Da quando ha iniziato a lavorare a un progetto di VICE sui campi rom di Belgrado, la fotografa Alexandria Ajduković si è imbattuta in una grandissima varietà di tatuaggi.Dal puntino sulla fronte a forme irriconoscibili passando per nomi ormai sbiaditi, a forza di vederli Alexandria ha iniziato a fotografarli, e il risultato sono le foto di questo post. Alcune sono state scattate a Mali Leskovac—il campo più grande di Belgrado, dove risiedono principalmente rom di origine kosovara—mentre altre arrivano da insediamenti più piccoli che ospitano anche solo 18 famiglie.
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Emra: Ridvan è mio nipote, il figlio di mio fratello. Il tatuaggio l'ho pagato 70 euro.
Dževrija: Mirsad è il nome del mio ragazzo. Quando l'ho fatto non mi drogavo, ero normale. È stato fatto con ago e filo.