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Propagandă

Un ex dipendente di Facebook ci ha spiegato come si diffondono le bufale online

Dopo le elezioni americane è esploso il dibattito sulla diffusione di notizie false sul social network. Ma per un suo ex dipendente, Facebook potrebbe far sparire le bufale — se solo lo volesse.
Foto di Jakob Steinschaden/Flickr

Facebook avrebbe potuto eliminare le bufale che circolano sulla piattaforma con facilità, se lo avesse voluto. A dirlo è Adam Schrader, ex direttore editoriale del social network che ora lavora come fact-checker.

Prima di lasciare Facebook, Schrader faceva parte del team che si occupava della sezione 'trending news'. Il suo compito era quello di selezionare le migliori storie virali del giorno.

Da quando lui e i suoi colleghi sono stati licenziati ad agosto, le bufale si sono diffuse sulla piattaforma come mai era successo prima d'ora.

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"Vedere notizie false su Facebook mi fa nascere sentimenti contrastanti perché una parte di me pensa 'ha ha adesso capite che avete sbagliato a cacciarci', come se fosse una vittoria. Ma, allo stesso tempo, ci tenevo veramente alle notizie," dice Schrader. "Mi fa male vedere che notizie fasulle vengano vendute alle masse, e mi rende triste vedere che l'integrità 'giornalistica' di Facebook sia crollata."

Secondo Schrader, i tecnici di Facebook non hanno mai compreso il ruolo del team editoriale. Ma, lui e i suoi colleghi operavano come una redazione, verificando le storie prima che diventassero popolari.

"Quello che facevamo creando questi 'moduli di contenuto' equivaleva a scrivere un articolo," dice Schrader. "Quello era svolgere un servizio. Era come creare delle news."

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Lo scorso maggio un membro del team di trending news accusò i direttori responsabili di soffocare le notizie di stampo conservatore. In risposta, Zuckerberg organizzò un summit con alcuni personaggi influenti del mondo conservatore. Di lì a poco, Facebook ha eliminato il team e, con esso, l'importante compito di verifica delle notizie.

"Sembrava che ci fosse un disinteresse o un'incomprensione di quello di cui il team veramente si occupava," dice Schrader. "Sembrava che loro non riuscissero nemmeno a comprendere il funzionamento di un prodotto all'interno della loro stessa azienda."

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Il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, dice che la verità è troppo complicata per essere distinta. In realtà, c'è una grossa eccezione: il social network ha già identificato delle 'verità' per gli inserzionisti. E da questa settimana la società vieterà l'utilizzo di prodotti pubblicitari da parte dei siti di notizie false.

"Mark Zuckerberg non vuole accettare la verità, ovvero che Facebook è un prodotto editoriale, dato che sa quelle che dovrebbe fare," dice Schrader. "Ma questo è il vaso di Pandora che non vuole scoperchiare."

Zuckerberg stima che l'un per cento delle notizie che circolano su Facebook siano false. Dopo le elezioni americane, il fondatore della piattaforma ha risposto alle accuse secondo cui le bufale avrebbero influenzato il risultato.

"L'idea che le bufale, le quali sono una porzione molto piccola dei contenuti, abbiano influenzato le elezioni è abbastanza folle," ha dichiarato Zuckerberg nel corso di una conferenza.

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In seguito a una richiesta di commento inviata da VICE News, Facebook ha indicato un post scritto da Zuckerberg.

"Credo che dobbiamo essere estremamente cauti nel diventare giudici della verità noi stessi," ha scritto il CEO.

È raro che un dipendente di Facebook parli pubblicamente della società di Menlo Park. Concedendo quest'intervista a VICE News, Schrader ha violato il suo accordo di non divulgazione.

"Non ho paura di Facebook o di violare il mio accordo perché penso che sia più importante far passare il messaggio che Facebook deve darsi da fare e sporcarsi le mani," dice Schrader. "Credo che Facebook abbia altri problemi da affrontare rispetto ai commenti di un ex dipendente."


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Foto di Jakob Steinschaden/Flickr, rilasciata su licenza Creative Commons