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reportage

I neonazisti malesi combattono per la purezza della razza

La razza malese, ovviamente.

Immagini per gentile concessione di Slay.

Qualche anno fa un mio amico ha deciso di trasferirsi in Malesia, mosso dal desiderio di una vita senza guardaroba invernale e il più possibile lontana dagli inglesi. Poi, però, destino ha voluto che finisse a lavorare come responsabile bar all’interno di uno stabilimento frequentato da punk malesi coperti di svastiche, con indosso magliette dei Combat 18 e pieni di teorie sul “potere malese”.

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Per chi non l'avesse capito, si tratta di un gruppo nazionalista di estrema destra che vuole liberare la Malesia da ogni essere etnicamente non malese e impedire l'arrivo di altri stranieri. Ciò che sorprende, e confonde, è che loro si identificano come neo nazisti, fanno il saluto romano e ascoltano gruppi nazi come Skrewdriver e Angry Aryan, ma non sono certamente ariani. E adottare una visione del mondo che discrimina specificatamente la razza a cui appartieni sembra una cosa alquanto strana.

Mi è stato detto che una delle band più popolari del giro si chiama Boot Axe, quindi ho deciso di contattare un dei membri, il signor Slay, per capire il motivo di questa strana crisi di identità neonazista.

VICE: Ciao Slay. Cos'è il “potere malese”?
Slay: Il potere malese è importante perché vogliamo mantenere una comunità malese pura all’interno dell’arcipelago [le isole fra l’Australia e il sud-est asiatico, ritenute patria della razza malese]. Sono un combattente di seconda generazione. La prima generazione, che ha fondato il movimento, è stata meno attiva ultimamente. Il fenomeno è nato in un contesto preciso—il 13 maggio 1969—quando le comunità cinesi e malesi hanno combattuto tra loro. Il movimento per il potere malese di punk e skinhead è iniziato a Kuala Lumpur nei primi anni Novanta.

Da quello che ho capito, l’idea di una “razza malese”che suppongo sia quella degli indigeni dell’arcipelago malesefu avanzata dallo scienziato tedesco Johann Blumenbach. C’è una forte disputa sulla reale esistenza di questa razza. Tanto per cominciare, la teoria di Blumenbach si basava sull’idea che esistessero cinque razze al mondo. Il razzismo caratterizza fortemente la vostra ideologia?
Siamo estremisti per quanto riguarda la razza malese, ma questo non vuol dire che siamo razzisti. Non si tratta di razzismo, si tratta di essere malesi.

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Esattamente, quanto è culturalmente rilevante il nazismo per i malesi? La Malesia non è un Paese che molti assocerebbero a Hitler e al Terzo Reich.
La Malesia ospita persone dalla Cina, dall’India e immigranti dal Bangladesh, dall’Africa, dallo Sri Lanka, dal Nepal e dalla Birmania. Il governo non può controllare l’entrata degli immigrati e ne abbiamo davvero tanti. C'è molto malcontento, ma il governo non ha fatto niente di tangibile per migliorare la situazione. La razza è diventata importante per via dell’inclusione di un numero incontrollato di persone all’interno della nostra società.

Quali sono le conseguenze dell’immigrazione?
I malesi ne hanno risentito in termini socio-economici. L’etnia malese è diventata vittima di criminali venuti da fuori. La lezione che possiamo trarre dal nazismo è che in questa posizione c'è l'eventualità di assistere a manifestazioni di razzismo. Non praticheremmo razzismo se la razza malese non fosse compromessa. Se minacciata, però, agiremo.

Quindi non siete apertamente ostili verso le minoranze, al momento? 
Non ci piacciono le minoranze in Malesia, a meno che non siano in grado di coesistere con la razza malese. Se sono buone, noi siamo buoni.

