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"Sa come si fanno i soldi" - Alcuni italiani spiegano perché avrebbero votato Trump

Tra le proteste anti-Trump e le previsioni catastrofiche sulla sua presidenza, è facile dimenticarsi dei suoi sostenitori, anche in Italia. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro cosa vedono in Trump, cosa si aspettano da lui, e chi è il Trump italiano.

Di primo impatto, la sensazione è che il mondo non abbia accolto con particolare entusiasmo l'elezione di Donald Trump. Infatti, tra le proteste che continuano a imperversare per le strade di numerose città americane—tra cui New York e Chicago—i giornali impegnati in continue analisi per capire cosa sia andato storto e le previsioni su quanto nella pratica potrà essere catastrofica la sua presidenza, è facile dimenticarsi dell'altra parte—quella che ha votato Trump, che ha gioito per il risultato delle elezioni, e che considera il Presidente eletto la risposta ai problemi dell'America e del mondo.

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Come ovvio, i sostenitori di Trump sono ovunque, e sono numerosissimi. In Italia, per esempio, oltre a diversi politici che hanno espresso apertamente il loro supporto a Trump, esistono varie associazioni e molte persone che gli avrebbero dato volentieri il proprio voto. Per capire cosa vedono i sostenitori italiani di Trump in Trump, cosa si aspettano dalla sua presidenza e se pensano che anche il nostro paese avrà un futuro trumpista, abbiamo vagliato i vari gruppi Facebook come "Italiani per Trump", "Italians 4 Trump" e altri, e ne abbiamo contattato i membri per fargli qualche domanda.

Se Soros organizza la cricca dei 'miliardari anti-Trump' allora il nuovo presidente non era la scelta del male minore, ma la scelta giusta.

— Ontologismi (@Ontologismi)16 novembre 2016

ANDREA, 28 ANNI

VICE: Da quando segui Trump e perché sei un suo sostenitore?
Andrea: Ho imparato a conoscere Trump durante le primarie repubblicane, prima di lui sapevo soltanto che era un miliardario. Mi è piaciuto da subito, per il fatto che rappresentasse una novità rispetto agli altri candidati e più in generale agli altri politici. Parla forte e chiaro, dritto al cuore della gente, fregandosene del politically correct. E questo nell'ipocrita mondo della politica di oggi credo che sia un valore importantissimo.

Questo suo fregarsene del politically correct lo ha portato a dire cose che hanno suscitato molte polemiche su donne e minoranze.
Penso che sia stata data un'eccessiva importanza ad alcune esternazioni che erano palesemente superficiali. I media hanno cercato di usarle per screditarlo— inutilmente, come è poi risultato. Per quanto riguarda le donne, dobbiamo essere onesti: non credo che abbia detto niente di diverso da quello che dice qualsiasi uomo in un bar o in uno spogliatoio, senza essere necessariamente additato come sessista. Per le accuse di razzismo, invece, il termine è così abusato da non avere più alcun significato e ha dimostrato da uomo d'affari di non esserlo. Chiamare i criminali criminali è razzismo? No, è che a una certa sinistra piace vedere il razzismo ovunque.

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Venendo invece ai lati politici, cosa ti piace del programma di Trump?
L'attenzione che ha dato ai lavoratori, che negli ultimi decenni sono stati massacrati dai vari governi che si sono succeduti, e hanno perso inesorabilmente potere. Mi piace la prospettiva di quello che potrebbe fare Trump soprattutto dal punto di vista economico, dove ha dichiarato di voler ridurre nettamente la pressione fiscale e di riportare i lavori in patria. Inoltre, so che non è conveniente da dire, ma serve un controllo all'immigrazione. Da questo punto di vista, non so se il muro, ma delle leggi che regolino i flussi sono necessarie.

Ti auspicheresti la stessa cosa per l'Italia? C'è un partito o un esponente politico italiano nel quale ti rivedi?
No, nell'Italia attuale non mi riconosco in nessun partito. Mi piacciono alcuni aspetti della Lega Nord, ma è un partito a cui mancano la forza e la concretezza per pensare di andare veramente al governo. Salvini vive da anni ormai di social e attacchi verbali, probabilmente se avesse avuto la stoffa per emergere lo avrebbe già fatto.

FRANCESCO, 55 ANNI

VICE: Come credi cambierà l'America con Trump?
Francesco: Credo che da queste elezioni e per i prossimi—almeno—quattro anni, gli Stati Uniti cambieranno in meglio, inevitabilmente: Trump non fomenterà Primavere Arabe e rivoluzioni "colorate" in giro per il mondo, il che non può che essere un bene. Qual è la cosa che più ti piace in lui?
Il suo punto di forza credo sia il pragmatismo: in una politica ormai di sole parole, lui interviene a gamba tesa con dei fatti.

