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Cosa sappiamo sul presunto "dossier compromettente" su Trump

In un documento non verificato si allude al fatto che il Cremlino sarebbe in possesso di materiale compromettente sul prossimo presidente USA: ecco cosa sappiamo finora.

In un documento non verificato pubblicato martedì notte (ora italiana), si allude al fatto che il Cremlino sarebbe in possesso di materiale sensibile e compromettente sul presidente-eletto degli Stati Uniti Donald Trump, e sul suo rapporto con Mosca.

Il dossier ha scatenato un vasto dibattito sul ruolo Trump, su quello dell'intelligence e sul giornalismo, dovuto al fatto che il suo contenuto è stato pubblicato da testate giornalistiche che hanno contestualmente ammesso di non poterne verificare le informazioni.

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Questo è tutto ciò che sappiamo finora:

- In una serie di note scritte da una persona che si definisce ex ufficiale dell'intelligence britannica, e basate su informazioni raccolte da fonti dei servizi russi, si parla di un dossier ricco di materiale compromettente su Donald Trump e in possesso della Russia. Le note, non verificate, sono state pubblicate integralmente da BuzzFeed, ma sarebbero circolate per mesi in circuiti politici e giornalistici.

- Stando alla CNN, la settimana scorsa sia Trump che il presidente uscente Obama sarebbero stati ragguagliati sull'esistenza del dossier, riassunto in una sinossi di due pagine allegata al report redatto dalle agenzie di intelligence americane sul presunto coinvolgimento della Russia negli attacchi informatici relativi alle ultime elezioni.

- Due delle accuse più forti che provengono dal dossier farebbero riferimento a una presunta "collusione" tra membri della campagna elettorale di Trump e i servizi russi—collusione per mezzo della quale entrambe le parti avrebbero beneficiato di informazioni sensibili—e all'esistenza di un filmato in cui Trump assisterebbe alle performance sessuali di alcune prostitute.

- Le note, che vanno dal 20 giugno al 20 ottobre di quest'anno, stando al sito MotherJones sarebbero basate su informazioni ottenute grazie a "recenti rapporti con fonti russe" dell'ex agente dell'intelligence. Un membro dell'amministrazione USA avrebbe spiegato al Guardian che l'autore delle note è "molto affidabile, meticoloso, ben informato, e noto per avere ottimi contatti in Russia."

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- Stando al Guardian, il senatore John McCain—venuto a conoscenza del dossier—avrebbe inviato un emissario a parlare con questa fonte prima di incontrare il direttore dell'FBI James Comey, il 9 dicembre scorso.

1. For those asking, I didn't publish the full memos from the intelligence operative because I could not confirm the allegations.

— David Corn (@DavidCornDC)January 11, 2017

- È importante sottolineare che finora le accuse contenute nel documento non sono state confermate. In proposito, BuzzFeed scrive: "Diversi giornalisti americani ed europei hanno indagato su quanto riportato nel dossier, ma finora non ci sono state conferme né smentite." Nelle verifiche sarebbero impegnate anche alcune testate, ma al momento nessuna di queste è stata in grado di fornire prove che confermerebbero quanto detto nel rapporto.

FAKE NEWS - A TOTAL POLITICAL WITCH HUNT!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump)January 11, 2017

- La prima reazione di Trump alle indiscrezioni è arrivata tramite un tweet: "FAKE NEWS — A TOTAL POLITICAL WITCH HUNT!" In un altro tweet, Trump ha poi linkato un articolo di LifeZette, un sito gestito dalla pundit conservatrice Laura Ingraham, che ha criticato la scelta di Buzzfeed di pubblicare il rapporto: "I media di sinistra mettono da parte ogni forma di etica giornalistica pubblicando un dossier esplosivo."

- Trump ha inoltre accusato le agenzie di intelligence statunitensi di aver volontariamente lasciato trapelare le informazioni, paragonando la situazione a quella della Germania Nazista.

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Intelligence agencies should never have allowed this fake news to 'leak' into the public. One last shot at me.Are we living in Nazi Germany?

