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Siria

Il regime siriano sta per vincere una battaglia che potrebbe cambiare le sorti della guerra

Grazie al sostegno decisivo dei bombardamenti russi, l'esercito di Bashar al-Assad potrebbe presto tagliare una via di rifornimento fondamentale per i ribelli di Aleppo, la più grande città siriana.
Une photo fournie par l’agence de presse syrienne SANA montre le ministre de la Défense syrienne Fahd Jassem al-Freij (à droite) pendant une visite près de Homs en Syrie, le 17 décembre 2015. (SANA / EPA)

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Mercoledì l'esercito siriano e i suoi alleati, con il supporto dell'aeronautica russa, hanno bloccato una linea di rifornimento proveniente dalla Turchia, assestando un duro colpo ai ribelli presenti nel nord del paese e accelerando la formazione di una morsa che potrebbe cambiare il corso della guerra.

Le forze del regime e le milizie di due cittadine sciite hanno conquistato il tratto mediano di una striscia di territorio ribelle che va da Aleppo - la più grande città siriana ed un importante centro economico - al confine turco. Stando a fonti governative e dell'opposizione, lunedì le forze del regime hanno lanciato una nuova offensiva a nord della città. Mercoledì sono arrivati a pochi chilometri dai villaggi parzialmente assediati di Nubl e al-Zahraa, e i soldati sono riusciti a convergere contro i ribelli posizionati nel mezzo.

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La linea di rifornimento ribelle che va da Aleppo a Bab al-Salameh, al confine con la Turchia, è stata ora interrotta dal regime. I ribelli e i civili hanno detto a VICE News che gli intensi bombardamenti aerei e d'artiglieria hanno colpito pesantemente la popolazione locale; molti sono fuggiti verso nord, ma sono rimasti bloccati al valico di frontiera rimasto chiuso, o si sono rifugiati nelle campagne circostanti.

"Abbiamo bisogno di armi contraeree il prima possibile."

I ribelli a nord di Aleppo erano già arrivati al limite, mentre cercavano di combattere su più fronti il regime, lo Stato Islamico e l'Unità di Protezione Popolare curda (YPG) e i loro alleati. Le ultime offensive del regime di Bashar al-Assad - e, in particolare, gli incessanti bombardamenti aerei russi -  hanno pesato troppo sui ribelli.

"Il regime fa affidamento principalmente sull'aeronautica russa. I suoi aerei sono costantemente in volo," ha detto il colonnello Ahmen Uthman, comandante militare della locale fazione ribelle Firgat al-Sultan Murad.

Gli abitanti del posto definiscono i bombardamenti costanti come una tattica della "terra bruciata."

"Non c'è parità tra gli aerei russi e le forze ribelli," ha detto Firas Pasa, comandante della brigata di Aleppo Liwa al-Mu'tasem Billah. "Abbiamo bisogno di armi contraeree il prima possibile."

Oltre alla potenza aerea russa, l'esercito del regime è sostenuto anche da forze paramilitari, tra cui alcune unità di sciiti iracheni. "Non stiamo affrontando solo l'esercito di Bashar," ha spiegato un addetto stampa di una brigata ribelle del nord, che è voluto rimanere anonimo.

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"Sarò onesto con te, i giovani e i vecchi combattono per la loro terra e il loro onore."

Sui social media, i membri di Jabhat al Nusra, gruppo siriano affiliato ad al-Qaeda, hanno accusato le altre brigate di non averli assistiti in battaglia, un'accusa che gli abitanti del posto che hanno parlato con VICE News hanno negato con forza. NAl Nusra aveva già fatto mostra dei rinforzi che aveva inviato sul fronte di Aleppo.

"È la tipica propaganda di Jabhat al Nusra," ha detto Osama Abu Zeid, un consulente legale dei ribelli. "Nusra cerca sempre di avere un vantaggio sulle fazioni dell'Esercito Siriano Libero, dicendo 'Loro non c'erano, non invece si.'"

"Sono sciocchezze," ha detto un giornalista siriano che è voluto rimanere anonimo. "Il problema non era legato ai numeri, l'avanzata [del regime] è avvenuta perché non c'era parità in termini di forza. Chi ha il controllo del cielo controlla anche la terra."

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I residenti di Aleppo che hanno parlato con VICE News hanno detto che si aspettano che il regime si diriga a sud e cerchi di circondare e assediare la città. I ribelli controllano circa metà della città di Aleppo, che è rifornita da una sola strada che attraversa territori ostili.

"Il regime sta cercando di proseguire la sua avanzata verso le città di Hreitan, Anadan e Hayyan," ha detto il giornalista. "Se riesce a raggiungere quei villaggi e a interrompere l'ultima linea di rifornimento tra la città di Aleppo e le campagne a ovest, allora Aleppo sarà completamente assediata."

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Si teme che Aleppo possa diventare la nuova Homs, altra importante città dove il regime è riuscito a circondare e affamare i ribelli fino a quando sono stati costretti ad arrendersi in cambio di un passaggio sicuro verso altri territori controllati dai ribelli.

Pasa ha detto che al momento ad Aleppo non ci sono segnali di panico e nessuno sta accumulando scorte di cibo, anche se le vittime civili dei combattimenti hanno portato all'abbassamento delle riserve di sangue negli ospedali. Ma ha aggiunto che le persone non si arrenderanno senza combattere. "Questa è Aleppo, non Homs, fratello," ha detto Pasa. "Ad Aleppo c'è un'intera divisione di ribelli…Sarò onesto con te: i giovani e i vecchi combattono per la loro terra e il loro onore."

Diversi ribelli intervistati da VICE News hanno espresso la paura che il regime possa spingersi a ovest per conquistare il valico di frontiera di Bab al-Hawa, nella vicina provincia di Idlib, il principale punto d'accesso dei ribelli in Turchia. Con l'isolamento delle campagne a nord di Aleppo, il regime ha giá bloccato i rifornimenti di petrolio verso il nord-ovest della Siria, che veniva trasportato con dei camion provenienti dai territori controllati dallo Stato Islamico.

L'addetto stampa dei ribelli ha descritto la strategia del regime come "conquista il valico e strozza la rivoluzione," e teme che quest'avanzata possa essere l'inizio della fine.

"Il cuore della rivoluzione è nel nord," ha detto. "Quando saranno conquistate Bab al-Hawa e Bab al-Salameh, allora anche Idlib cadrà."


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