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Qual è la prima cosa che dovrebbe fare Trump?
Spero che tra i primi provvedimenti di Trump ci sia quello di annullare l'embargo con la Russia mentre, parlando dell'Italia, un Trump nostrano dovrebbe riconoscere la Crimea come russa e le due repubbliche del Donbass.

Cosa pensi delle accuse di sessismo e razzismo nei confronti di Trump?
Non mi interessa e non credo dovrebbe interessare a nessuno con chi fa sesso il Presidente, per cui ritengo tutte queste accuse semplicemente stupide.

Spiacente per chi non condivide, ma questo è il discorso di un grande Presidente.— Antonio Carlo Scacco (@antonioscacc)15 novembre 2016

Credi esista un Trump italiano?
Credo che i possibili Trump italiani potrebbero essere il generale Antonio Pappalardo o, più probabilmente, Gianmario Ferramonti. Ma in realtà non credo che un solo Trump potrebbe bastare a risollevare le sorti dell'Italia: il nostro paese ha bisogno di cambiare l'intera classe politica attuale, nessuno escluso.

In Italia oggi c'è un partito in cui ti riconosci?
No, non mi riconosco in nessun partito. Faccio però parte di un gruppo di opinione che si chiama "Amici di Putin per l'Italia".

GIOVANNI, 24 ANNI VICE: Negli Stati Uniti avresti votato Trump: per quali ragioni?
Giovanni: Fossi stato un cittadino americano avrei votato certamente Trump, in quanto figura non politica, non di establishment e di non addetto a quel processo di finta democrazia o meglio di esportazione della democrazia. Poi anche perché è un non politico che viene dal mondo del lavoro, che potenzialmente potrebbe creare molti posti di lavoro, come ha già fatto nella sua vita da privato cittadino.

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Credi che riuscirà a rispettare quanto promesso in campagna elettorale?
Non sono sicuro che il processo della finta democrazia fallirà con l'arrivo di Donald Trump, perché comunque rimangono una Camera e un Senato che staranno con gli occhi addosso e argineranno il lavoro di Trump. Penso che però le sue idee di combattere la NATO, combattere l'ISIS e non Assad e la svolta nelle politiche interne sul lavoro possano essere un cambiamento nella storia di questa nazione.

Venendo all'Italia: esiste un Trump italiano?
Non esiste un Trump in Italia, non esiste un fronte sovranazionale così forte nel nostro paese. C'è Le Pen in Francia, c'è Trump in America, c'è stato e c'è nei paesi più europei come la Germania, o penso a Farage nel Regno Unito, un'altra ala europea molto più nazionalista, anti-establishment e anti-politically correct.

C'è un partito in Italia in cui ti riconosci?
Sì, il partito in cui mi riconosco è Fratelli d'Italia, del quale faccio parte come delegato nazionale, perché attraverso la figura di Giorgia Meloni riesco a vedere ancora quegli ideali di nazione, di Europa, di lavoro, scuola, ma soprattutto ideali come la famiglia e la religione, basi fondamentali su cui i popoli si sono basati per le loro ricchezze.

Quale credi che sia la prima cosa che un Trump italiano dovrebbe fare in Italia?
Sono situazioni molto differenti. Un Trump italiano dovrebbe dar peso al debito di cui gli italiani si stanno facendo carico e quindi considerare davvero manovre sul risparmio, senza farse come quella sul referendum costituzionale.

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Cosa pensi delle accuse di sessismo e razzismo nei confronti di Trump?
Sicuramente c'è stato un movimentismo economico e giornalistico in favore della Clinton, tutta la figura pubblica si è scontrata con questo signore che ha fatto del bene, ha creato posti di lavoro, che parla di fondamentali storici e diversi per l'America e che ha fatto successo grazie all'approvazione popolare, che poi alla fine è quella che conta di più.

GIUSEPPE, 40 ANNI

VICE: Qual è il motivo principale per cui apprezzi Trump?
Giuseppe: Mi piace Trump perché è uno che dice le cose direttamente, anche quelle più scomode. È un uomo molto sicuro di sé, che ha le idee chiare e va dritto al suo obiettivo senza lasciarsi influenzare.

Come credi cambierà l'America con la sua presidenza?
È difficile da prevedere cosa riuscirà a fare, proveranno a ostacolarlo. Di sicuro, dopo questi quattro anni l'America sarà una nazione migliore. Trump è un bravo imprenditore, sa come si fanno i soldi.

