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Estradato in Italia il broker della droga Rollero, tra i 100 latitanti più pericolosi

La Guardia di Finanza, con la cattura di Rollero, si è detta sicura di poter mettere "definitivamente la parola fine" ai crimini "dell'ultima primula rossa del narcotraffico italiano."
Marco Torello Rollero (Foto via GDF)

  • È stato estradato dal Marocco Marco Torello Rollero, detto "il ciccione," uno dei più importanti narcotrafficanti italiani. Da dicembre 2013 era stato inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d'Italia.

Rollero, nato a Genova 61 anni fa ma stabilitosi a Roma, si era rifugiato il Marocco per sfuggire all'arresto. Come broker della droga, coordinava i traffici di stupefacenti dal Sud America e dall'Africa, attraverso il Marocco e verso l'Italia.

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Con 35 anni di carriera criminale alle spalle e una certa "notorietà" anche all'estero, negli ultimi anni era legato a diverse cosche della 'ndrangheta, da cui però è sempre rimasto in qualche modo indipendente. In passato ha prestato i suoi servizi anche a cosa nostra, operando come una sorta di "freelance" del traffico di droga.

L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Roma Roberto Saulino a gennaio 2015, e ripresa da Il Sole-24 Ore, spiega come il gruppo facente capo a Rollero "[organizzasse] spedizioni di stupefacenti in Italia, svolgendo funzioni di intermediazione, occasionalmente provvedendo anche al finanziamento delle operazioni… Le spese del trasporto in Italia e l'organizzazione della distribuzione sul territorio [erano] appannaggio del gruppo, così come la raccolta di denaro dai grossisti."

In particolare, la cocaina proveniente dal Sud America e l'hashish in arrivo dall'Africa arrivavano poi a destinazione presso alcune cosche mafiose di San Luca, cuore della 'ndrangheta in Calabria, come i Giorgi alias "Cicero" e i Mammoliti alias "Fischiante."

Secondo un comunicato stampa della Guardia di Finanza, Rollero riusciva a far arrivare in Italia dal Marocco circa 1.000 chili di stupefacenti a settimana.

Rollero era stato arrestato a Rabat il 13 aprile del 2015 dopo cinque anni di latitanza dalla Polizia giudiziaria marocchina, grazie alle indicazioni della Guardia di Finanza, dell'Interpol e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

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Prima del suo arresto, il broker della droga era stato oggetto di una complessa indagine da parte del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GIRO) della Polizia Tributaria di Roma, nota come operazione Buena Hora 2, incentrata su alcuni membri della 'ndrangheta con base a Roma.

Il 20 gennaio 2015 l'operazione ha portato all'arresto di 35 persone accusate di crimini aggravati dal favoreggiamento mafioso. Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare anche Rollero, che era riuscito a sfuggire all'arresto nascondendosi in Marocco.

Durante la latitanza, secondo quanto riportato da Il Sole-24 Ore, che riprende l'ordinanza di custodia cautelare di gennaio 2015, durante la latitanza in Marocco Rollero in una chat con il nipote avrebbe scritto: "Sono rimasto soltanto io."

Secondo il Gip, l'allusione sembra far riferimento a due soci e solidali di Rollero, arrestati entrambi nel 2013. Si tratta dei narcotrafficanti Massimiliano Avesani, detto "il Principe," latitante dal 2011 e arrestato a luglio 2013; e di Roberto Pannunzi, detto "Bebè," arrestato a Bogotà, in Colombia, a settembre 2013 e poi estradato in Italia.

Stando al comunicato stampa della Guardia di Finanza, per anni i tre "hanno costituito una vera e propria holding del narcotraffico mondiale, che ha acquisito il monopolio del traffico di stupefacenti dall'estero verso l'Italia."

La Guardia di Finanza, con la cattura di Rollero, si è detta sicura di poter mettere "definitivamente la parola fine" ai crimini "dell'ultima primula rossa del narcotraffico italiano."


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Foto di apertura via Guardia di Finanza