E proposito degli ebrei? Sai qual era la posizione dei nazisti, no?
Tutti i punk e gli skinhead del potere malese sono fermamente antisemiti e antisionisti. Studia le origini della discendenza malese e scoprirai che siamo connessi agli ebrei. Secondo le scritture ebraiche, una “tribù perduta” di bambini di Israele guidati da mano divina—ovvero i musulmani—ucciderà gli ebrei sionisti in Palestina. In principio, i sionisti pensavano che i nativi americani fossero i discendenti della tribù perduta. Poi uno scienziato e teologo americano di nome Ralph Olsen concluse che gli originari della penisola malese erano discendenti di quella tribù. Questa ipotesi è parzialmente vera. I malesi non sono al 100 percento discendenti della tribù perduta, ma la teoria di Ralph Olsen è molto interessante.

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Mi è nuova questa storia. È un po' un calderone di nazismo e principi religiosi a tratti islamici.
Il potere malese è connesso all’Islam. Anche se non ha nessun legame con alcun movimento in favore dell’Islam.

Quindi siete un movimento neonazista con elementi dell’Islam e delle scritture ebraiche? Ho notato che le vostre band sembrano essere abbastanza legate allo slogan “Blood & Honour". Siete stati influenzati da quell'ambiente?
Non ci siamo fatti influenzare direttamente dai neonazisti britannici perché abbiamo capito che agli estremisti inglesi non piacciono gli asiatici. Abbiamo solo preso lo slogan “Blood & Honour” per dimostrare la nostra identità.

Ascoltate gruppi nazi inglesi e americani?
Sì, io ascolto gli English Rose, gli Skrewdriver, i Brutal Attack e gli Angry Aryan.

Che bella selezione. Pensi che agli Skrewdriver piacerebbero i Boot Axe?
No, non penso che ascolterebbero le nostre canzoni.

Esistono altri gruppi neonazisti in Asia?
Sì, in Indonesia, a Singapore e in Giappone. A Singapore c’è una band black metal nazi che si chiama As Sahar.

Tutti i neonazisti malesi sono punk? O il nazismo si estende ad altre sottoculture?
No, tutti i neonazisti qui ascoltano musica punk e skinhead.

Altrove ci sono anche punk anti-nazisti; ne esistono, in Malesia?
Sì, esistono, ma non osano opporsi apertamente a noi. Hanno paura di esporsi.

Il pubblico generale vi prende in considerazione? Anche loro paura hanno di voi?
Parlando onestamente, forse qualcuno non crederà che il cittadino medio di etnia malese è d’accordo con noi. Tuttavia non siamo tutti così estremi e violenti, come ti ho già detto.

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Secondo te quanto successo ha avuto il movimento finora?
Abbiamo obbligato le minoranze ad avere paura di commettere crimini. Li mettiamo continuamente in guardia perché non causino problemi. La violenza per noi non è una soluzione, iniziamo sempre con discrezione, tolleranza ed educazione quando parliamo con questi immigrati. Se insistono e non demordono, facciamo ciò che è necessario. Facciamo anche azioni di beneficenza per la comunità e per la Palestina, la Siria, la Somalia e altri Paesi in guerra. Abbiamo anche cercato di discutere col governo su come superare il problema dell'immigrazione, ma siamo stati ignorati. Siamo molto diversi se paragonati ai neonazisti europei o americani, che dichiarano apertamente di voler eliminare tutte le razze esclusa quella bianca. Iniziamo con moderazione, ma non manterremo questa posizione se i malesi saranno costantemente minacciati.

Ok. Per concludere, come conciliate il fatto di essere nazisti con quello di non essere bianchi?
Molte organizzazioni in tutto il mondo sostengono che il nazismo è solo per i bianchi. E sì, non siamo membri della razza ariana dagli occhi azzurri e i capelli biondi: la nostra comunità ha la pelle scura, gli occhi marroni e i capelli neri. Abbiamo solo adottato lo spirito associato al nazismo come simbolo della risposta della razza malese di fronte alla minaccia di problematiche razziali.

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