecnica di modifica genetica che abbiamo utilizzato fino ad oggi, non è perfetta, è c'è sempre la possibilità di effetti "off-target" modifiche indesiderate in parti del genoma con una sequenza simile a quella del bersaglio originale. Il report non si sbilancia su quale sia un profilo di rischio accettabile, e spiega anzi che "non è possibile stabilire un unico standard di specificità - o una quantità accettabile di bersagli off target - al momento": ogni applicazione avrà rischi differenti, e andrà considerata specificamente, ma, in linea di massima, la tecnologia non è ancora pronta per essere usata in sicurezza negli embrioni.

Nella comunità scientifica internazionale sta cominciando a formarsi un consenso e un codice etico su cosa è ammissibile o meno per quanto riguarda l'uso di CRISPR/Cas9, ma quello che succederà in ambito pubblico e politico è tutto da vedere. La Cina ha finora sempre avuto un approccio molto più permissivo rispetto agli USA per quanto riguarda l'uso dell'editing genomico: potrebbe aprirsi un nuovo mercato di turismo medico-genetico, in cui pratiche considerate inaccettabili e non-etiche in USA e in Europa porterebbero pazienti disperati in paesi dove le regolamentazioni non sono così stringenti, come è già successo per certe terapie con cellule staminali. Senza un coordinamento politico e legislativo internazionale, potremmo già aver aperto il vaso di Pandora.