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Il cartello di Sinaloa possiede più aerei della compagnia di bandiera messicana

Tra il 2006 e il 2015, il governo messicano ha sequestrato 599 tra aerei ed elicotteri collegati al cartello Sinaloa. Si tratta di una flotta quasi cinque volte più grande di quella di Aeromexico, la compagnia di bandiera messicana.
Boeing 727. Foto di abdallahh via Flickr

Jorge Gustavo Arevalo-Kessler 'lavorava' come pilota per il cartello Sinaloa. La sua carriera, però, è stata stroncata: arrestato a Città del Messico, ha poi confessato davanti a un giudice federale americano.

Tedesco di nascita, Arevalo-Kessler è stato naturalizzato messicano, per poi diventare capitano dell'aeronautica militare del paese. Per le forze armate lavorava come istruttore, addestrando centinaia di piloti.

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La sua carriera fuori dalle forze armate, però, è stata molto diversa.

A un certo punto, l'uomo ricevette un'offerta di lavoro da Emirates Airlines, che gli avrebbe permesso di mettere da parte un ottimo fondo pensione. Arevalo-Kessler, invece, ha fatto un'altra scelta: ha deciso di andare a lavorare per Joaquin "El Chapo" Guzman, trasportando carichi di denaro e cocaina da e verso Venezuela, Panama e Messico.

"Gli sono stati concessi tantissimi privilegi, per via della sua educazione e della sua abilità nel pilotare aerei," ha osservato il giudice distrettuale americano Gray Miller durante il processo. "Voglio dire, ha pilotato dei caccia. Ha fatto volare jet commerciali di ogni dimensione. Purtroppo, come ha ammesso lui stesso, è stato accecato dalla sua avidità ed è finito in questa situazione."

Arevalo-Kessler è stato condannato nel 2011 a 11 anni di prigione, per avere prestato servizio in un'organizzazione criminale che riciclava denaro.

"Tutti questi giorni bui mi fanno pensare… io prego, e chiedo al Signore che mi stia vicino e faccia venire fuori la verità," aveva detto dopo la condanna. "E l'unica cosa che voglio sappiate, Vostro Onore, è che ho tempo di pensare a quello che ho fatto. Quello che ho fatto è sbagliato."

Arevalo-Kessler era un pilota importante per le operazioni aeree del cartello di Sinaloa, che in quanto a numero di velivoli fa concorrenza alle più grandi compagnie aeree. La sua flotta è più numerosa di quella della più grande compagnia commerciale messicana, Aeromexico.

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La flotta del cartello è paragonabile persino a quella di alcune delle più grandi compagnie aeree internazionali, nonostante gli aerei del cartello siano più piccoli, e comodi per viaggiare da e per aeroporti selvaggi e remoti.

Questo è quello che emerge da una nuova inchiesta del quotidiano messicano El Universal, che ha ottenuto i dati relativi agli aerei sequestrati dalle forze di sicurezza messicane tra il 2006 e il 2015. I numeri sono sorprendenti.

Secondo il quotidiano, il governo messicano ha sequestrato 599 tra aerei ed elicotteri collegati al cartello Sinaloa. Si tratta di una flotta quasi cinque volte più grande di quella di Aeromexico – tra gli altri modelli ci sono Cessna (i più popolari), Gulfsteam, e Piper.

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Un'intricata rete di società fittizie, compagnie aeree private, e "scuole di formazione" fa da copertura al vero scopo della flotta.

Considerando che il numero di cui sopra si riferisce soltanto ai velivoli sequestrati, e non a quelli ancora in attività, il numero totale di velivoli è probabilmente più alto – e possiamo immaginare che il cartello rimpiazzi le perdite in seguito ai sequestri.

Non tutti gli aerei del cartello sono di taglia piccola. Arevelo-Kessler ha ammesso alle autorità messicane dopo il suo arresto di aver pilotato per il cartello un Boeing 727.

Secondo El Universal, se la flotta del cartello Sinaloa fosse legale, "il cartello potrebbe competere anche con la più redditizia compagnia aeroportuale del paese, operando su 4.771 piste d'atterraggio clandestine lunghe tra i 500 metri e il chilometro, annidate nel cuore delle montagne degli stati più settentrionali."

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Il cartello di Sinaloa è un'organizzazione internazionale, ma concentra le proprie attività soprattutto nella parte nord-occidentale del Messico, in particolare nello stato di Sinaloa da cui prende il nome. Secondo il quotidiano, le piste d'atterraggio dell'organizzazione si concentrano prevalentemente nella regione, raggiungendo la più alta concentrazione a Baja California, di fronte al confine con la California.

Ma quello che mostra il caso di Arevalo-Kessler è che il cartello Sinaloa non ha bisogno di essere legale per competere con le più grandi compagnie aeree del mondo.

Un lavoro con Emirates – una delle migliori compagnie aeree – e una carriera nell'areonautica militare messicana rappresentavano entrambe due rare opportunità di lavoro nell'aviazione per Arevalo-Kessler. Eppure l'uomo ha scelto di lavorare per El Chapo.

Illegale o meno, il cartello ha dimostrato di essere in grado di ingaggiare i migliori professionisti in circolazione.


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Foto di abdallahh via Flickr

La storia è stata originariamente pubblicata su War Is Boring e su Motherboard.