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Dallas

Come Facebook sta cambiando il modo in cui i cittadini denunciano gli abusi della polizia

I video girati con gli smartphone vengono usati sempre più spesso come 'arma' di protezione contro la polizia. Ma la possibilità di mostrare casi di violenza in diretta streaming rappresenterebbe una svolta epocale.
Uno screenshot tratto dal livestreaming su Facebook.

Dopo che Philando Castile è stato ucciso a bordo della sua macchina dalla polizia, la sua fidanzata ha preso in mano il telefono e trasmesso in diretta tutto quello che stava succedendo attraverso Facebook Live.

La donna, Diamond "Lavish" Reynolds, ha descritto la sequenza degli eventi che ha portato all'omicidio, e mostrato il compagno ricoperto di sangue. "Per favore, agente, non mi dica che l'ha fatto," dice al poliziotto, il quale ha la pistola ancora puntata all'interno dell'abitacolo. "Gli ha sparato quattro colpi, signore. Stava solo prendendo la patente e il libretto, signore."

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Oltre 4 milioni di persone hanno guardato quel video di 10 minuti, prima rimosso e poi ripubblicato da Facebook: si crede che questa sia la prima volta in cui le conseguenze immediate di una sparatoria vengano mostrate in diretta online.

L'episodio si è verificato il giorno dopo che un altro uomo di colore, Alton Sterling, era stato colpito a morte da due agenti all'esterno di un minimarket di Baton Rouge in Louisiana. Anche quella sparatoria era stata ripresa e postata su YouTube, dove il video è stato visualizzato milioni di volte.

Giovedì notte, invece, Michael Kevin Bautista, un uomo di Dallas, ha usato Facebook Live per mostrare in diretta la sparatoria nella quale cinque poliziotti hanno perso la vita. A scatenare le proteste erano state le uccisioni di Castile e Sterling.

Il video, che mostra lo scontro a fuoco tra gli agenti e un cecchino, è stato visto oltre 3 milioni di volte.

Sabato sera, infine, DeRay McKesson - uno dei volti noti del movimento di protesta Black Lives Matter - ha mandato il suo arresto in diretta streaming su Periscope.

È da tempo che i video girati con gli smartphone vengono utilizzati come strumento per obbligare i poliziotti a rispondere delle proprie azioni e per scoraggiare i loro comportamenti scorretti.

Tuttavia, la possibilità di mostrare casi di violenza in diretta streaming rappresenta una svolta epocale per le testimonianze via video. Ma non solo. Questi ultimi sviluppi hanno anche riacceso il dibattito su cosa succede quando delle riprese non editate di una violenza vengono trasmesse in tempo reale.

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Il pubblico ha la sensazione di assistere agli eventi senza che questi vengano filtrati dai media

"Questa capacità di riprendere video in diretta streaming potrebbe portare enormi cambiamenti nel modo in cui la gente comune viene coinvolta in questo tipo di episodi," sostiene Seth Stoughton, professore di legge della University of Southern California che studia l'uso delle body-cam da parte della polizia.

"Il livestreaming potrebbe cambiare le modalità in cui la polizia interagisce con i civili e la popolazione con gli agenti," aggiunge Stoughton, ex agente di polizia. "Possiamo guardare e assistere a queste cose mentre stanno accadendo."

Benjamin Burroughs, professore di media alla University of Nevada, ha dichiarato a USA Today che con il livestreaming gli spettatori possono sentirsi partecipi di quello che sta succedendo.

"Il pubblico ha la sensazione di assistere agli eventi senza che questi siano filtrati dai media. L'immediatezza può essere particolarmente commovente, dato che qualsiasi distanza viene eliminata," ha spiegato Burroughs. Tuttavia, il professore ha aggiunto che questi video potrebbero diventare "una sorta di voyeurismo" e alimentare "il click-bait," invece di fornire un'occasione per discutere su come riformare il sistema di giustizia criminale.

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Stoughton sostiene che, se da un lato le dirette video degli scontri con la polizia sono in grado di accrescere la trasparenza, dall'altro aggiungono una serie di nuove complicazioni al procedimento giudiziario.

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"In questi casi, chi sarebbe poi chiamato a comparire come testimone? Chiunque abbia commentato?" si chiede il professore.

"Se guardiamo oltre la fase di indagine, poi, le forze dell'ordine avranno grosse difficoltà a non minare l'integrità di un'operazione e a interagire con la popolazione dopo episodi del genere."

Anche quando i poliziotti hanno in dotazione le body-cam non sempre queste vengono utilizzate come si dovrebbe. Nella sparatoria avvenuta in Minnesota l'agente non indossava il dispositivo, ma all'interno della volante c'era una videocamera portatile.

Nel caso di Baton Rouge i poliziotti indossavano le body-cam, la quali però si sono allentate nella colluttazione con Sterling. Le riprese non sono ancora state rese pubbliche, ma il Dipartimento di Giustizia le starebbe visionando.

Black people need to turn on Facebook Live as soon as they come in contact with police. It's our body cam. — E Fountain Goldson (@EFGoldson)July 7, 2016

I am angry, embarrassed, disgusted and heartbroken.#facebook live is the new body cam

— Tasha (@Carterladytc1)July 7, 2016

When you have been profiled and attacked by police, who do you call? She literally went to Facebook Live. It's all she could do.

— Shaun King (@ShaunKing)July 7, 2016

Le body-cam sono state acquistate da diverse forze di polizia del Minnesota. Lo scorso maggio Mark Dayton, governatore dello Stato, ha firmato una legge che delinea le modalità in cui queste strumentazioni possono essere impiegate, senza però rendere obbligatorio il loro utilizzo.

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I poliziotti del dipartimento di San Antonio, coinvolti nel caso di Castile, non le hanno ancora in dotazione. Se non ci fosse stato il livestreaming effettuato su Facebook un video della collutazione non sarebbe probabilmente mai venuto a galla.

Anche se i cellulari dotati di videocamera sono ormai onnipresenti, e spesso la polizia prova ancora a impedire ai cittadini di riprendere le loro operazioni. Settimana scorsa è stata intentata un'azione legale nei confronti della città di New York e della sua forza di polizia, nella quale gli agenti vengono accusati di impedire con regolarità alla popolazione civile di filmare il loro operato con minacce, arresti o sequestrandogli il telefono.

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Secondo Stoughton nessuna prova è perfetta, e non dovremmo assegnare a un video di un civile o a un livestreaming così tanto valore.

"Molto spesso tendiamo a dare per scontato che i video siano più completi, neutrali e precisi di qualsiasi altra prova, ma ciò non è necessariamente vero," aggiunge Stoughton. "Sarà importante mantenere un occhio critico quando si esaminano le prove video."

Secondo il professore, Facebook Live sarà utilizzato sempre più di frequente per riprendere i confronti tra polizia e popolazione civile.

"Questo sarà un altro modo per mettere la polizia al centro dell'attenzione," conclude Stoughton. "Ma con i video si creeranno anche più occasioni per discutere su cosa qualcuno ha visto o non ha visto."


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