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Italia

In Emilia-Romagna hanno alzato le barricate per impedire l’ingresso ai profughi

Un gruppo di cittadini nel Ferrarese ha organizzato un blocco stradale per impedire l'arrivo di 12 donne e 8 bambini di origini africane, da ospitare in un ostello su decisione del Prefetto.
Grab da un video della Nuova Ferrara

Nella serata di lunedì 24 ottobre un gruppo di abitanti di Gorino, nel comune di Goro (FE), ha organizzato un blocco stradale per impedire l'accesso al paese di due pullman con a bordo circa 20 profughi diretti verso l'Ostello Amore-Natura: si trattava di 12 donne - di cui una all'ottavo mese di gravidanza - e di 8 bambini, provenienti da Nigeria, Costa D'Avorio e Guinea.

La struttura cittadina, "tenuto conto della saturazione delle strutture già funzionanti," era stata inserita dal prefetto di Ferrara Michele Tortora nel programma d'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale.

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Sebbene il gruppo di cittadini abbia annunciato iniziative da giorni, la situazione ha cominciato a diventare turbolenta nel pomeriggio di lunedì, quando la pubblicazione del documento, in cui si disponeva il sequestro di alcune stanze dell'ostello da destinare ai profughi "con effetto immediato," ha cominciato a circolare in paese — anche grazie alla diffusione di alcuni post su Facebook.

È a quel punto che sono cominciate le prime proteste: al presidio, secondo il giornale locale estense.com, si sarebbero presentate circa 300 persone, supportati da abitanti dei paesi limitrofi. Attorno alle 19 sono state erette le barricate.

"Se li mettono qua oggi, domani potrebbero portarli anche da noi," sono state le frasi registrate dalla testata.

Un paio di cose sulla *coraggiosa* 'rivolta' dei cittadini indignati di — Leonardo Bianchi (@captblicero)25 ottobre 2016

Gorino è una frazione di circa 600 abitanti, che vive principalmente di pesca alle vongole e di turismo portuale a bassa intensità.

L'urgenza del dispositivo a "carattere eccezionale straordinario" - come spiegato dal prefetto - e l'occupazione della struttura ha poi scatenato la rabbia degli abitanti del posto, che considerano l'ostello uno dei pochi luoghi ricreativi del paese, che la presenza di 12 donne e 8 bambini di origine africana rischiava evidentemente di minacciare.

"Ma come si fa a metterli nel bar ostello, che ora dovrà chiudere perché non ci andrà più nessuno?", è l'umore che registra estense.com attorno al presidio. "Senza contare che così si uccide anche l'unico sostegno del turismo, non verrà più nessuno a fare giri in barca."

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Proseguono le proteste a — Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa)25 ottobre 2016

"Questo è l'unico bar per le colazioni rimasto in paese," spiega ancora una donna del posto a La Nuova Ferrara. "Qui alla mattina ci troviamo noi donne per fare due chiacchiere e stare insieme. (…) Adesso che è requisito, noi dove andremo?"

Nella notte, attorno alle barricate erette dei manifestanti con bancali e barili, ci sono stati momenti di tensione con le forze dell'ordine. Non sono mancati cori contro il governo, contro il presidente della Camera Laura Boldrini e contro il Prefetto.

I profughi non sono comunque riusciti a raggiungere l'ostello per ore, bloccati a Bosco Merola - a pochi chilometri dal centro - in attesa di ricevere l'autorizzazione per proseguire.

Le autorità hanno poi deciso di cambiare destinazione attorno alla mezzanotte: i carabinieri del comando provinciale, la prefettura e la polizia hanno cercato di aprire un dialogo con i dimostranti, che però sono apparsi piuttosto fermi sulle loro posizioni.

Alla fine, per evitare problemi d'ordine pubblico, è stato deciso di dirottare i profughi verso un'altra zona piuttosto che disperdere l'assembramento e rischiare che la tensione aumentasse.

Stando a La Nuova Ferrara, le mamme e i loro bambini sarebbero stati trasferiti temporaneamente nei comuni di Fiscaglia (FE), Ferrara, e Comacchio (FE).

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Foto: Grab da un video della Nuova Ferrara