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Gli attentati di Parigi costeranno alla Francia 2 miliardi di euro — guerra esclusa

Gli attentati potrebbero causare una perdita di 2 miliardi di euro per la Francia. I settori turistici e culturali sono i più colpiti dalle numerose cancellazioni e dal calo delle presenze.
VICE News / Etienne Rouillon

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Mercoledì l'Ufficio del Turismo e dei Congressi di Parigi ha reso pubblico un primo bilancio dell'attività turistica a Parigi, dieci giorni dopo gli attentati terroristici del 13 novembre.

Se dopo gli attentati contro Charlie Hebdo l'impatto era stato limitato, sembra che questa volta la Francia sarà colpita più duramente. "L'impatto degli attentati del 13 novembre è più forte di quelli del gennaio scorso," ha constatato l'Ufficio.

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Sempre mercoledì è stata rivelata una cifra preoccupante: 2 miliardi di euro in meno di fatturato — è quello che gli attentati potrebbero costare alla Francia, stando a una nota riservata della Direzione generale del Tesoro (l'istituzione che determina la politica economica francese) resa pubblica mercoledì dalla radio RTL.

Per giungere a questa stima, la Direzione del Tesoro si è basata sulle prime rilevazioni fatte dieci giorni dopo gli attacchi e svolgendo una comparazione con le conseguenze economiche di altri attentati. Ha considerato il calo dei consumi, ma anche i disagi causati dalle procedure di sicurezza alle imprese e ai trasporti, ha detto RTL. Tuttavia alcuni esperti hanno messo in discussione questo risultato affermando che non esiste un metodo affidabile per fare un calcolo simile.

Un altro rapporto sull'impatto degli attentati, realizzato dalla Confederazione Generale delle Piccole e Medie Imprese (CGPME) analizzando un vasto numero di aziende, mostra che due due terzi delle imprese francesi non sono state colpite economicamente dagli attentati, e che gran parte di queste (il 65 per cento) non ha in programma di adottare misure particolari.

"Come c'era da aspettarsi, il commercio, il settore alberghiero e della ristorazione, e più in generale le attività legate al turismo o ai grandi eventi hanno visto una diminuzione delle attività," si legge tuttavia nel rapporto.

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Il calo delle prenotazioni alberghiere

L'Ufficio del Turismo e dei Congressi ha dichiarato che in media nei dieci giorni successivi agli attentati, gli alberghi parigini hanno visto un calo delle presenze del 24 per cento rispetto al giorni degli attentati — questo sulla base di uno studio realizzato da MKG Hospitality, una compagnia che opera nel settore alberghiero e del turismo.

"Questo calo è dovuto soprattutto all'annullamento di importanti manifestazioni in programma a Parigi la settimana scorsa [dal 16 al 22 novembre], come il Congresso dei Sindaci," ha spiegato l'Ufficio del Turismo, che nonostante tutto ha constatato già un leggero miglioramento da domenica.

Ci sono state molte cancellazione delle prenotazioni aeree anche nella settimana successiva agli attentati, ma sono tornate "alla normalità" questa settimana. Malgrado tutto, secondo l'osservatorio parigino le prenotazioni dei voli per il periodo delle feste natalizie sono calate del 13 per cento rispetto all'anno precedente.

Anche i negozi stanno accusando il colpo. In tutta la Francia i centri commerciali e i grandi magazzini hanno subito un calo delle presenze tra il 30 e il 50 per cento. Lunedì "si è vista una tendenza al miglioramento, ma gli effetti degli attentati si sentono ancora," ha dichiarato all'AFP Jean-Michelle Silberstein, delegato generale del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC).

Un duro colpo per il settore culturale

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C'è molta preoccupazione anche per il settore culturale. Il 13 novembre l'attacco più sanguinoso è stato eseguito contro nella sala concerti Bataclan. Il mondo dello spettacolo è stato direttamente colpito da questa tragedia nazionale.

Secondo Prodiss, il sindacato nazionale dei produttori, delle emittenti, dei festival e delle sale da concerto, nella settimana dopo gli attentati le vendite dei biglietti sono calate dell'80 per cento rispetto all'anno precedente.

"Le nostre 340 imprese (sale concerti, produttori, emittenti e festival) nel settore privato sono in gran parte strutture piccole […] di una fragilità estrema," ha spiegato il sindacato, che chiede l'istituzione di un fondo di 50 milioni di euro a sostegno del settore.

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"Questa somma servirà ad aiutarci. Non solo non vediamo molte persone ai concerti, ma abbiamo anche notevoli costi aggiuntivi per aumentare la sicurezza. Si tratta di una punizione doppia: non viene nessuno e abbiamo anche dei costi aggiuntivi," ha dichiarato a RTL il produttore Thierry Suc.

Il Ministro della Cultura Fleur Pellerin ha annunciato mercoledì che è stato istituito un fondo di sostegno per il settore delle arti e dello spettacolo "per aiutare le sale concerto private in un momento in cui si trovano ad affrontare sia maggiori spese per la sicurezza che le difficoltà operative sorte dopo gli attentati (annullamenti, calo di presenze)." Questo fondo diventerà operativo nelle prossime due settimane, ma per il momento ammonta a soli 4 milioni di euro — molto meno dei 50 milioni richiesti dai professionisti del settore.

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Anche i musei, riaperti il 16 novembre, hanno registrato un calo di presenze fino al 50 per cento nella settimana successiva agli attentati.

I costi aggiuntivi per la sicurezza

Infine, più in generale, le misure di sicurezza annunciate dal governo francese hanno portato delle spese impreviste.

In particolare il 16 novembre François Hollande ha annunciato la creazione di 8.500 posti di lavoro nelle forze dell'ordine e nei servizi giudiziari, e ha bloccato la riduzione delle posizioni nell'esercito fino al 2019. Tutte queste decisioni "si tradurranno in ulteriori spese, presumo. Il patto per la sicurezza è più importante del patto di stabilità," ha dichiarato il Presidente Hollande.

Secondo Dominique Lefebvre, deputata del Partito Socialista e Vice Presidente della Commissione delle Finanze del parlamento francese, le misure prese dal capo di Stato costeranno "qualche centinaia di milioni di euro."

Esattamente due settimane dopo gli attentati, la Francia si è fermata per rendere omaggio alle vittime degli attacchi. Il Presidente Hollande aveva chiesto ai francesi di appendere il tricolore fuori dalle loro finestre — e alcune imprese che producono bandiere hanno ricominciato a lavorare a pieno regime. Tuttavia questa triste conseguenza degli attentati non servirà a compensare le perdite dell'economia francese.

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