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump)January 11, 2017

- Mercoledì, anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato le accuse definendole "completamente prive di senso" e aggiungendo che si tratterebbe di "un tentativo di danneggiare i rapporti tra i due paesi." Lo stesso Peskov è citato nelle note, che parlano di un suo coinvolgimento attraverso la gestione di una campagna russa per indebolire la candidata democratica Hillary Clinton.

Russia just said the unverified report paid for by political opponents is 'A COMPLETE AND TOTAL FABRICATION, UTTER NONSENSE.' Very unfair!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump)January 11, 2017

- In una puntata del "Late Night with Seth Meyers", Kellyanne Conway, campaign manager di Trump recentemente nominata consigliere presidenziale, ha negato le accuse spiegando che il presidente-eletto "non era a conoscenza" del rapporto.

- Interpellato sulla faccenda dalla NBC prima del suo ultimo discorso alla nazione, Obama ha detto che non rilascerà dichiarazioni su informazioni riservate "per una questione di principio e di sicurezza nazionale."

- Il repubblicano Brad Sherman ha invitato la Casa Bianca a riferire sul rapporto e sulle informazioni riguardanti Donald Trump di cui la Russia potrebbe essere in possesso.

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- Nel rapporto si riferisce tra le altre cose che ad agosto Michael Cohen, uno dei consiglieri di Trump, avrebbe incontrato a Praga alcuni funzionari del Cremlino per discutere della "relazione segreta" tra "la campagna del tycoon newyorchese e i vertici russi." Cohen ha negato le voci, definendole "del tutto false," aggiungendo di non essere mai stato a Praga.

I have never been to Prague in my life. — Michael Cohen (@MichaelCohen212)January 11, 2017

- Perché il rapporto è uscito ora? Consultato dall'Huffington Post, un ex agente dei servizi con esperienza nelle questioni russe ha suggerito: "Secondo me, è solo trolling nei confronti di Trump dall'ambiente dei servizi. Dato che Trump gli si è stupidamente messo contro, ora loro hanno reagito diffondendo materiale perfetto per finire sulle prime pagine."

- Nonostante tutte le informazioni contenute nelle note non siano state confermate, il fatto che FBI, CIA e NSA abbiano deciso di includere un sunto del rapporto nelle loro comunicazioni con Trump e Obama indicherebbe che la vicenda non va affatto sottovalutata.

- Le note avrebbero circolato per diverso tempo tra i giornalisti. Politico e Newsweek hanno per esempio riferito di aver tentato di verificare le informazioni e di non aver avuto successo.

This story, including the sexual deviance part, was pitched to several excellent journalists during the campaign. They couldn't verify it. — (((Yair Rosenberg))) (@Yair_Rosenberg)January 11, 2017

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- Le accuse arrivano peraltro in un momento in cui la posizione pro-Russia di Trump è fortemente oggetto di discussione. "Se c'è la massima attenzione nel parlare di informazioni ancora non supportate da prove, queste sono comunque ben presenti a chi si chiede: Perché Trump è così interessato a vendicare la Russia dalle accuse di hacking che chiunque altro sembra accettare tranquillamente?" hanno scritto Benjamin Witten, Susan Hennessey e Quinta Jurecic in un post su Lawfare Blog.

- Nel frattempo, su 4Chan c'è chi si vanta sostenendo che alcune delle informazioni contenute nel rapporto sarebbero da attribuire alla loro message board.

— Marj Oszman???????????? (@TurntableKittah)January 11, 2017

- Nella prima conferenza stampa da presidente eletto, Trump ha detto di "non avere niente a che fare con la Russia" e - in riferimento al dossier e ai suoi lati più "scabrosi" - ha aggiunto: "Qualcuno davvero crede a quella storia? Tra l'altro ho pure la fobia dei germi. Credetemi." Trump, inoltre, ha attaccato la CNN ("siete una notizia falsa!") e BuzzFeed ("un cumulo di immondizia").


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