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Il nuovo passo in avanti dell'Emilia Romagna sulla cannabis terapeutica

La regione ha stanziato un milione di euro per i farmaci alla cannabis, che saranno disponibili a carico del servizio sanitario regionale dal 1 settembre 2016.
[Foto via Flickr]

L'Emilia Romagna ha stanziato un milione di euro per i farmaci alla cannabis, che saranno disponibili a carico del servizio sanitario regionale dal 1 settembre 2016.

La delibera del 1 agosto, con la quale la giunta ha "aggiornato il prontuario terapeutico regionale con l'inserimento del preparato vegetale a base di cannabis sativa," arriva a più di due anni dall'approvazione della proposta di legge presentata dall'allora consigliere regionale Franco Grillini, Liberal Democratici, e appoggiata dalla maggioranza di centrosinistra e dal M5s.

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Il rimborso da parte della regione è previsto soltanto per alcune terapie del dolore, e tutti gli altri utilizzi rimarranno a carico del paziente.

In Italia, la cannabis a scopo medico è legale. A pagamento e sotto prescrizione, i medicinali a base di cannabinoidi possono essere acquistati in tutto il paese da anni, e in Toscana, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Sicilia, Umbria, Basilicata, Piemonte, Lombardia, Puglia, e – da settembre – Emilia Romagna esistono leggi che prevedono che possano essere prescritti a carico del sistema sanitario regionale.

Le modalità di rimborso possono variare notevolmente e rimangono valide soltanto per le indicazioni terapeutiche precedentemente riconosciute dalle regioni stesse, solitamente volte ad alleviare sintomi e dolori gravi.

La Toscana è stata la prima ad avviare un piano per l'uso di cannabis terapeutica in malattie come sclerosi multipla, depressione o glaucoma, con una legge del maggio 2012. Segue pochi mesi dopo il Veneto, mentre in Liguria, il primo testo di legge in materia, presentato nell'agosto dello stesso anno, viene dichiarato parzialmente illegittimo dalla Corte Costituzionale. Un nuovo testo seguirà nell'agosto dell'anno successivo.

Nel 2013, è anche la volta del Friuli Venezia Giulia e delle Marche, a cui si aggiungono l'anno seguente leggi regionali emanate in Abruzzo, Puglia, Sicilia, Umbria, Basilicata ed Emilia Romagna.

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Ma l'approvazione di una legge non rappresenta una garanzia per il servizio, nella pratica. Lo dimostrano i casi dell'Emilia Romagna, dove soltanto dopo la delibera di pochi giorni fa sarà possibile accedere ai farmaci tramite il servizio sanitario regionale, e soprattutto dell'Abruzzo, di cui si è tornato a parlare in questi giorni dopo l'arresto e il rilascio di Fabrizio Pellegrini, malato di fibromialgia che coltiva cannabis per curarsi perché in regione la legge sui rimborsi sanitari rimane ancora inapplicata.

Piemonte e Lombardia hanno delineato quest'anno le modalità di accesso e somministrazione della cannabis terapeutica tramite i rispettivi servizi sanitari regionali.

Finora, in Italia, tutta la cannabis terapeutica viene importata dall'Olanda, ma si attende per la fine di agosto l'arrivo della prima produzione 'made in Italy,' dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. L'Emilia Romagna ha già prenotato 16 chilogrammi di marijuana italiana.

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Foto via Lindsey Turner via flickr in Creative Commons