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La Cina avverte i cittadini: gli stranieri 'di bell'aspetto' potrebbero essere spie

Venerdì scorso, la Cina ha avviato una folkloristica campagna di sensibilizzazione per la sicurezza nazionale, allo scopo di mettere in guardia i cittadini dal fidarsi di sconosciuti di bell'aspetto che potrebbero agire per secondi fini.
(Stringer/Reuters)

Venerdì scorso, la Cina ha avviato una folkloristica campagna di sensibilizzazione per la sicurezza nazionale.

Una parte della campagna, intitolata 'Amore pericoloso', ha lo scopo di mettere in guardia i cittadini cinesi dal fidarsi di sconosciuti di bell'aspetto che potrebbero agire per secondi fini.

Alcuni cartoni animati, pubblicati in occasione della campagna, raccontano la storia di "Piccola Li", una giovane impiegata statale cinese che durante una cena incontra "David," un ragazzo occhialuto dai capelli rossi.

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David, che è in realtà una spia al soldo di un governo straniero, seduce Li inondandola di complimenti e regalandole dei fiori.

La relazione procede, e Li - per qualche assurda ragione - acconsente ad accompagnare David presso l'ufficio governativo dove lavora, per mostrargli tutti i documenti riservati a cui ha accesso.

Li e David vengono entrambi arrestati. L'ultima parte del cartone mostra Li in manette, mentre due poliziotti la rimproverano, dicendole che ha "un'idea sbagliata di segretezza, per essere un'impiegata statale."

La campagna riflette i crescenti sforzi del presidente Xi Jinping per rafforzare la sua presa sul paese, e ridurre la diffusione di informazioni esterne, soprattutto online. Lo scorso anno, la legislatura cinese ha approvato una controversa legge per la sicurezza nazionale che ha aumentato il controllo dello stato sull'accesso a internet.

Zhang Xuezhong, avvocato ed ex professore di scienze politiche e legge all'Università dell'East China, ha riferito alla BBC che la legge rappresenta una "dichiarazione ideologica" che avrebbe permesso "ulteriori censure culturali e repressione dei dissidenti."

L'avvio della campagna coincide con l'annuncio da parte dei media di stato sulla condanna a morte di un cinese che aveva trasferito 150.000 documenti contenenti segreti di stato a una non meglio identificata "organizzazione straniera di spionaggio."

Huang Yu – tecnico informatico ed esperto di criptaggio della provincia di Sichuan – lavorava per un'agenzia di governo, maneggiando informazioni riservate quotidianamente. Un rapporto pubblicato dallo stato cinese ha ritratto Huang come un impiegato frustrato e pieno di rancore, in seguito al suo licenziamento.

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In preda alla rabbia e al risentimento, sostiene il rapporto, Huang, 41 anni, ha contattato delle agenzie straniere su internet, offrendosi di vendere documenti su una varietà di argomenti tra cui economia, segreti militari, e indiscrezioni sulle politiche interne del partito comunista al governo.

Infine, ha incontrato i suoi contatti numerose volte nel sud-est asiatico e a Hong Kong, consegnando loro più di 150.000 documenti. L'uomo avrebbe poi implorato il genero e la moglie – anche loro impiegati di agenzie di governo – di aiutarlo a reperire ulteriore materiale riservato. CCTV riferisce che Huang avrebbe ricevuto quasi 620.000 euro per fornire i documenti, in un periodo di tempo compreso tra il 2002 e il 2011.

La televisione di stato aveva annunciato che era stato arrestato nel 2011, quando le autorità avevano cominciato a insospettirsi per la sua ricchezza improvvisa, nonostante la disoccupazione, e per i suoi viaggi frequenti.

In ogni caso, il rapporto non contiene dettagli riguardo a cosa sia accaduto dopo l'arresto – non si sa quando sia stato processato, quando sia stato condannato a morte, o se l'esecuzione sia già avvenuta.

Nel 2014, i media dello stato cinese hanno annunciato che un individuo che aveva leakato documenti e fotografie militari riservate ad alcune non meglio identificate "spie straniere," era stato condannato a dieci anni in prigione. La persona sarebbe stata avvicinata da un'agenzia di intelligence straniera attraverso "una piattaforma di social media molto popolare," avevano riferito i media del governo.

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La legge sui segreti di stato è da sempre uno strumento chiave della Repubblica Popolare Cinese (RPC), sin dalle sue origini, nel 1949. La legge comprende praticamente tutto — dai dati meteorologici, a quelli industriali, alle date di nascita degli ufficiali dello stato.

Gli esperti sostengono che i recenti sforzi volti a rafforzare il controllo sul paese arriverebbero in risposta a una sempre più scontenta e delusa forza lavoro e alle paure di un'imminente crisi economica.

La Cina rimane il paese al mondo che uccide il maggior numero di suoi cittadini, secondo Dia Hua Foundation. Sebbene i dati non siano disponibili pubblicamente, Dia Hua stima che ci siano state circa 2.400 esecuzioni nel 2013; numeri comunque relativamente bassi rispetto alle 12.000 esecuzioni del 2002.

Gli sforzi fatti dalla Cina per frenare questi numeri e riformare il sistema di giustizia criminale del paese nel 2007 ha garantito alla Suprema corte popolare l'autorità di revisionare le sentenze di pena di morte caso per caso.

Nonostante questo, i condannati nel braccio della morte sono spesso giustiziati per crimini non violenti, riporta Dia Hua, come spaccio di droga, raccolte fondi illegali e spionaggio. Dia Hua ha anche fatto notare che dai dati relativi al 2010 sarà "improbabile che si possa vedere una tendenza verso il basso per quanto riguarda le pene capitali" e ogni sforzo precedente volto a ridurre il numero delle esecuzioni è stato probabilmente annullato dalle sentenze di morte dispensate nelle ultime operazioni antiterrorismo e anticorruzione.


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Reuters ha contribuito alla stesura di questo articolo.