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Dentro il quartiere di Bruxelles che è diventato sinonimo di "ISIS"

Siamo stati a Molenbeek, il quartiere belga che nell'immaginario collettivo è diventato "capitale del jihad", per capire com'è cambiato dopo gli attacchi e cosa vuol dire viverci oggi.
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Il 22 marzo scorso Londra è stata colpita da un attentato nel quale hanno perso la vita almeno cinque persone. Esattamente un anno prima, a Bruxelles, tre attacchi suicidi avevano provocato 32 vittime e 300 feriti.

Ad oggi non si sa ancora se gli attacchi siano connessi, ma non ci sono dubbi sul fatto che lo stile dei due eventi sia pressoché simile.

Il passaggio a questa nuova e più recente fase 'terroristica' si è probabilmente avuto dopo gli attacchi di Parigi del novembre 2015, che avevano provocato la morte di circa 130 persone.

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Si trattava di attentati orchestrati da cellule dell'ISIS nate e cresciute in Europa, di cui molti a Molenbeek—quartiere alle porte di Bruxelles ormai diventato nell'immaginario collettivo una sorta di "Capitale del jihad".

Seb Walker di VICE News è stato a Molenbeek per capire com'è cambiato il quartiere dopo gli attacchi, e cosa vuol dire viverci oggi: quello che segue è un estratto di VICE News Tonight, il nostro show su HBO.

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