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Allo stesso modo, gli unici dati attraverso i quali si poteva elaborare un'analisi sulla natura di Renzi come predestinato coinciderebbero invece soltanto con: l'aver vinto con il risultato più basso mai ottenuto da un sindaco di Firenze (47,70 percento, poi 59 percento al secondo turno contro Giovanni Galli) da quando nel capoluogo toscano si vota con l'elezione diretta del sindaco (1993), l'aver perso le prime primarie contro Bersani e vinto le seconde, l'esser arrivato al governo SENZA PASSARE PER LE ELEZIONI!. Poi stop.Il suo indice di fiducia, all'epoca in cui si parlava di "luna di miele", si era attestato al 60 percento; ma da allora è progressivamente sceso, e nel 2016 è rimasto attorno al 40 percento.Dopo il voto di domenica—per aggiornare il dato—Renzi lascia palazzo Chigi con un'affermazione molto forte alle Europee (anche se il numero dei voti assoluti conquistati era in realtà inferiore a quelli conquistati da Veltroni nel 2008, perdendo), una gestione rovinosa del partito a Roma, e una sconfitta clamorosa alle amministrative—che gli ha fatto perdere la capitale e Torino, fra tutte.Arrivo, arrivo! — Matteo Renzi (@matteorenzi)21 febbraio 2014
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