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Donald Trump

Alla riconquista dei millennial statunitensi che hanno smarrito il sogno americano

I millennial sono la generazione che più pesa in termini elettorali e sarà centrale nelle elezioni di novembre: i dati pubblicati in un nuovo report offrono spunti che sono già diventati centrali nelle campagne elettorali dei candidati alla presidenza.
Foto di Eric Francis/Getty Images

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Tempi duri per i giovani americani? Secondo un nuovo studio, povertà, disoccupazione e i debiti contratti per pagare l'università sono tre 'macigni' che pesano sulla loro crescita, rendendoli la prima generazione di statunitensi under 30 disillusi da vent'anni a questa parte.

Questo, almeno, è quanto sostiene il report State of the Millennial, realizzato daFreedom Partners, TC4 Trust e Generation Opportunity, il gruppo liberal-conservatorefinanziato dai ricchissimi fratelli Koch e focalizzato sulle condizioni e le aspettative di vita dei millennial.

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Pubblicato a poche ore dal discorso annuale di Obama sullo State of the Union, il rapporto attesta la disoccupazione giovanile (18-29 anni) all'8 per cento: un dato basso se paragonato a quello dell'Italia o di numerosi stati europei, certo, ma sensibilmente più alto di quello generale — il 5 per cento.

Dall'anno scorso, i millennial sono la generazione che più pesa in termini elettorali, essendo diventati ufficialmente il più numeroso gruppo di votanti nel paese e avendo superato anche i cosiddetti 'baby boomer' e la Generazione X. Anche per questo in tempi recenti la Casa Bianca ha cercato di svecchiare ulteriormente le sue strategie comunicative, aprendo nuove piattaforme digitali e concedendo interviste a diversi media molto popolari tra i più giovani, tra cui VICE.

Guarda anche: L'intervista integrale di VICE News a Barack Obama

Il discorso di martedì sera è stato trasmesso in diretta sul canale YouTube della Casa Bianca; gli aggiornamenti - testuali, ma anche fotografici e video - sono stati postati in tempo reale sui canali social della maggiore istituzione americana, inclusi Vine, Instagram, Tumblr e l'ultimo arrivato, Snapchat.

Anche i candidati presidenziali hanno, ovviamente, preso nota dell'importanza fondamentale dei millennial per l'elezione del 2016. Il senatore repubblicano Marco Rubio ha definito la prossima tornata elettorale come "una scelta generazionale," e tutti e tre i candidati dem hanno proposto dei piani per eliminare il debito studentesco.

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Il senatore del Vermont Bernie Sanders ha dimostrato di avere il piano più ambizioso in proposito: vorrebbe infatti rendere gratuita l'iscrizione in tutte le università pubbliche e nei college, finanziando gli studi attraverso una tassa sulla speculazione che colpirebbe le transazioni finanziarie di Wall Street.

Nonostante questi sforzi, i millennial continuano a essere uno dei gruppi demografici americani più distaccati dalla politica: l'affluenza alle elezioni di medio termine del 2014, attestatasi al 19.9 per cento, ha sancito uno storico record negativo.

Questo distaccamento, secondo il report appena pubblicato, coinciderebbe con le difficoltà finanziarie vissute dalla 'generazione del millennio': i casi di povertà tra gli under 30 registrati nel 2013 erano il doppio rispetto a quelli registrati dalle generazioni precedenti — tra i baby boomers, i poveri erano soltanto l'8 per cento a parità di età. Circa il 48 per cento dei millennial ha dichiarato di ritenere ormai 'morto' il sogno americano; questo è avvenuto anche e soprattutto, secondo il report, a causa dell'aumento dei debiti universitari.

Conscio del problema, lo scorso marzo Obama ha presentato un nuovo piano - lo Student Bill of Rights - insieme a una serie di riforme per cercare di 'aggiustare' il sistema attualmente in vigore. Il Presidente americano, durante i suoi due mandati, ha effettivamente avviato un rinnovamento strutturale, che tuttavia deve essere ancora portato a compimento; questo, però, non ha evitato che i millennial - su cui gravano i problemi finanziari citati in precedenza - cambiassero alcune delle proprie abitudini di vita, posticipando l'acquisto della prima casa o il proprio matrimonio.

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Solo il 36 per cento degli americani possiede oggi una casa, secondo il report — il numero più basso da quando sono iniziati i rilevamenti in base all'età. Allo stesso tempo, il 26 per cento dei millennial ha dichiarato di vivere ancora in casa insieme ai genitori.

L'elezione presidenziale di novembre, dunque, si giocherà soprattutto sull'elettorato più giovane: al momento, la maggioranza dei millennial repubblicani supporta Donald Trump; la grande maggioranza dei democratici, invece, parteggia per Bernie Sanders.

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