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Cosa sta succedendo a Calais, dove stanno sgomberando la 'Giungla'

Siamo andati a vedere come procede l'evacuazione del campo profughi di Calais, che è cominciata questa mattina all'alba.
Pierre Longeray
Paris, FR
Le centre de triage au petit matin (Pierre Longeray / VICE News)

[Questo è un articolo in aggiornamento. Ricarica la pagina per seguire gli sviluppi.]

Questa mattina all'alba sono cominciate le operazioni di sgombero del campo profughi di Calais. Circa 6.500 persone dovranno essere trasferite in centri d'accoglienza su tutto il territorio francese. L'operazione durerà alcuni giorni.

6.00 - L'evacuazione comincia in anticipo

È ancora buio quando i primi migranti del campo di Calais cominciano a mettersi in coda per essere presi in custodia in quella che è stata annunciata come l'operazione di evacuazione più importante della cosiddetta 'Giungla'. Lo smantellamento dovrebbe in teoria segnare la chiusura definitiva del campo.

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Queste persone, per la maggior parte provenienti dal Sudan, aspettano l'apertura annunciata per le 8.00 del centro di smistamento. È in questo hangar che circa 6.500 persone - stando ai numeri forniti dalle autorità - dovranno essere registrate, per poi essere ripartite verso alcuni centri di accoglienza sparsi per tutta la Francia.

I migranti saranno poi ospitati in dei Centri di Accoglienza e Orientamento (CAO) dove la situazione di ciascuno verrà sottoposta a vaglio per capire se possono rimanere in Francia o no.

Lo spiegamento di forze di polizia è imponente ma non invasivo nelle prime ore dell'alba. I giornalisti che documentano l'operazione sono molto numerosi. Quasi 700 reporter sono stati accreditati dalle autorità.

L'evacuazione, che durerà diversi giorni, ha suscitato dei timori tra i volontari. La sorte dei migranti minori non accompagnati è la fonte di maggiore preoccupazione.

7.00 - In cammino verso il bus con Amar

Amar ha 26 anni e viene dal Sudan. Percorriamo con lui la strada che porta dalla Giungla al centro di smistamento dei migranti. Prima di Calais, Amar viveva nella periferia di Khartoum, dove vendeva telefoni.

Si trova a Calais da ormai 8 mesi. Pensa che arrivare in Inghilterra sia troppo complicato, quindi ha deciso di restare in Francia. Spiega che non gli interessa in quale città verrà mandato, sarà comunque contento.

7.45 - La coda davanti al centro di smistamento delle persone

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Nella calma e nel silenzio spezzato soltanto dai moltissimi giornalisti sopraggiunti, i migranti continuano ad accalcarsi da due ore davanti al cancello del centro di smistamento. La polizia chiede a più riprese alla stampa di lasciare libera la corsia di circolazione davanti al centro.

Nell'hangar passeranno le 6.500 persone interessate dall'evacuazione. Vengono stabilite diverse file, per separare gli adulti, le famiglie e i minori non accompagnati.

Le autorità inseriranno in un registro coloro che vivevano nella Giungla, per poi proporre loro una destinazione in Francia. I migranti dovranno poi attendere nell'hangar il bus che li condurrà nel Centro di accoglienza e orientamento (CAO).

8.30 - Come funziona il dispositivo di evacuazione?

I primi bus sono arrivati davanti al centro di smistamento che ha aperto questo lunedì mattina alle 8.00.

I migranti che vivono nella Giungla sono stati informati del dispositivo messo in atto per l'evacuazione mediante la distribuzione di volantini tradotti in 9 lingue.

  1. I migranti lasciano la Giungla a piedi.2. Sono presi in custodia nel centro di smistamento.3. Dei bus li portano nei CAO sparsi per tutta la Francia.

9.30 - Uno stallo migratorio che dura da più di 15 anni

Da quando i migranti hanno cominciato ad affluire nella regione di Calais alla fine degli anni Novanta, non è mai stata trovata una soluzione duratura. Nel 1999, Jean-Pierre Chevènement, allora ministro degli Interni del governo di Lionel Jospin, aveva stabilito la messa in atto di un centro di accoglienza a Sangatte, in quello che era stato un cantiere dell'Eurotunnel.

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Gestito dalla Croce Rossa, il centro è stato chiuso da Nicolas Sarkozy nel 2002, sotto le pressioni esercitate da David Blunkett, l'allora ministro degli Interni britannico.

È stato così che i migranti hanno cominciato a raggrupparsi in una 'giungla', un termine pensato per definire un terreno boschivo abbandonato nei pressi di una zona industriale, dove i candidati al viaggio per l'Inghilterra sopravvivono come possono, senza aiuti significativi.

Nel 2009 questo spazio viene a sua volta sgomberato. I migranti allora si raggruppano in degli squats e dei ripari di fortuna - quando non dormono semplicemente per strada - sparpagliati per la regione di Calais.

Il 2 luglio 2014, il campo Salam nel quale si trovano centinaia di persone, viene evacuato. La situazione dei migranti peggiora: violenze della polizia, risse interne, ostilità dei residenti e dei gruppi di estrema destra. All'inizio del novembre 2014, il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve annuncia la prossima apertura di un centro di accoglienza diurna per i migranti nel centro Jules-Ferry.

10.00 - Partono i primi pullman

Il sole si è ormai alzato sulla fila di migranti che aspettano - in un'atmosfera per la verità calma e organizzata - di poter entrare nel centro di smistamento. Numerosi bus sono partiti, portando le prime persone passate dall'hangar che assegna i migranti al loro CAO.

I migranti continuano ad arrivare dalla Giungla. Arrivano scanditi per quartieri. Il quartiere afgano comincia a svuotarsi a metà mattinata, dopo i quartieri sudanese ed eritreo.

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Decine di altri veicoli attendono in una traversa. Davanti a ciascun pullman viene distribuita dell'acqua, delle mele e delle torte ai migranti.

Dal fronte dei minori non accompagnati, arriva un po' di stress e di incomprensioni. Simon ha 15 anni, viene dall'Eritrea. Spiega di essere felice ma apprende di dover entrare nel centro di smistamento, senza avere un'idea di dove si ritroverà poi.

11.00 - Bagagli a mano

In mattinata Bernard Cazeneuve, ministro degli Interni francese, ha definito l'operazione come "tranquilla e ben organizzata," per il momento.

I giornalisti sono numerosi. Un membro di una associazione ci dice che le cose stanno andando piuttosto regolarmente.

C'è un flusso irrefrenabile di gente che trascina le proprie valigie al di fuori della Giungla, in direzione di chi dovrà smistarli.

12.30 - L'attesa, in fila

A fine mattinata si registra un po' di impazienza, fra chi è in fila. La polizia sorveglia, con transenne, redarguendo i migranti di non accalcarsi.

Leggi anche: Capodanno nella "Giungla": gli ultimi giorni del 2015 nel campo profughi di Calais


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