Chi è, se c'è, il Trump Italiano?
Un Trump italiano vero e proprio non esiste, ma il politico che ci si è avvicinato di più è Silvio Berlusconi, anche se Berlusconi era meno aggressivo e più simpatico, sia nel modo in cui si comportava sia politicamente. Sono entrambi ricchi imprenditori, che hanno portato a una rivoluzione nel mondo della politica.

Cosa ti piace del suo programma?
Penso che Trump incarni il cambiamento contro le élite finanziarie che ci hanno portato a questo punto. Il suo programma non l'ho approfondito, ma sono convinto che dal punto di vista della politica internazionale, ad esempio, farà bene. È tempo che l'America smetta di immischiarsi negli affari del mondo.

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E a chi lo critica cosa ti senti di dire?
Credo che le critiche a Trump siano state esagerate dai media. Lo hanno accusato un po' di tutto. In parte è uno che non ha peli sulla lingua e che ha calcato la mano su alcuni aspetti del suo carattere per convincere gli elettori, in parte i media hanno fatto il resto dipingendolo peggio di quello che è. Spero che prima o poi si stancheranno e decideranno di dedicarsi alle cose serie.

SALVATORE, 32 ANNI

VICE: Quali sono i motivi principali per cui in America avresti votato Trump?
Salvatore: Donald J. Trump rappresenta lo spirito più profondo e verace dell'America. Le motivazioni per le quali se fossi stato cittadino americano la mia preferenza sarebbe a The Donald sono contenute nel suo "Contract with the american voter".

Quali sono i punti del contratto che ritieni più importanti?
Il piano economico progettato per far crescere l'economia del quattro percento all'anno e creare almeno 25 milioni di nuovi posti di lavoro attraverso una massiccia riduzione della pressione fiscale. La legge volta alla penalizzazione di quelle imprese che stabiliscono di trasferire le loro unità produttive all'estero al fine esclusivo di aumentare i ricavi attraverso un taglio dei costi della manodopera li dove i diritti fondamentali non sono rispettati. L'Education Opportunity Act. Una meravigliosa riforma che permetterebbe agli americani di scegliere liberamente quale scuola far frequentare ai propri figli.

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Come sempre media di regime travisano. Trump ha giustamente detto che caccerà delinquenti e trafficanti clandestini. — MpMau (@MpMau)14 novembre 2016

A livello personale invece, quali sono i lati di Trump che più apprezzi? Certamente la sua concretezza, un uomo del fare che ha voglia di cambiare le sorti del suo Paese. È un uomo ricco di entusiasmo, forte dei suoi successi, che vuol contagiare gli americani in una collettiva voglia di cambiamento. Di lui mi piace la forte propensione al merito, la risolutezza e la sua scelta di cercare di scardinare il corrotto sistema di Washinton D.C. Il suo discorso sull'establishment rappresenta la cifra distintiva del suo voler fare politica.

Credi che al momento un Trump italiano esista?
La domanda, consentitemelo, è divertente. Un grande Aldo Cazzullo su LA7, durante la maratona elettorale di Mentana, ha detto "Oggi l'America vive il suo 1994". Io mi sento di dirle che—in piccolo—il suo Trump l'Italia lo ha già avuto e guardando al desolante panorama attuale verrebbe voglia anche un po' di rimpiangerlo. Per il futuro in Italia di interessante e programmaticamente vicino alle posizioni del GOP vedo la Convenzione Blu di Raffaele Fitto ed Energie per l'Italia di Stefano Parisi. Guai invece a sovrapporre le richieste di Salvini con il programma di Trump.

Cosa pensi delle accuse di sessismo e razzismo nei suoi confronti?
Credo che ci sia un'isteria generalizzata. Per quanto riguarda l'immagine sessista proposta dai media mainstream credo sia da relegare al fenomeno propagandistico che unanimemente ha contrastato l'ascesa di Trump. Nella prima intervista al Network televisivo CBS il Presidente ha affermato che dovranno lasciare il Paese circa 3.000.000 di immigrati irregolari che hanno commesso reati nel territorio americano.

A me non sembra una scelta discriminatoria, a me pare una scelta ragionevole per garantire la sicurezza dei propri cittadini. Un atto di responsabilità. Il punto centrale della campagna di Trump che mi ha convinto che potesse essere l'uomo che avrei votato è stato certamente quello che riguarda la politica distensiva nei confronti della Russia e, soprattutto, di Putin. Reputo saggio che Trump e Putin collaborino.

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