FYI.

This story is over 5 years old.

Stuff

Questo post Facebook mette a tacere tutte le idiozie su migranti, alberghi e terremotati

Questo post su Facebook mostra tutte le frasi sul genere de "i terremotati nelle tende, i migranti negli alberghi a cinque stelle" per quello che sono: delle enormi cazzate.

Una casa distrutta dal terremoto ad Amatrice. Foto di Alessandro Iovino

Secondo le ultime stime, il bilancio del terremoto che due giorni fa ha praticamente raso al suolo la cittadina di Amatrice e distrutto diversi paesi al confine tra Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio sarebbe di 267 morti e più di 300 feriti. In questa situazione di emergenza, mentre le operazioni di soccorso proseguono e le iniziative di solidarietà si contano in tutta Italia, c'è però anche chi ha deciso di riversare sui social polemiche e teorie del complotto. Tra le prime, quella più diffusa è quella sulla sistemazione dei terremotati nelle tendopoli "mentre gli immigrati stanno negli hotel a 5 stelle."

Pubblicità

Alcuni esempi: il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha proposto di ospitare i terremotati nell'ex campo base di Expo—dopo essersi opposto, solo qualche mese fa, all'utilizzo di quel sito per accogliere dei profughi.

Magdi Allam si è chiesto "con quale coraggio il governo allestisce le tendopoli per accogliere cittadini italiani (…) quando ospitiamo in comodi alberghi a tre stelle e residence oltre 100mila clandestini che al 95 percento sono dei parassiti." Mentre Salvini, tramite la sua media company Il Populista, ha dato ampio spazio a chi proponeva di "mettere gli sfollati nelle strutture e i migranti sotto le tende."

Ai loro esponenti più noti—e all'imbarazzante prima pagina di Libero—si aggiungono poi migliaia di post su Twitter e Facebook, e per farvi un'idea dei contenuti vi basterà farvici un giro accostando le parole "immigrati" e "terremoto."

In linea di massima, però, tutte queste polemiche—sterili, nonché avanzate da persone che si trovano a centinaia di chilometri dai luoghi del disastro—sono state liquidate dal discorso pubblico con poche battute. "È evidente che non gli interessa né degli uni né degli altri," ha scritto Enrico Mentana in un post su Facebook molto condiviso nelle ultime ore, riferendosi proprio a chi fa paragoni tra i terremotati e i migranti con lo scopo neanche troppo nascosto di lamentarsi di questi ultimi.

Di contro, probabilmente per reazione a tutto questo, nelle ultime ore la stampa ha diffuso numerose notizie sui migranti attivi nei soccorsi o nelle iniziative di solidarietà—come i profughi ospitati nel centro di accoglienza di Gioiosa Ionica che

Pubblicità

hanno devoluto

il loro pocket money alle vittime del terremoto, oppure i 30 migranti che

hanno partecipato

alle operazioni di salvataggio ad Arquata.

Per molti, tra cui Saverio Tommasi, tutte queste espressioni di solidarietà sono "la risposta migliore a chi scrive 'metteteci gli immigrati, sotto le macerie'"—anche se, per quanto mi riguarda, è assurdo che non vengano semplicemente viste come la normale reazione di persone che, avendo o meno vissuto esperienze ugualmente traumatiche, decidono di mettersi in campo come possono, senza che qualcuno si debba aspettare qualcosa da loro in quanto "migranti".

Nelle ultime ore, infine, sono girati anche diversi post su Facebook "in risposta" a queste polemiche, a conferma di quanto l'argomento sia sentito. Uno di questi—condiviso oltre 10mila volte da ieri—si concentrava ad esempio sui 35 euro al giorno che lo Stato spenderebbe per i richiedenti asilo, paragonandoli al costo giornaliero della scuola dell'obbligo frequentata da chi utilizza questo argomento contro i migranti.

Ma probabilmente la risposta migliore per smontare a tutte le idiozie che si sono sentite finora è un altro post scritto da una residente di Amatrice, che nelle ultime ore è stato condiviso più di 25mila volte e in poche righe riesce a colpire perfettamente la retorica del "gli immigrati negli alberghi, i terremotati nelle tende."

"Posso assicurare che a NESSUN amatriciano sentirete dire che bisogna cacciare gli immigrati dagli alberghi per metterci i terremotati," si legge nel post. "Primo perché per chi ha vissuto un dramma così la solidarietà è un sentimento molto forte. Secondo perché a Amatrice era ospitato un gruppo di richiedenti asilo (…) e perché l'altra notte erano anche loro a scavare, e perché anche qualcuno di loro sta sotto le macerie."

Per chi ancora è convinto della storia degli immigrati VS terremotati, e per tutti gli altri che non ci hanno mai creduto: qui trovate informazioni sulle iniziative a sostegno delle vittime del terremoto.

Segui Mattia su Twitter

Segui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: