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LGBT+

I gay possono ora donare il sangue in Francia se non fanno sesso per un anno

Il Ministero della Salute francese ha dichiarato che il divieto per i gay, stabilito nel 1983, sarà cancellato la prossima primavera. Eppure, le restrizioni non mancheranno.
via Vegasjon/Wikimedia Commons

La Francia abolirà il divieto per gli omosessuali di donare il sangue. Ad annunciare la svolta storica è stato il Ministro della Salute, Marisol Touraine.

"Stiamo ponendo fine a una discriminazione basata sull'orientamento sessuale," ha detto Touraine, riferendosi al divieto delle donazioni di sangue imposto nel 1983 nei confronti degli uomini gay allo scopo di prevenire la diffusione dell'AIDS.

Il Presidente François Hollande aveva promesso di rimuovere la restrizione nel corso della sua campagna elettorale. Lo scorso aprile la Corte di Giustizia dell'Unione Europea aveva esortato il governo francese a rivedere le proprie normative in materia di donazioni sanguigne.

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Fière et heureuse de lever enfin l'exclusion du don du sang des homosexuels. Fin d'une discrimination et d'un tabou. — Marisol Touraine (@MarisolTouraine)November 4, 2015

Touraine ha espresso il suo "orgoglio e la sua gioia" per la notizia con un messaggio su Twitter. Ma molti dei gruppi di attivisti che avevano fatto pressione per l'abolizione del divieto si sono detti delusi dalle restrizioni imposte ai donatori gay.

A partire dall'aprile 2016, gli uomini gay e bisessuali potranno donare il plasma - il componente liquido di colore giallastro del sangue - con le stesse condizioni dei donatori eterosessuali. Ciò significa che non potranno offrire il plasma se hanno avuto rapporti sessuali con più di un partner nei quattro mesi antecedenti alla donazione.

Per donare il sangue, invece, le condizioni sono più stringenti: gli omosessuali dovranno infatti essersi astenuti da rapporti sessuali per 12 mesi. A differenza di eterosessuali, lesbiche e donatrici bisessuali - i quali possono donare il sangue purché abbiano avuto un solo partner negli ultimi quattro mesi - gli uomini gay non saranno idonei se sono stati sessualmente attivi nei 12 mesi che precedono una donazione.

"Per noi è sia un insulto che un passo indietro," ha dichiarato Frédéric Pecharman, coordinatore del collettivo Homodonneur, un gruppo che ha spinto per la modifica della legge fin dal 2009. "Il provvedimento non è solamente inaccettabile da un punto di vista umano, dato che una persona in buona salute tende ad avere rapporti sessuali, ma è anche pericoloso, perché esorterà i donatori a mentire."

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Il Ministro della Salute francese ha descritto la nuova misura come un passo verso il raggiungimento dell'uguaglianza tra donatori. Le donazioni di plasma verranno messe in "quarantena" e utilizzate nella ricerca. Se i campioni dovessero mostrare che le donazioni provenienti dagli uomini omosessuali non comportano rischi, il governo ammorbidirà ulteriormente le restrizioni.

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La Francia si aggiungerà a un numero crescente di paesi che hanno revocato il divieto—

incluso il Regno Unito, che dal 2011 chiede però un anno di astinenza da rapporti sessuali. Così come i Paesi Bassi, che il 29 ottobre hanno aperto le porte ai donatori gay, esigendo però un periodo di astinenza dal sesso di 12 mesi. Come nel caso francese, le autorità olandesi hanno promesso di ammorbidire le restrizioni dopo aver effettuato studi ulteriori.

Oltre a schierarsi a favore della parità tra i donatori di sangue, i detrattori del provvedimento sostengono che le restrizioni limitino l'accesso alle donazioni di sangue, di cui si ha un forte bisogno. Uno studio del 2014 del Williams Institute dell'UCLA concluse che grazie alle donazioni di sangue degli uomini gay si potrebbero salvare più di un milione di vite nel mondo.

Negli Stati Uniti, la Federal Drug Administration (FDA) ha imposto un divieto sulle donazioni da parte degli uomini gay nel 1983, sull'onda di alcuni casi di trasfusioni di sangue infetto dal virus HIV. La FDA ha da poco proposto l'abolizione del divieto, sempre con il requisito di un periodo di astinenza di 12 mesi.

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Tra coloro che protestano contro il divieto imposto negli Stati Uniti c'è l'artista Jordan Eagles. La sua scultura "Blood Mirror" ("Specchio di Sangue") - creata con il sangue di nove suoi amici gay e bisessuali - sarà esposta nella Trinity Church di New York fino al 1 dicembre, in concomitanza con la Giornata Mondiale contro l'AIDS.

— GMHC (@GMHC)November 3, 2015

Una restrizione ipocrita

Yohann Roszéwitch, presidente del gruppo per i diritti LGBT francese SOS Homophobie ha dichiarato che i nuovi provvedimenti sono "un progresso simbolico, dato che siamo passati da un divieto totale a un divieto morbido sottoposto all'astinenza di 12 mesi."

Ma pur essendo favorevole alla revoca del divieto, Roszéwitch fa notare che "gli omosessuali incontreranno ancora molte difficoltà nel donare il proprio sangue, e gli uomini [gay] che sono sposati, fedeli, e usano una protezione non potranno farlo."

"La sinistra ci ha dato l'autorizzazione a sposarci, ma per poter donare il sangue vuole che ci asteniamo dal sesso. Non devo neanche spiegarti quanto sia stupida questa restrizione," ha detto Pecharman. Secondo lui, il requisito serve solo a tramandare il mito secondo cui tutti i gay sono "dei libertini che fanno sesso occasionale senza usare un preservativo."

Il virus dell'HIV può essere localizzato con successo sei settimane dopo la contaminazione. In Francia ogni donazione sanguigna viene analizzata dall'Istituto Francese del Sangue per limitare il rischio di una contaminazione accidentale.

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A detta del Direttorio Generale della Salute francese, un'agenzia governativa che fa capo al Ministero della Salute, "al momento non ci sono abbastanza dati per dimostrare l'assenza di un rischio maggiore di trasmissione dell'HIV attraverso una trasfusione con meno di 12 mesi di astinenza." Vista la carenza di dati affidabili a riguardo, il governo francese ha deciso di effettuare un'indagine autonoma sulla sicurezza del sangue.

"Il ministero ha spiegato che non esistono studi per un lasso di tempo inferiore a 12 mesi," ha detto Roszéwitch che ha avuto un ruolo importante nel cambiamento della norma antiquata. "In Italia, le condizioni [per i donatori eterosessuali e omosessuali] sono completamente eque, e, a prima vista, non ci sono state contaminazioni. Ma ci dicono che i due modelli non sono paragonabili."

Lo scandalo del sangue infetto

Molti altri - tra cui Thomas Sannié, il presidente dell'Associazione Francese Emofilici - ritengono che le restrizioni siano necessarie.

"Accettiamo il ritardo di un anno perché l'esempio dell'Australia dimostra che questa politica può essere applicata," ha dichiarato Sannié a luglio, riferendosi alla decisione australiana di adottare una moratoria di 12 mesi. "Abbiamo rifiutato categoricamente l'idea di abbassarla a quattro mesi."

Nel 1991, un giornalista francese rivelò che, a cavallo del 1984 e il 1985, il Centro Nazionale per le Trasfusioni di Sangue aveva distribuito ai suoi pazienti sangue infetto con HIV ed epatite C. In seguito a un'inchiesta successiva, il Primo Ministro Laurent Fabius e due suoi ministri - Georgina Dufoix and Edmond Hervé - furono processati con l'accusa di omicidio colposo nel 1999. Fabius e Dufoix furono assolti, ma Hervè fu condannato per "due contaminazioni." L'ex ministro non ricevette alcuna sentenza.

"Comprendiamo che i gruppi emofilici furono colpiti duramente da questo scandalo," ha detto Pecharman. "Ma il dibattito non può basarsi su motivazioni appassionate. Abbiamo bisogno di un dibattito razionale. E fino a quel punto, continueremo con le nostre azioni sul territorio."


Segui Lucie Aubourg su Twitter: @LucieAbrg Ha contribuito Pierre Longeray: @PLongeray Immagine via Wikimedia Commons